Cancro, speranze nella prevenzione

Cancro, speranze nella prevenzione Nonostante le costose ricerche l'incidenza e la mortalità sono in aumento Cancro, speranze nella prevenzione Il sempre più alterato rapporto uomo-ambiente fa dei tumori quasi una malattia ecologica Nel susseguirsi di informazioni in materia di tumori assume questa volta particolare importanza una notizia dell'autorevole «New England Journal of Medicine» circa l'obiettivo di ridurre la mortalità per cancro del 50% entro l'anno 2000, ambiziosamente propostosi dall'Istituto Nazionale del Cancro degli Stati Uniti. La previsione, che tanta speranza ed attesa suscita nell'opinione pubblica mondiale, è in relazione all'entità degli Investimenti americani per la ricerca sul tumori e fa parte della nota operazione «Cancer Conquest Program», intrapresa alcuni anni orsono. Essa sembra tuttavia incontrare alcune difficoltà che dovrebbero consigliare riflessioni e serene analisi al fine di una più corretta informazione dell'opinione pubblica sulla realtà attuale della malattia, sulle agente da effettjuarsipejr gli Investimenti nella ricerca'.' sulle, strateTg^"óÙ."dlf'esa. ... Nonostante glie^,ù}cpratl-messaggi-disperaci-}, za spesso generici è non sempre disinteressati, la realtà attuale è caratterizzata da un costante aumento della incidenza e della mortalità per tumori rispettivamente dell'1% e dello 0.5% l'anno. Si stimano annualmente nel mondo 14 milioni di nuovi casi di tumori e 10 milioni di decessi; cosi pure in Italia nel 1985 vi sono stati 135.000 morti per cancro, mentre a New York nello stesso anno il 30% dell'intera mortalità metropolitana era da ascriversi ai tumori (naturalmente queste cifre danno per scontato l'aumento e l'invecchiamento della popolazione). Questi dati «favorevoli, a dispetto del grandi investimenti nella ricerca effettuati in tutto il mondo e che solo negli Stati Uniti ammontano a 2500 miliardi di lire l'anno, ci devono far riflettere su quegli eventuali nuovi orientamenti di ricerca al quali destinare i fondi giustamente necessari. , Purtroppo, in questi ultimi decenni si è investito prevalentemente nella ricerca sul trattamento del tumori con farmaci che, se pure di¬ mostratisi attivi per alcune forme di tumori, non ha dato quei risultati sperati ed ha lasciato pressoché Immutati i traguardi terminali della malattia. Forse nel tentativo di sempre meglio approfondire la conoscenza del processo di cancerogenesi, che senza dubbio ha compiuto notevoli progressi, e di combattere farmacologicamente il tumore, laddove la chirurgia e la radioterapia avevano già esercitato la loro primaria ed insostituibile funzione, è stata sottovalutata troppo a lungo la prevenzione. Questa esercita una funzione sempre più insostituibile in un contesto, come, l'attuale, legato al progresso tecnologico ed industriale, fonte di inevitabili, gravi e progressivi inquinamenti, con la risultante di un alterato rapporto uomo-ambiente che fa del .cancro quasi una malattia ecologica. .. [9jv Consideriamo che si producono annualmente jflel mondo 5ft tnil^^d.^o^ù>JBllate. di. p}ast-lc#, 20 milioni di tonnellate, di 'pesticidi, 32 milioni di tonnellate di benzene, per non parlare di additivi, coloranti, detersivi, tensioattivi, prodotti chimici di ogni genere: è facile concludere che la lotte b quanto mal impari proprio per la moltitudine di sostanze, spesso cancerogene, cui l'uomo è continuamente esposto e di cui, per molte, non esistono adeguate informazioni provenienti da una seria e preventiva sperimentazione sull'animale. Un esempio clamoroso è costituito dal recente disastro nucleare di Cernobyl che ha dimostrato due verità: la frequente incapacità dell'uomo di controllare gli effetti di incidenti che riguardano l'Uso dell'energia nucleare a scopo pacifico, e la mancanza di modelli sperimentali che abbiano provato gli effetti a distanza della radioattività sull'animale. Per questo si continua a vagheggiare nel regno delle Ipotesi e delle supposizioni, se si escludono comunicazioni di un certo interesse, come quelle emerse nel Congresso dell'Unione Internazionale contro 11 Cancro svoltosi dal 21 al 27 agosto del corrente anno a Budapest, In cui si è appreso che fra 1 nati da madri gravide durante l'esposizione di Nagasaki e di Hiroshima, dopo 30-40 anni l'Incidenza del tumori è maggiore. Lo stesso Congresso tuttavia non ha segnalato, nonostante il ponderoso contributo di 5032 Comunicazioni scientifiche,, acquisizioni Innovatrici importanti, né ha'indicato precise strategie. Un orientamento si va facendo strada ed è quello, anche condiviso, e non da oggi, dallo scrivente, che si Impone una maggiore attenzione sulla prevenzione dei tumori: questa costituisce il momento centrale per il controllo della malattia anche se ciò finirà, inevitabilmente, coll'urtare contro interessi settoriali politici ed econòmici. ■ - i ' '--' '■• .■•-"■•■■■'< ■' ! Tù^ttayla,^ base e cliniche in ogni settore dello scibile medico, inteso a chiarire gli aspetti poliedrici e non sempre chiari della malattia neoplastica, ' prende sempre più forma l'ipotesi che l'unica prospettiva, a breve scadenza, sia quella che, da una priorità della ricerca sul trattamento, si debba dirottare verso una priorità della ricerca indirizzata alla prevenzione. Sarà questa, ci auguriamo, la strada per abbattere la malattia che segna ormai nei Paesi industrializzati indici preoccupanti di morbilità e mortalità. Se poi l'avviso dell'uomo e quello di non subordinare il progresso a scelte giuste e che comunque non vadano oltre 1 confini biologici compatibili con la vita, allora 11 progredire della malattia sarà un prezzo da pagare senza troppe ipocrite lacrime. Leonardo Caldarola Direttore Istituto di Oncologia e Cattedra di Oncologia Chirurgica dell'Università di Torino

Persone citate: Cancro, Conquest, Leonardo Caldarola

Luoghi citati: Budapest, Hiroshima, Italia, Nagasaki, New York, Stati Uniti