Età pensionabile, due tesi a confronto

Età pensionabile^ due tesi q confronto Le differenze fra le proposte della commissione Cristofori e quelle di De Michelis Età pensionabile^ due tesi q confronto Mentre la riforma delle pensioni si avvia sulla dirittura d'arrivo (anche se la discussione parlamentare al4 preannuncia non facile e tranquilla) crescono le perplessità e le incertezze,.non del tutto infondate, sull'ultimo progetto messo a punto dal ministro De Michelis. Uno degli interrogativi che ricorre con maggior frequenza si riferisce al limite dell'età pensionabile: su questo punto le divergenze tra il precedente testo della Commissione Cristofori e quello del ministro del Lavoro, sono profondissime. Le due posizioni si differenziano non solo sotto il profilo «anagrafico» ma anche e soprattutto per l'impostazione normativa. La Commissione parlamentare prevede il pensionamento per vecchiaia a sessantanni, con la possibilità di spostare a 65 anni il momento di lasciare il lavoro,, beneficiando di incrementi di pensione per ogni anno di servizio, presente ta più, oltre il sessantesimo anno dieta. Al contrario, il progetto De Michelis stabilisce in sessantactaque anni 11 limite d'età e.riduce proporzionalmente l'Impòrto della pensione nei caso ta cui il lavoratore anticipi 11 pensionamento. CRISTOFORI — La Commissone parlamentare propone 11 tetto pensionistico a sessantanni per tutti i lavoratori, indipendentemente dal sesso, con l'introduzione di una «deroga» per chi desidera spostare di cinque anni l'età per la pensione. L'incentivo a ritardare 11 collocamento ta pensione è rappresentato da un incremento annuo del 2,50%: ta tal modo un lavoratore con quarantanni di contributi potrà raggiungere il cento per cento della retribuzione percepita. Uomini e donne ta pensione a sessantanni, ma per le lavoratrici il limite d'età (da 55 a 60) crescerà gradualmente per andare a regime entro il mese di gennaio del '99. Se all'entrata in vigore della nuova legge la dònna potrà far valere un minimo di anzianità contributiva di quindici anni ovvero avrà compiuto 1 50 anni, l'età pensionabile resterà fissata al 55° anno d'età. DE MICHELIS — Il ministro del Lavoro manda invece ta pensione tutti 1 lavoratori a sessantactaque anni, sia uomini che donne, graduando negli anta il nuovo limite d'età. Entro 111997, l'età per le lavoratrici si eleverà sino a raggiungere quella del colleglli uomini (60 armi); dal 1999 ta poi, per entrambi i sessi, l'età crescerà sino a toccare 1 65 anni. Il graduale allineamento prevede, anche In questo caso, alcune eccezioni. La donna potrà andare ta pensione a 55 anni se avrà compiuto il 50° anno d'età in epoca anteriore all'approvazione della riforma. Se 11 lavoratore possiede almeno 15 mad di contributi, potrà egualmente chiedere la pensione di vecchiaia a sessantanni ma. il suo trattamento non verrà integrato al minimo (sino a 65 ami!) e l'importo mensile subirà una riduzione proporzionale per ogni anno di anticipo. In pratica, con quarantanni di versamenti, Ir pensione non raggiungerà più l'ottanta per cento dello stipendio ma verrà ridotta se il lavoratore deciderà di lasciare 11 lavoro prima di avtr compiuto 65 armi. Un edeterrente» destinato a risultare ancor più efficace se si tlen conto che il calcolo della pensione non verrà più effettuato sulla base degli ul timi cinque armi di retribuzione bensì sul decennio precedente. Mario Stratta

Persone citate: Cristofori, De Michelis, Mario Stratta