L'astronomo a caccia di stelle con l'interferometro

L'astronomo a caccia di stelle con l'interferometro L'astronomo a caccia di stelle con l'interferometro DISTINGUERE una capocchia di spillo lontana cento chilometri: ecco che cosa si riesce a fare con l'interferometro in funzione a Pian Calern, in Francia, vicino a Orasse, dove sorge l'osservatorio del CERGA, Centre d'études et de recherches géodynamiques et astronomiques. Ma naturalmente quassù, a quota 1250 sull'altopiano della Provenza che sta alle spalle di Cannes, si scrutano stelle, non capocchie di spillo. Diciamo allora che con ' l'interferometro del CERGA è possibile misurare il diametro di una stella grande come il Sole fino a •u.na;j^djstanza di M 'ànjjl-; lucer' lji termini' ottici più; equivale a un potere' di risoluzione angolare (cioè la ca¬ pacità di separare punti angolarmente vicini) di 2 millesimi di secondo d'arco. I maggiori telescopi del mondo, 11 cui obiettivo raggiunge i 5 o 1 6 metri di diametro (rispettivamente quello di Monte Palomar e quello sovietico del Caucaso), hanno un potere risolutore di circa un decimo.di secondo d'arco. Lo strumento del CERGA. che fa 50 volte meglio, è Invece costituito da due piccoli telescopi da 25 centimetri ciascuno: un'apertura alla portata di quasi tutti gli astronomi dilettanti. Come si spiega l'altissimo potere risolutore raggiunto? La risposta è nella particolare utilizzazione .dei tele-, scopi, basata.sul. fenomeni delle frange di interferenza. In pratica, i due telesco¬ pi vengono puntati sulla stessa stella e tramite specchi secondari le due immagini vanno a sovrapporsi nello stesso punto focale. Poiché le onde luminose seguono percorsi differenti, esse possono sommarsi «cresta con cresta» producendo una zona più chiara, oppure cancellarsi, se coincidono gli avvallamenti delle onde, producendo una zona scura. Sono, queste, le frange di interferenza. Ora, i due telescopi da 25 centimetri possono essere tra loro allontanati fino a una'distanza di ben 67 metri, e ciò equivale ad avere un telescopio con questo enorme diametro. Variando I la- separazione tra»/.' due ' i strilrilpntl «I pnft nttipfhprp In. scomparsa delle frange di interferenza e risalire al diametro angolare della sorgente di luce osservata. E' cosi che si è riusciti a misurare 11 diametro apparente di parecchie decine di stelle, raggiungendo e, con particolari trucchi, anche superando i 2 millesimi di secondo d'arco. L'ultimo risultato, di Imminente pubblicazione, riguarda la misura, compiuta da Christian Thom, Pierre Granes e Farrock Vakill, dell'inviluppo di gas che avvolge la stella Gamma Casslopeiae. L'idea dell'interferometro non è nuova. Risale a Fizeau, che la espose nel 1868, e fu ripresa da Michelson nel 1890 e poi nuovamente nel 1920. La tecnica è però, molto delicata e quindi, non _ ha trovaio successivamente molte applicazioni. I migliori risultati recenti si devono all'interferometro di Narrabri, in Australia. In Francia la tecnica interferometrica è stata rilanciata negli Anni 70 da Labeyrie, che ha pure ideato un nuovo tipo di interferometria, nota come -speckle interferometry». Ora al CERGA si sta cercando di portare l'interferometria a livelli ancora più sofisticati. Dopo l'interferometro costituito dai due telescopi da 25 centimetri mobili su rotaie, si sta realizzando un interferometro con quattro telescopi da un metro e mezzo di diametro, distanziabili fino a 120 metri nella direzione nord-sud e fino a 60 metri nella direzione est-ovest. . I due primi telescopi gonq , ■ -giàrin.funzione per misure i sperimentali, necessarie per la messa a punto. Essi sono ospitati in singolari bocce di cemento sormontate da un cilindro: una forma che permette di risparmiare la cupola di protezione e di limitare le noie create dalla turbolenza atmosferica (disegno in alto). La luce della stella osservata viene poi inviata in un laboratorio dalla strana struttura anch'essa a bocce di cemento con grandi oblò, progettata dal celebre architetto Antilovag. «Abbiamo però gravi difficoltà — spiega il direttore del CERGA Jean Pietre Rozelot — nel puntamento dei due telescopi. Per questo i lavori segnano il passo. CI vorrà molta pazienza e molto tempo, come sempre quanto si. fa un. la? j 'vòró^da pionieri.. ,. : ■* ' La' grande apertura dei telescopi utilizzati nell'in¬ terferometro è importante per poter osservare anche frange di interferenza di stelle poco luminose. Finora, con i telescopi da 25 centimetri, non si può infatti superare la barriera della magnitudine 3-4. Anche cosi, comunque, si è fatto parecchio: sono stati misurati, per esempio, i diametri di stelle giganti come Mi Gemini. Beta Pegasi, Beta Andromedae, Alfa Tauri (Aldebaran). Alfa Bootis (Arturo) e la variabile Algol: stelle doppie spettroscopiche sono state separate: osservazioni in luce polarizzata hanno permesso di misurare la densità dell'atmosfera della stella Denoti. Tre sono i grandi obiettivi' scientifici del CERGA. L'alta risoluzione angolare tra¬ mite gli interferometri e l'osservazione delle occultazioni di stelle da parte della Luna è uno di questi. Il secondo tema di ricerca è la geodesia spaziale, cioè gli studi sulla forma, le dimensioni e la dinamica della Terra fatti attraverso misure laser che utilizzano satelliti. Il terzo tema di ricerca è l'astrometrìa, cioè la misura estremamente precisa delle posizioni degli astri: e qui c'è grande attesa per 11 lancio, nel 1988. del satellite Hipparcos. che misurerà la posizione di centomila stelle. In tutti e tre i settori 1 risultati del CERGA sono di livello molto alto, ma probabilmente, è proprio l'interieroractrià.iì campo in cui si e raggiunta la migliore qualità scientifica. Ma c'è già

Persone citate: Alfa Tauri, Beta Andromedae, Beta Pegasi, Christian Thom, Jean Pietre, Michelson, Pierre Granes

Luoghi citati: Australia, Cannes, Francia, Pian Calern, Provenza