Zhao: Gorbaciov è sincero di Gianfranco Piazzesi

Zhao: Gorbaciov è sincero I problemi del dopo Reykjavik nei colloqui di Craxi a Pechino Zhao: Gorbaciov è sincero II primo ministro cinese: «Speriamo che la riduzione degli armamenti sia una scelta strategica» - Ribadito l'appoggio italiano al decollo della linea economica di Deng DAL NOSTRO INVIATO PECHINO — Dopo due giorni di conversazioni 11 primo ministro cinese, come vuole la consuetudine, ha offerto un pranzo a Craxi e Andreotti e all'intera delegazione italiana. Al momento del brindisi Zhao Ziyang ha detto che lo sforzo di modernizzazione in cui è impegnato 11 suo popolo sta producendo ottimi risultati. «La situazione dell'economia nazionale continua a mantenersi eccellente», ed è caratterizzata •da uno sviluppo costante, stabile e coordinato». Questi successi sono dovuti, in buona parte, all'apertura verso l'estero, che costituisce ormai per la Cina «una scelta politica fondamentale: Anzi, il governo di Pechino ha stabilito nuove disposizioni per favorire gli investimenti stranieri. Craxi ha risposto dicendo che il governo italiano, negli ultimi anni, ha sempre seguito con attento e costante interesse la 'Coraggiosa» apertura della Cina al mondo esterno, e ha confermato 'Solennemente» l'Impegno dell'Italia a favorire il raggiungimento di tutti gli obiettivi che la Cina si è proposta «con la sua scelta saggia e lungimirante». I convenevoli che i due capi di governo si scambiano, col bicchiere alzato, vanno sempre accolti con giudizio. In questo caso, si ha l'Impressione che Ziyang abbia descritto la situazione economica e politica della Cina con un certo ottimismo. Tutti gli osservatori residenti a Pechino sono però del parere che 11 primo ministro cinese sia stato sincero quando ha detto che la decisione di favorire gli Investimenti stranieri debba essere considerata definitiva. E a questa conclusione sono giunti anche Craxi e Andreotti. Se avesse avuto qualche dubbio, o se fosse stato di diverso parere, il presidente del Consiglio non avrebbe riaffermato la buona disposizione dell'Italia, con una particolare «solennità». Né avrebbe aggiunto che questa visita rappresenta «l'inizio di una nuova fase di più intensa collaborazione tra i due Paesi». Sulla realizzazione di questi buoni propositi, per ora non vengono diramati bollettini trionfalistici; ma 1 vari portavoce riescono a offrire qualche indicazione incoraggiante. L'intercambio che nel 1983 era di 403 miliardi di lire ha superato quota 1500 nel 1985 ed è ancora in aumento. La piccola e media industria italiana ha mostrato dinamismo e vitalità. Nei prossimi giorni sarà a Pechino il presidente della Confindustrla Lucchini, per esaminare personalmente le enormi potenzialità dei mercati cinesi. I rapporti bilaterali sono in movimento anche sul plano dei trasporti e su quello culturale. L'Alitalia sarà la prima compagnia aerea occidentale a fare scalo a Shanghai. La Scala dovrebbe fornire .1 primo spettacolo al Teatro dell'Opera di Pechino, che sarà inaugurato nel 1990. Il sovrintendente dell'ente lirico milanese, giunto in Cina al seguito di Craxi, spera di definii e con i cinesi ulteriori e organici rapporti di collaborazione. Sul piano strettamente politico, le conversazioni di ieri non offrono vere novità. Italiani e cinesi non hanno fatto che definire ulteriormente le posizioni già apparse fin dalla prima giornata. I cinesi ritengono che il vertice di Reykjavik, anche se è fallito, non è stato del tutto inutile, e che il dialogo deve ricominciare. Per loro, Gorbaciov è sincero quando punta a una riduzione degli armamenti nucleari, perché la situazione economica lo spinge a ridimensionare le spese militari. Tuttavia Ziyang ha fatto maliziosamente notare che l'atteggiamento di Gorbaciov può avere un significato tattico, determinato dalla sola necessità di superare un momento difficile, oppure può avere un valore strategico, conseguenza di una scelta di fondo. 'Su questo punto — ha detto il premier cinese — posso dire soltanto una cosa: la Cina è per la scelta strategica. Purtroppo non' conosco quali siano le vere intenzioni dell'Urss». I russi, ha poi aggiunto Ziyang, hanno proposto o la revoca o la proroga del programma spaziale. Su questo punto qual è la posizione dèi governo italiano? Craxi ha osservato che non è realistico annullare uno sforzo collettivo di ricerca, da cui gli stessi americani si propongono, per il momento, non solo di verificare se è possibile realizzare uno scudo spaziale, ma anche di compiere passi non meno importanti in altri settori della ricerca scientifica. La possibilità di una proroga può essere invece presa in esame, ma solo nel quadro di un piti vasto negoziato. Le conversazioni si sono svolte in un clima eccellente. Sorridendo, Ziyang ha osservato che se a garantire la pace, invece dell'Urss e degli Stati Uniti, ci fossero l'Italia e la Cina, non ci sarebbe più alcun problema. I ministro degli Esteri Andreotti, che accompagna Craxi, ha inaugurato ièri all'Università di Pechino un centro di studi per le scienze e le tecnologie avanzate, alla cui realizzazione ha contribuito il governo italiano. Per l'occasione l'università ha organizzato una conferenza scientifica in onore dell'ospite italiano, durante la quale il rettore, professor Ding Shisun, e gli altri studiosi hanno Illustrato i programmi. Gianfranco Piazzesi Pechino. Craxi usa la forchetta invece dei bastoncini nel banchetto con Zhao Ziyang