Le scelte azzeccate in camera oscura

Le scelte azzeccate in camera oscura Le scelte azzeccate in camera oscura L, ATTREZZATU, RA di base per una camera oscura per lo sviluppo e la stampa del bianco e nero (il trattamento del colore è sconsigliabile a chi non abbia già una buona esperienza) oggi costa circa mezzo milione. I pezzi più importanti, che possono far variare di molto il costo del corredo, sono l'ingranditore e il suo obiettivo. Potendo, non si dovrebbe risparmiare su questi due oggetti, dai quali dipende gran parte del risultato e che, comunque, daranno soddisfazioni per anni e anni perché hanno una vita, materiale e tecnologica molto lunga. L'ingranditore deve avere base e colonna robusti, un sistema per poter realizzare forti ingrandimenti proiettando il negativo fuori dalla base, utilizzare una lampada da almeno 75 Watt e essere predisposto per l'uso degli accessori per il colore. La scelta dell'obiettivo è più difficile per la forte differenza di prezzo tra gli esemplari di media qualità, a tre lenti, e quelli più perfezionati, a 5 o 6 lenti. CI si può accontentare di un obiettivo economico se anche le ottiche dell'apparecchio fotografico sono di media qualità, se non si prevede di stampare ingrandimenti oltre i 24x30 cm e se non si ritiene di passare in futuro al trattamento del colore. Tra le «tank, per lo sviluppo dei negativi il principiante dovrebbe preferire quelle con la spirale di plastica, più facile da caricare rispetto a quella di metallo. Un accessorio utile in questa fase del trattamento è la «changing bag», una busta di tessuto nero con due aperture à tenuta di luce per infilare le mani. Usando questo oggetto, del costo di poche decine di migliaia di lire, chi non ha una camera oscura fissa può caricare la pellicola nella sviluppatrice in piena luce. Agli inizi è preferibile usare, almeno per lo sviluppo dei negativi, soluzioni liquide pronte per l'uso, che escludono errori di dosaggio e diluizione. Si acquisterà co¬ munque presto l'esperienza sufficiente per impiegare soluzioni concentrate o polveri e si potrà allora scegliere tra i diversi prodotti secondo i risultati che si vorranno ottenere. Tra i rivelatori (bagni di sviluppo) più moderni si può segnalare il Nucleo BF, prodotto in Italia dalla Ornano, capace di sviluppare ogni tipo di pellicola, compresa la IIford XP1 a sensibilità variabile che, diversamente, va trattata con i prodotti chimici adatti al colore. Per la stampa si può iniziare con carte politerate (plastificate) in tre c ferenti gradazioni di contrasto, facili da trattare e asciugare, per passare poi eventualmente alle più economiche carte tradizionali, o a quelle a contrasto variabile. Queste ultime ave', ano avuto qualche difficoltà iniziale nell'incontrare i gusti dei fotoamatori, in particolare perché erano piuttosto complicate da usare e non garantivano sempre la necessaria costanza di risultati. Oggi però questi problemi appaiono superati. Poiché la stampa fotografica si risolve, specialmente quando l'esperienza è ancora poca, in una lotta contro la polvere, i soldi meglio spesi saranno quelli tenuti da parte per l'acquisto di un accessorio da usare come arma in questa guerra. Con la pratica ognuno scoprirà quale è l'oggetto perfetto per il suo particolare modo di lavorare. Agli inizi è invece meglio spendere le poche migliaia di lire necessarie per acquistare, e provare «sul campo» il maggior numero di accessori, dalle bombolette di aria compressa ai panni e liquidi antistatici, ai classici pennellali con pompetta. Non tutti possono trasformare in modo definitivo un locale in camera oscura e dovranno ripiegare su attrezzature che possano essere montate e smontate con semplicità. Una soluzione classica è il ripiano con una base sagomata per essere appoggiata sulla vasca da bagno o sul lavandino. Andrea Donati

Persone citate: Andrea Donati, Watt

Luoghi citati: Italia