Dopo tre mesi di «sonno» ritoma in campo Action Directe di Enrico Singer

Dopo tre mesi di «sonno» ritoma in campo Action Directe , Dopo tre mesi di «sonno» ritoma in campo Action Directe , Colpiti una compagnia aerea e l'Ufficio immigrazione - «Chirac pagherà la caccia agli stranieri» PARIGI — L'esplosione di due bombe ha svegliato, venerdì notte, due quartieri nel cuore di Parigi. Per un attimo si è temuto 11 ritorno del commandos arabi che hanno terrorizzato la città in settembre. Ma la tregua, concordata o no, tiene: gli attentati, questa volta, sono di Action Directe. Il gruppo eversivo dell'ultrasinistra li ha firmati con la sua stella a cinque punte e con un lungo comunicato arrivato ieri mattina. Cosi, dopo tre mesi di •sonno» apparente dettato forse dal desiderio di non essere coinvolto nell'ondata di attacchi esportati dal Medio Oriente, il terrorismo interno è tornato a colpire. Riaprendo un vecchio problema dei governi francesi. Il primo attentato (alle 2,30) ha devastato la sede della compagnia di voli charter •Minerve», quella utilizzata dal ministero degli Interni per rispedire a Bamako il 18 ottobre centouno cittadini del Mali espulsi dalla Francia perché considerati in posizione irregolare in base alla recentissima, e criticata, legge sugli stranieri. Il secondo attentato (a distanza di pochi minuti) ha semidistrutto l'Ufficio nazionale dell'immigrazione. Per Action Directe l'obiettivo è unico: • L'imperialismo francese — afferma il volantino — pagherà cara la caccia ai lavoratori immigrati». Le due bombe hanno fatto danni materiali gravi, ma nessuna vittima. Tra gli abitanti della rue Cambon (la sede di «Minerve»), di rue de la Procession C'ufficio dell'immigrazione) e delle strade vicine soltanto molta paura. Quello che preoccupa, e in parte stupisce, è la ricomparsa del movimento terrorista nonostante gli ultimi arresti e 1 controlli severissimi della polizia che è in allarme permanente dopo l'ondata di attentati delle Frazioni armate rivoluzionarie libanesi. Se¬ condo la prefettura, il rischio è che Action Directe voglia «riempire il vuoto» lasciato, almeno per ora, dalle «Fari». La strategia del gruppo è sempre la stessa: sfruttare le tensioni che attraversano il Paese in funzione del suo disegno eversivo.. Adesso è la polemica sulla linea dura adottata dal governo Chirac nei confronti degli immigrati senza 1 permessi di soggiorno in regola. Nel luglio scorso, la scintilla dell'ultima fiammata di Action Directe (una bomba contro la prefettura, con un morto e sette i eriti) era stata l'uccisione di un giovane da parte di un agente di polizia. ' Azioni che, nella logica dei terroristi, dovrebbero favorire anche li reclutamento di nuovi «soldati» per rafforzare una pattuglia ridotta ormai a pochi elementi. E divisa, sembra, in due tronconi operativi: quello «euroterrorìsta» legato alla «Raf» tedesca (autore degli attentati più gravi come l'assassinio, nell'85. del generale René Audran) e quello «interno». Gli attentati della notte scorsa sarebbero stati compiuti da un gruppo del secondo troncone che la polizia considera una specie di anticamera per entrare nel giro più importante, quello che si muove tra la Francia, la Germania occidentale e il Belgio. Le due bombe hanno fatto risalire la tensione in una giornata già convulsa, segnata dall'intreccio di voci e di smentite su un'imminente liberazione di due dei sei ostaggi francesi ancora prigionieri in Libano. Le notizie diffuse dalla radio di Beirut, però, sono accolte a Parigi con grande scetticismo. Un portavoce del ministero degli Esteri le ha definite «senza fondamento». Almeno nella versione lanciata dalla capitale libanese che parla di uno scambio con il capo delle •Fari», Georges Ibrahim Abdallah. Enrico Singer

Persone citate: Cambon, Chirac, Georges Ibrahim Abdallah, Raf, René Audran