Prost campione, beffati Mansell e Piquet

Prosi €ampione, beffati Mameli e Piquet Prosi €ampione, beffati Mameli e Piquet II francese succede a se stesso (per la terza volta consecutiva un pilota McLaren conquista il titolo mondiale: un record) - Niente da fare per il duo della Williams-Honda: l'inglese messo ko dallo scoppio di un pneumatico a 300 l'ora, il brasiliano soltanto secondo - Errori e sfortuna dal nostro Inviato CRISTIANO CHIAVEGATO ADELAIDE — Dal Gran Premio d'Australia, garatombola che ha assegnato il mondiale di Formula 1, è uscito a sorpresa il nome di Alain Prost. Il francese, dopo una serie di colpi di scena, ha preceduto con la McLarenPorsche uno dei due rivali nella sfida per il titolo, Nelson Piquet (Williams-Honda), e Stephan Johansson, all'ultima gara con la Ferrari. Il leader del mondiale, Nigel Mansell, ha perso un titolo che pareva suo: il pneumatico posteriore sinistro della Williams-Honda del'inglese, eccessivamente usurato, è scoppiato a 300 l'ora. Una scena drammatica. Mansell è riuscito a domare la vettura impazzita e a evitare un pauroso incidente ma il ritiro ha significato una bruciante sconfitta. Una corsa fortunata quella di Prost che ha cosi conguistato il secondo titolo consecutivo, eguagliando Ascari e Jack Brabham che avevano centrato l'accoppiata rispettivamente nel 1952-53 e nel 1959-'S0. Rimane ancora lontano il record di Juan Manuel Fangio, che aveva dominato il mondiale per quattro anni di seguito, dal 1954 al '57. Ma bisogna anche dire che il fran¬ cese ha ampiamente meritato questo nuovo successo per la continuità dei risultati ottenuti nel corso della stagione e per la determinazione messa in mostra per conseguire il trionfo finale. All'affermazione di Prost, 31 anni, nativo di St-Etienne, grande tifoso e amico di Michel Platini, hanno contribuito diversi fattori, al di là del coraggio, del talento, della grande esperienza accumulata. Vediamo. 1) La lotta suicida in seno alla Williams. Mansell e Piquet hanno accumulato insieme 141 punti. Sarebbe stata sufficiente una suddivisione diversa per assegnare il titolo a uno dei due a scelta; 2) L'assoluta validità della McLaren, come macchina e come team. La scuderia inglese che utilizza il motore TagPorsche non ha mai perso di vista l'obiettivo principale: 3) A differenza dei piloti Williams, il.francese non si è Stefan Johansson mai visto sottrarre punti preziosi dal compagno di squadra Rosberg. E' da sottolineare anche il terzo mondiale piloti consecutivo della McLaren, prima con Niki Lauda e quindi due volte con Prost. Nessuna squadra era mai riuscita in Formula 1 in una simile impresa. La vittoria di Prost è maturata in un clima di grande incertezza, davanti a oltre 100 mila spettatori, al termine di una prova che è stata certamente fra le più belle e spettacolari della stagione e degli ultimi anni. La fuga solitaria di Keke Rosberg, i duelli fra Piquet, Prost e Mansell hanno offerto episodi da antologia. Ad esempio, il testa-coda incredibile del brasiliano con immediato recupero in piena acrobazia in mezzo allo sfrecciare delle monoposto; l'abbandono del finlandese al 62° degli 82 giri in programma, quando si trovava saldamente in testa, per il cedimento di un pneumàtico. E infine il ritiro del povero Mansell quando teoricamente era già campione, quando aveva il titolo in tasca bastandogli un piazzamento al terzo posto. Poi l'ultimo inutile inseguimento di Piquet a Prost e, infine, il francese a tagliare il traguardo a braccia levate, sprizzante di gioia, forse incredulo, lui stesso, di quanto gli stava succedendo. Ha detto: «E' una felicità immensa. Sinceramente ci speravo ma sapevo che l'impresa non era facile. Mi dispiace per Mansell: gli voglio anche bene. Io ho provato la stessa delusione nel 1983 e '84 e so cosa vuol dire perdere un mondiale nella gara decisiva». Nell'affermazione di Prost hanno giocato ancora una volta un ruolo decisivo le gomme. La fortuna del francese è coesistita in una foratura. Ha spiegato. «Un leggero urto con Berger ha provocato l'afflosciamento del pneumatico anteriore destro. Cosi ho dovuto fermarmi ai box al 32° giro e mi è stato sostituito tutto il set. Forse è stato, il momento determinante. Poi non ho più avuto problemi. Ma sono stato tormentato dal consumo di benzina. Il computer di bordo mi segnalava dopo metà gara che avevo bruciato cinque litri di troppo. Mi sono detto: devo vincere, non posso rallentare. E ho ignorato lo strumento, il secondo posto non mi sarebbe servito a nulla». . Stavolta l'uomo ha battuto il cervello elettronico. E la vecchia Europa ha lasciato con un palmo di naso i giapponesi, venuti in massa per festeggiare un successo quasi sicuro. Ma Soichiro Honda, •supreme advisor», cioè consigliere supremo della omonima Casa automobilistica ha dovuto annullare i festeggiamenti. «Vinceremo il titolo piloti il prossimo anno» ha detto rassegnato. Il mondiale di Formula 1 è appena finito e già una nuova sfida è stata lanciata. Adelaide. Prost felice e (net ri quadro) Mansell demoralizzato: i due e volti del mondiale di Formula I

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