Riforma-record al Senato di Alberto Rapisarda
Riforma-record al Senato Varata in poche ore la nuova organizzazione interna Riforma-record al Senato segretario personale, ma uno staff di tecnici a disposizione dei gruppi - Indetti i concorsi per funzionari - Aumentato lo stipendio; no del pri, astenuto il pei Niente subito ROMA — In quattro ore e mezzo l'Ufficio di presidenza del Senato ha approvato ieri una riforma dell'organizzazione del lavoro interno, che alla.Camera ipotizzano da anni senza riuscire ancora a realizzarla. Nascono nuovi uffici di ricerca'e per l'applicazione informatica, passano da otto a quattordici i servizi di supporto al lavoro parlamentare, il segretario generale viene affiancato da due vice per decentrare una parte del lavoro, aumentano i funzionari in ciascuna delle dodici Commissioni. Nasce un ufficio di tecnici che hanno 11 compito di valutare gli effetti economici e sociali delle nuove leggi, soprattutto quelle di bilancio e di spese pubbliche. Sono immediatamente indetti concorsi nazionali per assumere 24 funzionari e 20 impiegati di concetto. Al tanto contestato segretario personale dei deputati deciso dall'Ufficio di presidenza della Camera, il Senato risponde con esperti qualificati da utilizzare come consulenti per i gruppi parlamentari. Aumenta del 60-70 per cento 11 contributo ai gruppi proprio per permetter loro di pagare esperti da con¬ sultare per le leggi in corso di esame o per quelle da redigere. Per garantire che quei denari vengano effettivamente usati per gli esperti, a fine anno ogni gruppo dovrà presentare una relazione in proposito. Come annunciavamo ieri, anche i senatóri hanno finito con l'adeguare la loro indennità al 100 per cento dello stipendio del presidente di sezione di Corte di Cassazione, come avevano già fatto i deputati. Ma, mentre tutte le altre soluzioni proposte dal presidente Fanfani erano state votate all'unanimità,' sull'aumento dell'indennità ci sono stati dei «distinguo». Il repubblicano ha votato contro e si sono astenuti i comunisti é l'indipendente di sinistra. I membri dell'Ufficio di presidenza, uscendo dalla lunga riunione, hanno fatto capire che se avessero potuto annullare la decisione della Camera sull'indennità, lo avrebbero fatto. Ma non si poteva accettare che le indennità diventassero per la prima volta diverse per i senatori e per i deputati. Coscienti delle reazioni negative dell'opinione pubblica alla decisioni della Camer'a, i se¬ natori non si sono concessi rassicurazione sulla vita a spese del contribuente e non hanno ridato i biglietti ferroviari gratuiti agli ex senatori, al contrario di Montecitorio. Il presidente Fanfani, lo stratega di questa abile operazione-rinnovamento che proietta all'esterno un'immagine del Senato assai diversa da quella della Camera, diceva dopo la riunione: .Avete visto che in tutte le vicende delle ultime settimane non ho mai aperto bocca e non aspettatevi quindi dichiarazioni su quello che è avvenuto e su quello che sta avvenendo». Ma subito dopo lasciava capire quel che pensava, sottolineando la sua soddisfazione «per la serietà e avvedutezza» con la quale 1 senatori hanno favorito le sue proposte sul rinnovamento interno. Sull'aumento dell'indennità Fanfani è stato favorevole, cosi come aveva proposto già la commissione presieduta da Malagodi. Rileva to che alcuni si erano astenuti su questa decisione, Fanfani concludeva con una implicita annotazione critica verso la Camera: «La tempestività dei fatti che si sono susseguiti ci ha messo di fronte ad una difficile situa¬ zione». La situazione era che non si potevano dare indennità diverse ai membri dei due rami del Parlamento, visto che la Costituzione li accomuna appunto nella dizione generica di .membri del Parlamento». L'Ufficio di_.presidenza del Senato ha inoltre ~deGlso^.di_ esaminare con urgenza la~ proposta di legge del comunista Chiaromonte per riorganizzare la disciplina della indennità parlamentare, in modo da farla diventare più comprensibile per i cittadini. Il capogruppo comunista Pecchioll ha detto di essere nel complesso soddisfatto, salvo per l'aumento della indennità che il pei avrebbe preferito fosse sospeso. Il capogruppo democristiano Mancino ha definito «opportuno» il potenziamento dei servizi del Senato e del gruppi, mentre è «solo parzialmente soddisfatto del resto». Per Mancino bisogna «ragionare piii freddamente» su come migliorare la condizione del parlamentare. Non è da escludere che la de pensi di dare un collaboratore anche ai senatori, ma di livello qualificato con la garanzia di una selezione di merito. Alberto Rapisarda
Persone citate: Chiaromonte, Fanfani, Malagodi, Mancino
Luoghi citati: Roma
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