Il pci scopre l'indipendente deluso di Marcello Sorgi
Il pei scopre l'indipendente deluso I parlamentari eletti nelle liste comuniste lamentano di non essere considerati da Botteghe Oscure Il pei scopre l'indipendente deluso II presidente del gruppo alla Camera scrìve all'Unità: «Il programma volete scrìverlo da soli?» - Lama: «Esagerate certe pretese» ROMA — A chiedere ascolto aveva cominciato da tempo. Ma ora la sua domanda è secca: «Questo programma intendete farvelo da soli?*, ha scritto all'Unito (che l'ha pubblicato ieri) il presidente del gruppo della sinistra indipendente alla Camera Stefano Rodotà. E* una delle voci deluse del dopo-congresso comunista: si aspettava molto dalle aperture di Firenze, ma di concreto ha visto poco. Éd è naturalmente 11 segnale che le difficoltà di rapporto fra il pei e gli intellettuali più vicini al suo mondo resistono e forse si sono aggravate. In poco più di un mese questo e il terzo intervento della sinistra indipendente «mirato» al vertice di Botteghe oscure. Già in settembre dota aveva paventato U*"rischio àV'CUbalternìtà* .deli lavorazione programmati del pei (lasciando intendere la necessità di uno sganciamento dei comunisti dal psi). è a a a e l i o e l e a e rie a. Quasi, contemporaneamente (e autonomamente) si era mòsso l'economista Claudio Napoleoni, presidente del gruppo della sinistra -tedipendente al Senato, denunciando «to subordinazione della cultura di sinistra alla cultura economica borghese* e ponendo alcune domande precise. Puntuali (e abbastanza risentite) vennero le risposte di Napolitano e di Lama. Ma a Rodotà non bastano. Se il pei è capace di riservare tanta attenzione a una nuova rivista della sinistra come 'Micromega*, se sa guardare 'nell'orto del vicino, perché non dà neppure un'occhiata nel proprio?: > Per ora il vertice comunista reagisce a denti stretti, ufflite cadendo dalle nuhlaromonte, nella ri' e accompagna l'aro M Rodotà, esprimef> •meraviglia*, trova «un po' gratuite* le affermazioni del suo interlocutore, conferma gpgtRvdccq' > gli impegni di apertura per la prossima «convenzione programmatica» del pei. E obietta il presidente dei deputati Renato Zangheri: «to mi avvalgo sempre del contributo della sinistra indipendente, che giudico importante. Non credo che qui si possa dire che qualcuno non li ascolta*. Chi invece non ha gradito il ritorno alla carica dagli «indipendenti» è Luciano Lama, responsabile dell'ufficio di programma nel vertice di Botteghe Oscure. 'Francamente — spiega — trovo esagerate certe pretese. Noi non abbiamo proibito a nessuno di interloquire e perfino di prendere iniziative esterne. Intanto, con la riservatezza necessaria in questa fase, stiamo facendo un lavoro preparatorio svi quale vogliamo 'aprire un dibattito. Qualcuno cf rimprovera.di esser meno disportìbilt&eisoè*atdemocratici tedeschi a confrontare le nostre idee. Ma lo sanno che la 'Spd' ci ha messo otto anni a definire il suo programma fondamentale? E poi — conclude Lama — /inoro noi non abbiamo ricevuto nessuna proposta, neanche sollecitazioni private. Chi protesta magari è già stato invitato ai nostri convegni su giustizia, donne e società, enti locali*. Rodotà non lo nega. Ma replica: 'Iniziative parziali, inviti venuti dopo le nostre prime richieste di settèmbre. Non credo toccasse a noi offrirci. Piuttosto ci aspettavamo un'iniziativa del pei rivolta al mondo largo che vuole disegnare il programma dell'alternativa. Era questo lo spirito di Firenze. Ed era naturale l'attenzione di ambienti e di aree sociali che il pei fatica a contattare e ora, con questa riservatezza', finirà con l'allontanare: ■ iisiiaviip; , Ecco il punto: ma è il Bolo? O c'è. qualche, radice, più pro-r fonda di queétar-nuovaTuggi"ne che s'affaccia a sinistra? •Sul piano parlamentare — assicura Rodotà — non esi¬ stono incomprertsioni e la no-j scito del gruppo.ci ha ulteriormente responsabilizzati. Sul rapporto con il partito la domanda rimane: perché il pei ha investito il dieci per. cento delle sue energie per farci eleggere e poi non utilizza questo capitale?*. Cosi il discorso si allarga e affronta 'il nodo del ruolo degli 'indipendenti: Venti alla Camera, diciassette al Senato, tutti o quasi sono arrivati in Parlamento dalle liste del pel: eppure diverse storie ed esperienze personali disegnano un fronte eterogeneo. Una posizione «di gruppo» raramente è emersa in modo chiaro: spesso si preferisce non cercarne. E sul Concordato — la più importante occasione di confronto con il pei, schierato a favore.— solò il gruppo della Camera ha votato contro, mentre-al Senàtosono prevalse'leTiservè' dei cattolici di sinistra. Fórse proprio per questo, se Rodotà e Napoleoni hanno posto 11 problema, le loro uscite hanno suscitato qualche perplessità, «to non capisco la ragione del contendere — conferma il vicepresidente del gruppo dei senatori Eliseo Milani — in politica se uno cerca spazio, avanza le proprie idee. Ognuno con le proprie possiamo contribuire al programma per l'alternativa. Invece un ruolo comples- ■ sivo della sinistra indipendente non c'è: non siamo un partito*. *Siamo soprattutto indipendenti fra noi — conclude Franco Bassanini, vicepresidente del gruppo della Camera — Rodotà e Napoleoni si sono mossi a titolo personale. Hanno anche ragione. Ma quando si parla di "programmi', bisognasape re còme funz\6nanò i^atfih'in Italia: ero /fra T_redattori' del programma-deipsi:ne discutem-'^ ■m^^vQbtò^peP inni, salvi? poi à scrivere tutto di corsa in dieci giorni!*. Marcello Sorgi
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