Un poker con i poeti del Duecento

Cerchiamo versi con le parole che cominciano con la stessa lettera Cerchiamo versi con le parole che cominciano con la stessa lettera Un poker con i poeti del Duecento 5. di far Piagenza - Penza. Poi si Pente (Giacomo da Lentlni. PD 61); 6. poi Ch'io so' Canoscente - Ch'ella non Cura nente (Stefano Protonotaro da Messina, PD 135). Con elasticità cronologica ancor maggiore è gradevole leggere altri poeti che, con Ouittone in testa, vengono ingruppati nei «siculo-toscani» o nella •poesia cortese toscana»: 1. fui a Sua Signoria Servo Soggetto (Pinuccio dal Bagno, PD 301; poker contiguo, a parole non Intervallate; questo poeta ha anche un bel full nel nome completo: Panucclo di Bartolomeo di Panculo di Pericclolo dal Bagno); 2. aver de'. In Quello Che Cotidio Cria (Panucclo, PD 312; poker contiguo; vale all'orecchio anche se non vale all'occhio: Kuello Ke Kotldio Krea); 3. Perché Poi Pene Paté ed è schernita (Meo Abbraccia vacca, PD 347; poker contiguo); 4. Se tu, più che non SuOl, Se' fatto Saggio (Paolo Lanfranchi da Pistola, PD 355); 5. Voi cui no Vé In parte - di Valore e di Viso (Alberto da Massa di Maremma, PD 359); 6. Ver 6 che Voi Veder Volta (Pietro Morovelll, PD 379); 7. Per Penare spero Posa, - come Pigliar lo Prua Pungente (Maestro che tutti i lettori hanno sottolineato con garbo, come se stessero rispondendo a un esame o stessero facendo una lezione, è che tale frase solo in parte soddisfa la nostra richiesta: noi chiedevamo quale fosse il primo poker •nella Storia (?!) della cosiddetta Letteratura Italiana», e col placito capuano del 960 siamo dentro i confini della lingua italiana ma siamo fuori dai confini della letteratura. Bravissimi 1 nostri lettori. Prudentissimi a tener conto delle distinzioni correnti. Figuratevi se non 11 capiamo! Da ragazzi, a ceffoni ci avevano insegnato a distinguere crocianamente fra Poesia e Nompoesia (per favore, nompoesia con la M come Milano davanti al P). Qui però, diversamente dai nostri lettori, noi non stiamo rispondendo a un esame e non stiamo facendo una lezione, quindi di simili sottigliezze non teniamo conto. Anzi, proprio perché nessuno abbia da ridire parliamo di .Storia (?!) della cosiddetta Letteratura Italiana». Per seminare zizzania, aggiungiamo anzi che il seguito del placito capuano a casa nostra è sempre della lingua italiana: sao ko kelle terre, per kelle fini que ki contene. Capua, marzo 960. Qui all'occhio abbiamo k-k-k-q-c-, ma all'orecchio k - c - q, e dunque apriamo alla grande, con un pokerìsslmo di sesta. Chi avesse dubbi (ma non ne hanno 1 lettori che ci hanno scrìtto!) veda Arrigo Castellani, I più antichi testi italiani. Patron, Bologna 1973 pag. 66, e veda la nostra rubrìca del 29 marzo scorso, dove facevamo vincere la partita a Giorgio Vigolo con «vengo a Questo Colloquio Col mio Cuore». L'altro punto delicato, stato considerato copia di ottonari con consonanza imperfetta: trenta anni le possetfe parte sancti Benedica. Torniamo ora alla partita che vi prospettavamo il 20 settembre. Le carte-parole che avevano in mano i cinque giocatori erano queste: (a) Cieco, tutto Ciò non fu Che Crisma (Pasolini) (b) Come Colui Che nuove Cose assaggia (Dante) (c) la Citta Che Civetta dai Caffé (Lucini) (d) nell'antro Carbonioso Cercare le Chiavi del Cielo (Spaziani) (e) si Cingerà, la fronte Con la Cupa Coccarda (Bufallno). Ha in mano la combinazione più forte il giocatore (b), quattro carte-parole che cominciano con la stessa lettera e con lo stesso suono. Gli altri hanno in mano carte-parole che cominciano con la stessa lettera ma non con lo stesso suono. Pasolini, Lucini e la Spaziani hanno una coppia di C dolci e una coppia di C duri; Bufallno ha un tris di C duri e un C dolce isolato. Falsi poker di questo genere si trovano anche nei Poeti del duecento: per la mia Cera Ciò Che lo Cor sente (Mazzeo di Ricco. PD 154); Chi Contra face a Ciò Ch'eo dico, sente (Bonagiunta Orbicciani. PD 275). Francesco di Firenze, PD 397; pokerìsslmo di sesta; e si sente molto anche la P di sPero); 8. che Minor Male MI saria la Morte (/I mare amoroso, PD 489; in questo poemetto c'è anche un pokerìsslmo di quinta: Come leon Che Cuopre Con la Coda. PD 496). Plebiscitariamente poi quasi tutti i lettori elencati nel riquadro hanno concordato su due punti delicati. Il nostro primissimo poker forse sta proprio in quella che viene generalmente considerata fra le più antiche testimonianze r- l'i 1

Luoghi citati: Bologna, Capua, Firenze, Messina, Milano