Poli ha vinto le sue paure

Pali ha vinta le sue paure ATLETICA Le confessioni del nuovo re della maratona di New York Pali ha vinta le sue paure «Non volevo ritmi da record, ma non me la sentivo di starmene dietro» «Ho aspettato due volte De Castella: temevo la strada davanti a me» NEW YORK — C'era una, volta uh ragazzo magro magro che non amava la meccanica e neppure 11 disegno; gli piaceva correre, e il suo sogno era partecipare alla finale dei Giochi della Gioventù. Però non tutti 1 sogni si avverano, cosi non solo fu sempre eliminato nelle fasi provinciali del Giochi, ma per garantirsi un futuro dovette fare la scelta che meno gli piaceva. Iscrivendosi ad una scuola per disegnatori meccanici. La passione per la corsa gli rimase e continuò a correre anche quando, terminata la scuola, cominciò a lavorare In una delle fabbriche di rubinetti che dalle sue parti, a Lumezzane, In provincia di Breccia, abbondano e sono piuttosto rinomate. Era un lavoro duro e allenarsi gli pesava molto. Conobbe un medico con la passione per l'atletica che, vista la sua attitudine per le lunghe distai»' ze, lo Indirizzò verso la mara- tona e cominciò addirittura ad allenarlo. Insieme fecero motta strada: il ragazzo lasciò li lavoro, poi siglò quattro record italiani e vinse due titoli nazionali, ma fu spesso bersagliato dalla sfortuna nelle occasioni importanti. Quel ragazzo ha ora 29 anni ed è il nuovo «re di New York». Si chiama Plerglovanni (ma per tutti ormai è solo Gianni) Poli ed.il suo allenatore è il dott. Gabriele Rosa. — Tutti s'aspettavano un Poli d'attacco ed un Pizzolato in rimonta ed invece è stato quest'ultimo a dettare li ritmo per metà gara mentre lei se ne stava al coperto: come mal quest'Inversione di ruoli? •Quando ti corre a 3'al chi lometro, ritmo da record del mondo, non si può certo dire che rum si faccia gara d'attacco, anche se non si è proprio il primo del gruppo. Effettivamente prima della gara avevo deciso di non seguire ritmi folli, ma visto che eravamo in venti a seguire il treno lanciato da Pittolato non me la sono sentita di tirarmi indietro.. — Anche lei, come già Bordin a Stoccarda, aveva preso come punto di riferimento Pizzolato? •No. n mio faro è sempre stato De Castella, l'australiano campione del mondo, uomo da 2 ore e T. Era quello che temevo di più e quando l'ho visto accodarsi ho avuto un tuffo al cuore. Se sta bene, De Castella va in testa e tira; quando è in crisi si mette dietro. Più di una volta, dopo che eravamo rimasti soli, si i messo a seguirmi e sulla First Avenue, dopo 27 chilometri di gara, per ben due volte ha perso anche dei metri. In ambedue i casi ho avuto paura detta strada che ancora mi stara doranti e ho aspettato che rientrasse. Poi me ne sono andato e vedendolo lontano al 15* chilometro ho capito di aver la vittoria in tasca-. - -s?±~->i,'ex mezzofondista Marty Liquori che commentava la gara in tv, ma anche i giornalisti stranieri che erano alla conferenza stampa dopo la gara, hanno fatto allusione a presunte pratiche illecite, l'autoemotrasfusione per intenderci, da parte degli atleti Italiani che sono colpevoli di vincere troppo. •Non ci ho fatto caso, anche perché sono allenato da uno che di certe cose non vuole neanche sentir parlare.. l — A Chicago, un anno fa. lei stabili il suo primato ed il record italiano in 2h 9'57". Come mai a New York questo tempo non è stato neppure avvicinato? •Due ore ll'OS" non è comunque male, ma sul finale ho pensato che non valesse la pena di rischiare la vittoria per qualche secondo in meno. La folla festosa di New York i trascinante, ma il percorso di Chicago è più tecnico e scorrevole. Senta le salite di Central Park, che mi hanno messo in ginocchio, sono sicuro che 'avrei potuto fare il primato personale.. — Ha già deciso cosa farà del 25 mila dollari vinti e della splendida Mercedes 190? •Per i soldi ho tanti progetti. Riguardo atta macchina non so ancora te la terrò o la venderò. Devo decidere a mente fredda, quando mi sarò svegliato dal sogno.. Cera una volta il «re di New York». Si chiamava Orlando Pizzolato e di Mercedes ne aveva vinte due. Ora è stato spodestato, e al suo posto c'è un altro italiano. — Dopo la maratona europea di Stoccarda, dove l'hanno copiata nella tattica e poi battuto, si è forse rotto qualcosa nel suo equilibrio, sino a ieri cosi perfetto? •Non si è insinuato nessun tarlo, ma dopo essere stato beffato da Bordin volevo a tutti i costi una rivincita e l'attesa mi ha scaricato. Durante la gara di New York mi sentivo fisicamente a mille e mi sono esaltato vedendo De Castella non perfettamente a posto. Mi tono buttato netta mischia pur sapendo di sbagliare, ma mi è mancata la lucidità per limitarmi. Ora basto, tornerò ad essere logico.. — Con Poli slete amicissimi, semplici amici, o tra voi c'è soltanto indifferenza? •Diciamocene slamo amici con indifferenza Marco Marche! E