Rivivono gli antichi stucchi

Rivivono gli antichi stucchi Un'equipe di studiosi al lavoro nel Castello di Tenaria Rivivono gli antichi stucchi Il restauro avviene nel torrione angolare tra non poche difficoltà -1 muri dell'edificio, che fu caserma dai primi deirSOO, sono stati trattati impropriamente a più riprese - La decorazione originale sotto nove strati di tìnta VENARIA — Oli stucchi del torrione angolare del castello di Venaria stanno ritornando all'antico splendore, grazie al restauro avviato dalla Sovrintendenza ai beni artistici e storici del Piemonte. 'Questa operazione viene condotta da un'equipe di studiosi di cui fanno parte storici dell'arte, architetti, ricercatori, docenti del Dipartimento di Scienza dei materiali e restauratori- spiega la dottoressa Di Macco, della Sovrintendenza. Il gruppo, durante i lavori, s'è trovato di fronte ad una sorpresa di carattere storico: -L'edificio è nato su uno preesistente del '600, decorato a stucchi una prima volta nel 1703 e, una seconda, nel 1708. In una stanza, non senza stupore, abbiamo trovato due soffitti sovrapposti, risalenti ai due diversi periodi di decorazione del castello. Questo, dopo una serie di raffronti con gli stucchi di Palazzo Reale e Madama, ci ha permesso di individuare che questo tipo di decorazione in Piemonte, nel periodo che va dal 1675 al 1710, ha avuto un cambiamento di gusto soprattutto nel rapporto tra affresco e stucco*. Un problema dal punto di vista tecnico del restauro è nato dall'uso improprio che ebbe 11 castello di Venaria all'inizio dell'800, quando divenne caserma. Questo ha comportato la coloratura dei muri compiuta, in alcuni casi, addirittura con pompe. Spiegano i restauratori: -Sotto ben nove strati di colori diversi siamo riusciti a trovare la tinta originale, ovvero il bianco. E, come se non bastasse, mentre il materiale usato per gli stucchi risulta di ottima qualità, la stessa cosa non si può dire per gli intonaci a cui essi sono attaccati, che, per la maggior parte, sono stati realizzati con materiali scadenti». Da alcuni documenti è stato appurato che la cattiva qualità degli intonaci è dovuta a speculazioni che le diverse imprese dell'epoca operarono durante la costruzione deli;edìficlo. Secondo l'architetto PieroDardanello, -futiUzzo della palazzina come caserma ha portato molte modifiche alla struttura interna del castello. Tra queste, là trasformazione di alcuni sa¬ loni in enormi cucine e la chiusura di diverse porte. Tutto ciò ha modificato le scelte estetiche e di prospettiva interna' dei suoi costruttori. Eseguendo questo studio siamo riusciti a individuare tutti gli antichi ingressi, compreso uno che permette allo sguardo di andare dal torrione sino al salone Diana*. , Oli stucchi sorto per la maggior parte, appunto, di colore bianco (solo alcuni frammenti recano tracce di una doratura) e hanno un modellato molto plastico. Ancora i tecnici: -Il lavoro di pulitura che stiamo facendo è molto delicato e viene effettuato rimuovendo lo sporco con dei bisturi. Per quanto riguarda, invece, il consolidamento, usiamo una tecnica abbastanza nuova con resine acriliche o l'estere del silicato d'etile. Per alcuni rifacimenti dell'intonaco lavoriamo coti malta tradizionale e la migliore calce piemontese». Questo non è che il primo passo nel progetto di restituì re al castello di Venaria il suo antico aspetto, visto che la Sovrintendenza pensa di poter anche giungere a ricostruire gli arredi che, nei do cumenti in suo possesso, sono descritti quasi stanza per stanza. Un particolare di uno degli stucchi del Castello venarìese che verranno interamente restaurati

Persone citate: Di Macco

Luoghi citati: Piemonte, Venaria