Telefono lo salvezza corre sul filo di Walter Passerini

LA STAMPA LA STAMPA Telefono, lo salvezza corre sul filo \NDI A N ( anche lo 02-831.763. U numero che dovrebbe imparare a memoria chi vuole trovare o offrire un passaggio in auto. L'iniziativa, partita dalla milanese «Viaggi e passaggi» si sta allargando a macchia d'olio, coinvolgendo Torino (011-747.636). Firenze (055-283.395). Roma (06-474.65.25 e 734,006). Iscrizione 15 mila lire all'anno. Dedicato ai giovani anche il 576.35.76 di Torino dal quale si possono avere tutte le informazioni su corsi di studi, attività per il tempo libero, possibilità di impiego e vacanze. Per vecchi e giovani, invece, funzionano il 220.326 di Milano e il 545.239 di Torino. Sotto la sigla A.A. trovano un valido aiuto coloro che intendono liberarsi dal problema dell'alcolismo. Nell'ipotetica guida dell'Sos la tipologia dei numeri utili è differenziatissima: chiamando T866.666 di Roma o il 447.69.69 di Torino «Robin», l'associazione della Federazione nazionale dei consumatori, aiuta a risolvere episodi di microconflittualità (problemi di rimborso per merci difettose o capi rovinati in tintoria), ma anche questioni di interesse più generale. Selezionando l'844,f'.08 di Roma si può chiedere l'intervento del Wwf per difendere la vita di animali selvatici in pericolo: all'812.20.16 di Torino da due anni una «linea verdecerca di risolvere i problemi di inquinamento denunciati dai cittadini piemontesi; al 787.516 di Roma si può rivolgere chiunque abbia problemi o dubbi di natura sessuale: nel più assoluto anonimato riceverà la consulenza di medici specializzati in sessuologia, urologia, gerontologia, di psicologi e terapeuti della coppia. Un po' di pazienza, però: il numero è gettonatissimo e continuamente occupato. Telefonando allo 081342.209 si entra in contatto con «La Tenda», il centro accoglienza e recupero per i tossicodipendenti di Napoli, collegato con il Centro di Don Picchi di Roma (06540.59.45). Al centralino si alternano instancabilmente sei madri e un padre. Dada Rosso conta la qualità. La ricerca riguarda incarichi di grande responsabilità: il 50 per cento dei posti è costituito in genere da direttori di funzione o di primo livello; il 40 per cento da direttori generali: il 10 per cento da professional o da specialisti. Si tratta quindi di dirigenti ben pagati, grosso modo rientranti in una fascia che va da un minimo di 80-90 milioni lordi l'anno fino ai 200-250 milioni, senza contare ovviamente le punte ancor più elevate. Per questo la percentuale che va al cacciatore di teste, commisurata al valore della posizione ricercata, raggiunge cifre di tutto rispetto. La consulenza viene pagata anche se la ricerca non dovesse andare a buon fine. C'è infine un pericolo per i cacciatori di teste, costituito dai cosiddetti two year men, i dirigenti di passaggio; quei manager cioè che impiegano un anno per il rodaggio nella nuova impresa, per sei mesi lavorano sodo e passano i rimanenti sei mesi a cercarsi un altro lavoro. Per il prestigio del cacciatore di teste, a cui di solito le imprese commissionano ricerche all'insegna della stabilità, costituiscono una vera e propria mina vagante. Walter Passerini Tutto \ i

Persone citate: Dada Rosso