A fine anno scade lo «sconto fiscale» Per la prima casa un nuovo rinvio?

A fine anno scade lo «sconto fiscale» Per la prima casa un nuovo rinvio? A fine anno scade lo «sconto fiscale» Per la prima casa un nuovo rinvio? Il 31 dicembre prossimo scadranno le agevolazioni tributarie per l'acquisto della prima casa: da più parti, negli ambienti parlamentari, si parla di proroga, mentre il governo tace sull'argomento anche se sarebbe logico che la legge finanziaria in discussione risolvesse fin d'ora il problema. Mancano infatti poco più di due mesi alla fine dell'anno e forse si potrebbe evitare un provvedimento dell'ultimo minuto al quale purtroppo ci stiamo abituando: lo scorso anno il governo decise di prorogare le agevolazioni per l'acquisto della prima casa il 27 dicembre e per 90 giorni non si seppe con sicurezza se la scadenza era stata rinviata per sei o per dodici mesi. Sembra logico, anche ad un osservatore sprovveduto, che i rinvìi vengano decisi con anticipo sulla prevista scadenza e che non si provochi ogni volta il caos degli ultimi giorni, con i disagi ed anche gli errori ad esso connessi, quando in realtà gli elementi di giudizio per rinviare il termine vi sono già oggi. Esistono infatti ragioni sostanziali che non solo consigliano, ma impongono la proroga delle agevolazioni per la prima casa. In effetti, il mercato immobiliare è tuttora in crisi, in quanto proprio la legislazione tributaria e quella sull'equo canone hanno reso inesistente la contrattazione dell'alloggio da reddito: Primo: il 90 per cento delle vendite di appartamento sono acquisti di abitazione che il compratore intende abitare con la propria famiglia. Secondo: le possibilità di comprare la casa di abitazione maturano giorno per giorno e non si vede perché non debbano fruire delle agevolazioni i contribuenti che potranno acquistare l'alloggio solo nel 1987 o successivamente. La proprietà della casa in cui sì vive è indubbiamente di interesse generale e l'incentivo tributario appare determinante. Com'è noto, la riduzione dell'imposta di registro al '2 per cento (oltre alle imposte catastale e ipotecaria in misura fissa) si accompagna ad una agevolazione per il venditore che riduce del 50 per cento l'Invim ma anche quest'ultimo beneficio sì ripercuote a favore del compratore, in quanto permette una maggiore offerta sul mercato. Sicuramente, come ad ogni proposta di proroga, il ministero per le Finanze effettuerà astrusi calcoli per determinare la perdita per l'erario qualora le agevolazioni per l'acquisto della prima casa siano applicabili anche per il 1987. i A parte la necessità di mantenere vivo un mercato come quello degli alloggi, oc corre anche tenere presente che molto spesso le agevolazioni tributarie sono essen ziali per l'acquisto e che que st'ultlmo non avverrebbe se le imposte di trasferimento fossero del 10 per cento per gli atti sottoposti a registro del 18 per cento per quelli soggetti ad Iva e cioè con tassazione ordinaria. In altre parole, sopprimen do le agevolazioni si ridurrebbero le contrattazioni e le entrate dello Stato sarebbero probabilmente staziona rie. Dobbiamo ritenere che, al meno fino a quando la co struzione di nuove abitazio ni (impedita oggi da tante leggi) non riprenda con un ritmo sostenuto, sia necessario rendere definitive le age votazioni per l'acquisto della prima casa. . Gianfranco Gallo-Orsi

Persone citate: Gianfranco Gallo-orsi