Da Perlini cartoline illustrate

Da Perlini cartoline illustrate Incontro con il regista sul set del film cui partecipa Lindsay Kemp Da Perlini cartoline illustrate Altra protagonista, Geneviève Page, ancora incerta la presenza di Arletty - Una pellicola sul mestiere dell'attore e i suoi retroscena, a metà tra il giallo psicologico e lo spezzone di vita ROMA — La foto degli occhi di Picasso, un paio di poltrone a fiori, un orologio gigantesco bianco e nero, un tavolo con la coperta damascata, la stampa di un nudo di donna, e poi fiori secchi, fotografie, vasi, ricordi, cianfrusaglie, oggetti minuti e oggetti spropositati costituiscono li bric-a-brac con cui Meme Perlini e Antonello Agitoti hanno allestito il set del loro film Cartoline italia' ne. Primo ciak ieri, subito dopo una rapida colazione con attori e tecnici. Prodotto grazie all'articolo 28, con una piccola partecipazione di Raidue e della Sacis e una probabile dell'Italnolegglo per complessivi cinquecento milioni, Cartoline italiane, chiaro esemplo dell'arte di arrangiarsi, viene girato nei locali del teatro La Piramide, un gigantesco garage che da anni costituisce il teatro di questa coppia nata dall'avanguardia romana degli Anni Settanta. Una coppia che, nonostante successi e riconoscimenti, ha continuato a portare sulla scena spettacoli costruiti sulla visualita e sull'emozione: Perlini-regista, ma anche autore dei testi, Aglloti-scenografo ma, in qualche modo, anche suggeritore dello spettacolo. E se, per lavorare a modo loro, i soldi sono pochi, si inventa una soluzione originale e il gioco va avanti. Nonostante la povertà di mezzi, Perlini e Aglioti, infatti, sono riusciti a coinvolgere in quest'operazione gente come Lindsay Kemp, Crlstia- na Borghi, David Brandon, Stefano Davanzati, nonché Geneviève Page, illustre rappresentante del teatro classico francese, memorabile •Madame- della casa d'appuntamenti nella Bella di giorno di Buf.uel. attualmente reduce dal set americano di Altman Beyond Therapy. Ancora incerta, invece, la presenza della mitica Arletty che, proprio in questi giorni, dovrebbe sciogliere ogni riserva per tornare davanti alla macchina da presa. Ma cosa ha spinto due signori della scena come la Page e Kemp ad accettare un piccolo film italiano, restandosene per settimane nell'umidità del teatro La Piramide, in mezzo a una brutta periferia romana? Geneviève Page, sempre fascinosa ed elegante come può esserlo chi come lei è stata allevata da Christian Dior, confessa che a convincerla è stata'la sceneggiatura: *Sono molti i soggetti scritti sul mestiere dell'attore, ma nessuno come questo era riuscito fino a in fondo a descriverlo dal di dentro. L'attore è un diverso e Perlini lo sa e lo racconta in maniera superba*. Mentre Lindsay Kemp, straordinario ballerino della scena europea, alle prese questa primavera con la regia di II flauto magico di Mozart per 11 Petruzzelli di Bari, aggiunge: «Ho voluto fare un film cosi perché si parlava di cose nostre, della nostra famiglia, della nostra gente. Vivere gualche ora sul set mi ha dato l'impressione di avere due case: la mia e questa: Film sul mestiere d'attore, dunque, Cartoline italiane, che copia 11 titolo di un loro lavoro teatrale andato in scena qualche anno fa, riscritto però completamente da Peritai con Stefan Gasser e Gianni Romoli. Ma anche film con un intréccio, a metà tra il giallo psicologico e lo spezzone di vita, con tanto di suspense, scambi di persone e agnizione finale, nlent'affatto assimilabile a Grand hotel des palmcs, prima opera cinematografica di Peritai. Spiega il regista: '•Protagonista assoluto della storia è proprio questo grande salone sul quale ho allestito il mio set: si tratta della casa di una vecchia attrice che ha abbandonato il palcoscenico e affitta stame ad attori in tournée. Una specie di Casa Frollo di Venezia, Pensione Nirvana di Torino, villa ftucellai di Prato». A turbare la vita della vecchia signora sarà l'arrivo di una ragazza spedita a rubarle una intervista dal compagno giornalista che sta conducendo un'inchiesta per la televisione sulle vecchie glorie della scena. Il titolo Cartoline italiane allude alla pratica della recitazione per cui un attore diventa un viaggiatore illustrato che porta su di sé immagini e impressioni degli altri, ma anche all'abitudine che avevano un tempo gli attori di spedirsi da soli cartoline per vincere, al ritorno a casa, l'angoscia della solitudine. si. ro. Crìstiana Borghi, Meme Perlini e Geneviève Page al primo ciak del film «Cartoline italiane»

Luoghi citati: Bari, Prato, Roma, Torino, Venezia