Settimo, il Tar fa riaprire la Silcoa

Settimo, il Tur fa riaprire la Silcoa Settimo, il Tur fa riaprire la Silcoa SETTIMO — La Silcoa di Settimo, una piccola azienda di minuteria metallica, può riprendere la produzione. Cosi ha stabilito il tribunale amministrativo regionale (Tar) accogliendo la richiesta del suo procuratore legale, Giovanni Gerard!, che si era opposto all'ordinanza del sindaco con la quale si bloccava l'attività della fabbrica. Motivo: le emissioni di fumi nocivi. Secondo il responsabile dell'igiene pubblica dell'Usi di Settimo, Dario Mirabelli, la Silcoa, dieci operai che producono capsule di alluminio e ottone, immetto nell'atmosfera ossidi di azoto in quantità pericolosa. Replica il proprietario: «Gli ossidi di azoto che escono dalla ciminiera danno gli stessi effetti del fumo di una sigaretta. A Settimo ci sono aziende ben più grandi che inquinano». La lite tra il Comune e la Silcoa, che è in via delia Repubblica, nel centro della citta, va avanti da oltre due anni. Già all'inizio de)l'85 il sindaco era intervenuto ordinando alla ditta di installare un nuovo depuratore del fumi secondo il progetto approvato dal Criab, Il comitato regionale contro l'inquinamento atmosferico. In Comune dicono: •Il nuovo impianto non è mal stato Installato evidentemente perché costa troppo». Ora la Silcoa ha vinto lì primo round della guerra che l'oppone al Comune. Dopo oltre un mese di sospensione della produzione, ha ripreso l'attività con la sentenza del Tar che annulla l'ordinanza del sindaco. La vicenda però non è ancora conclusa. La sentenza definitiva si avrà solo fra qualche mese. In Comune ripetono: «O la Silcoa installa un nuovo depuratore, " o dovrà abbandonare l'attuale sede».

Persone citate: Dario Mirabelli, Giovanni Gerard