Sradicati in uniforme di Livio Zanetti

Sradicati in uniforme Forze armate professionali? Sradicati in uniforme La proposta fatta nei giorni scorsi dall'ex ministro della Difesa ed attuale presidente dei deputati socialisti Lelio Lagorio, di creare un contingente di 100 mila soldati volontari come avvio ad una progressiva professionalizzàzione delle nostre Forze armate, va esaminata con qualche cautela. L'on. Lagorio la motiva con l'esigenza di dare al Paese un esercito più efficente e modernamente organizzato, ma è proprio su questo punto che è il caso di mostrarsi circospetti. Quel che infatti preoccupa, nell'ipotetico esercito.eli mestiere italiano, non è una sua eventuale vocazione golpista o inclinazione prevaricatoria, ma un sicuro ed elevatissimo grado di inefficienza. C'è il rischio, insomma, che l'iniziativa di Lagorio persegua l'obiettivo diametralmente opposto a quello dichiarato (indubbiamente in buona fede). Invocando ad alta voce l'efficienza, egli marcia senza accorgersene verso il degrado. E il perché è presto detto. I! perché sta nel fatto che quella italiana è ormai una società opulenta, e per le società opulente non è semplice allestire eserciti professionali a costi non del tutto irragionevoli. Le sole «spese di personale» implicano investimenti onerosissimi. Di conseguenza, o si accetta di equiparare la paga del soldato a quella del cancelliere di tribunale, o ci si adatta a reclutare una manovalanza militare "di basso profilo; o si raddoppia il bilancio della Difesa — cosa cui .s'oppongono quasi tutti i partiti sia di maggioranza che di opposizione — o si riempiono le caserme di manodopera dequalificata, attingendola alle residue sacche del sottosviluppo economico nostrano. Avremmo cosi un esercito di volontari per coazione, composto in prevalenza da giovanotti poco alfabetizzati e non facilmente riciclabili, quasi tutti provenienti dalle fasce di massima emarginazione sociale e inclini a considerare lo status militare più che altro come una garanzia per il vitto e l'alloggio in attesa di tempi migliori: il.che è quanto accade già oggi in quei Paesi ad alto tenore di vita — per esempio gli Stati Uniti — dove la truppa del tempo di pace è formata quasi esclusivamente da volontari e dove appunto si lamenta una eccessiva percentuale di sradicati in divisa (negri impoveriti, ex disoccupati). Invece che progettare eserciti di mestiere* dal futuro improbabile, è forse il caso di puntare su un esercito di leva con un livello di istruzione decente. Migliore inquadramento, migliore addestramento, migliore equipaggiamento, un po' più di specializzazione tecnica e un po' meno di noia da guarnigione, sono obiettivi non utopistici e certo meno costosi. Dopo tutto, l'esercito prussiano, quel mostro di efficienza bellica che sconfisse Napoleone a Lipsia e Von Benedek a Sadowa, proprio quello, era un esercito di leva, per giunta con una ferma di appena uno o due anni, che per l'epoca rappresentavano un record di breve durata. Esso s'ispirava ai modelli di von Gausewitz, il quale, al contrario di quanto comunemente si pensa, teorizzava la prevalenza del «politico» sul «guerresco» e aveva una concezione democratica del ruolo degli eserciti nella società. A noi von Clausewitz non è necessario. Ci basta Spadolini, che per Io meno lo ha letto. Livio Zanetti

Persone citate: Benedek, Lagorio, Lelio Lagorio, Spadolini

Luoghi citati: Stati Uniti