Mozart possente per 3 pianoforti

Mozart possente Auditorium, Vasary e i Paratore Mozart possente I — lì coijÌ^^i)idMrtiari9 di^ chestra e pianoforti in progréssiontì aritmetica'ha incontrato la massima soddisfazione del pubblico; per fare esperienza della nuova acustica dell'Auditorium della Rai, ho voluto sentire i tre brani in tre punti diversi della sala, e ogni volta mi sono capitati vicini beati, che muovevano a tempo di musica chi il collo del piede, chi una mano, chi due mani. In effetti, i tre Concerti K456, K36S (per due pianoforti), K242 (per tre) si sposano benissimo uno con l'altro, e soltanto si può rilevare che quello per tre pianoforti, essendo il meno robusto artisticamente, regge con qualche difficoltà, da solo, le sorti della seconda parte del programma; felicissima viceversa la scelta del K456, nella serie mirabile dei Concerti per pianoforte solo, che con la sua vena tutta interiore consente al «doppio* Concerto K365 di figurare come protagonista. Qui ha brillatoti duo Anthony e Joseph Paratore; la loro duplicità nasce da un solo pensiero musicale, sono perfetti, al limite dell'impassibilità; in realtà, scelgono sonorità e fraseggio una volta per tutte e, classicamente, non hanno più bisognò di modificarli, riconducendo tutta l'opera sotto il segno di un'elegante coerenza. Tamas Vasary ha dato un'altra prova, in un campo che gli è particolarmente congeniale, della sua musicalità istintiva e versatile (è bastato sentire, neU'Àndante'deZ K4SS, l'immediata definizione dello scoramento mozartiano legato alla tonalità di sol minore): suonando e dirigendo ha trovato quella integrazione fra solista e orchestra che è la virtù miracolosa del concertismo di Mozart. g. P-

Persone citate: Joseph Paratore, Mozart, Paratore Mozart, Tamas Vasary, Vasary