Le notti randagie di uno yuppie per le strade di New York

L'esordio del giovane americano Mclnerney L'esordio del giovane americano Mclnerney Le notti randagie di i di uno yuppie pper le strade di New York IL protagonista, mai nominato, delle Mille luci di New York, con cui il giovane Jay Mclnerney ha ottenuto in patria una affermazione che ci dicono clamorosa, ha ventiquattro anni, un eccellente passato scolastico nell'Ivy League (ossia in alcuni fra i più antichi e gloriosi istituti di istruzione americani, per la maggior parte concentrati nella Nuova Inghilterra), un •...•...•^ posto presso un importante settimanale newyorchese, sia pure nel poco stimolante settore dove si fi controllano i dati riportati ì'jSV negli articoli dei collabora- »»&.* tori. fi ì'jSV »»&.* ÌK Eccedendo nello zelo, ÌK.. poco dopo essere stato as- ■••"•'•••^■KiJdW sunto il nostro yuppie corresse non solo i fatti, ma in preda a un anche la prosa di un auto- stordimento, di cui però, i re illustre, ricavandosi cosi tempi essendo cambiati, una lavata di capo dalla l'agente non è l'alcol bensì sua superiore. Subito dopo certa «purissima neve boperò il predetto autore co- liviana», continuamente municò la sua totale e gra- inalata attraverso canta accettazione delle mo- nucce di fortuna, di solito difiche proposte; e da allo- ricavate arrotolando una ra l'incauto correttore è banconota da venti dollaoggetto dell'odio del capo- ri. e che in qualche modo servizio, che lo sottopone a riesce ancora ad aprirsi un mille piccole angherie. varco attraverso mucose Lo scrittore che ha loda- ormai intasate in modo to il Nostro si chiama cronico. John Donleavy, e certo in Donleavy il cupio disnon è casuale, in questo solvi era provocato da una astuto romanzo, l'allusio- mai veramente specificane a J.P. Donleavy, autore ta, e perciò autenticamencon The Ginger Man di te inquietante, lnsoddisfauno dei primi e più animi- zione cronica nei confronrati racconti di deliberata, ti della società e, del prodisperata e sardonica au- prio destino. Lo yuppie di todistruzione. Infatti non Mclnerney sarebbe invece diversamente dal famoso perfettamente integrato, e studente fuori corso del le ragioni per cui si rimbeTrinity College di Dubli- cillisce di cocaina e accuno, l'eroe di Mclnerney è mula ritardi e gaffes fino Illuperenne W Illu «La veglia di Adrasto» della Cnuìlrè pane appena sfornato, in un'alba che conclude un'ultima notte randagia, gli riporta concretamente la realtà dei valori genuini, al quali dunque è pronto per fare ritorno. Rassicurante nel suo sentimentalismo di fondo, Mclnerney si avvale di qualche piccola audacia per non fare troppo la figura del conservatore. Per esempio, racconta la sua storia al presente, e con la seconda persona singolare (ricordo la moderata sensazione che questo vezzo causò al suo primo apparire, un quarto di secolo fa, nelle pagine di un esponente dell'allora Nouveau Roman francese). Ha anche qualche scena «forte», ma è un forte «soft», non si va oltre la cocaina tirata su dal coperchio di un WC. Riscattano tutto ciò, peraltro, rendendolo leggibile, un occhio vivace e attento nel cogliere piccole scene della Manhattan alta e bassa, diurna e notturna, unito a una notevole spigliatezza di scrittura — ben resa questa da Marisa Caramella. Il libretto di Mclnerney può quindi figurare non spiacevolmente accanto a certe recenti commediole sulla giungla della celebre metropoli, viste al cinema con la firma di Martin Scorsese o di Susan Siedelman. Masolino d'Amico Jay Mclnerney, «Le mille luci di New York», trad. Marisa Caramella, Bompiani, 153 pagine, 16.030 lire. si razione di Massimo Mattioli a perdere il posto di lavoro non sono esistenziali, ma rientrano nella categoria delle disgrazie preventivabili, e hanno nomi precisi. In sostanza, c'è stato l'abbandono senza preavviso da parte di una bella moglie, conosciuta sempliciotta del Middle West e sotto la sua guida diventata ammirata fotomodella; questo abbandono si è aggiunto alla morte di una madre forse trascurata, ora rimpianta. Sono dolori, ma di quelli che fanno parte della vita normale, e come tali alla fine si lasceranno superare. Lo yuppie viene consolato da un fratello venuto a recuperarlo, conosce una comprensiva studentessa di Princeton, presto troverà un lavoro migliore di quello che ha lasciato senza rimpianti. E l'odore del "<<Trpàt"

Luoghi citati: Manhattan, New York