Navi inglesi in allerta

Navi inglesi in allerta Navi inglesi in allerta Partiti gli ambasciatori di Usa e Canada - Damasco invita Washington a frenare la Thatcher - La Casa Bianca vuole agire d'accordo con l'Europa WASHINGTON — L'Inghilterra ha ieri messo in stato di massimo allarme le sue ambasciate in Medio Oriente e ha ordinato alle sue forze nel Mediterraneo di tenersi pronte a rappresaglie armate contro la Siria nel caso di attentati. Lo hanno riferito a Washington fonti vicine ai servizi segreti americani, aggiungendo che non si può escludere una «asione preventiva» inglese, ossia un intervento militare su bersagli limitati siriani, dopo che Damasco ha minacciato ritorsioni contro Londra. Movimenti di unità aero-navali da guerra britanniche sono state segnalate nel pressi di Cipro, a quanto riferito dai servizi segreti israeliani. All'apice della crisi, il massimo riserbo circonda le intenzioni americane. In una intervista alla televisione CBS, il ministro degli Ef "ri siriano Farouk Al Shara ha rivolto un appello alla superpotenza e alla Francia, anche se abilmente mascherato dal linguaggio diplomatico, affinché frenino l'Inghilterra. Sembra chiaro che Damasco conta su Washington e Parigi, che sperano di ottenere suo tramite la liberazione dei loro ostaggi in Libano, per impedire una escalation del confronto, in cui Israele potrebbe tentare d'inserirsi con un colpo di mano. La Casa Bianca ha finora evitato di rispondere all'appello, ma tutto Ìndica che è pronta ad allinearsi all'Europa qualora vengano adottate ulteriori sanzioni contro la Siria. Al Shara ha parlato alla tivù poco dopo la partenza da Damasco alla volta di Francoforte degli ambasciatori americano e» canadese, ritirati dai rispettivi governi in segno di protesta contro l'appoggio siriano al terrorismo. Il ministro è stato molto duro nei confronti degli inglesi, dicendo che «si pentiranno amaramente dell'errore commesso» e pronosticando -gravi conseguenze politiche in Gran Bretagna». Ma ha minimizzato la misura adottata dagli Usa, sostenendo che l'r.mbasciatore Eagleton viene richiamato solo per consultazioni, e che prima o poi riprenderà il suo posto. Sono sicuro che l'America si atterrà ai fatti- ha proclamato Al Shara. -In una intervista al "Time" che uscirà domani io ho sfidato i sentieri segreti di tutto il mondo a dimostrare la nostra complicità col terrorismo-. Al Shara ha concluso che la Siria non compirebbe attentati contro gli Stati Uniti -perché *. contraria a qualsiasi iniziativa terroristica-. La Casa Bianca ha rotto il gelido silenzio soltanto per ricordare di aver mandato l'ambasciatore itinerante Brenmer in Europa per consultazioni con gli alleati. Sempre alla televisione CBS, il senatore repubblicano Duremerger, capo della commissione ai servizi segreti, ha però spiegato che in linea di principio Reagan ha deciso di agire all'unisono con l'Europa. -Prevedo nuovi provvedimenti contro la Siria» ha detto il senatore -ma di carattere collettivo non nostro unilaterale-. Duremerger perciò ha confermato che l'implicito appello di Damasco a Washington a mediare con Lon | dra cadrà nel vuoto, a meno che essa non prenda prima le distanze dal terrorismo. -E' inaccettabile che Abu Nidal abbia asilo in Siria» ha notato. «Se lo allontanasse, sarebbe una dimostrazione pratica della sua neutralità». Duremerger ha anche osservato che quasi certamente la posizione della Siria si aggraverà quando avranno luogo i processi contro gli autori degli attentati dello scorso Natale a Vienna e a Roma. «Ce senza dubbio una pista siriana oltre che una pista libica in quei massacri» ha asserito il senatore repubblicano. -Sarà difficile perfino per l'Unione Sovietica mantenere il suo atteggiamento verso il suo Stato cliente». La cautela dell'amministrazione nell'affrontare il problema siriano, mentre non ha esitato a ricorrere alla forza contro Gheddafi, ha scatenato aspre polemiche nell'elettorato, a una sola settimana dalla votazione per il Senato e la Camera. Il presidente Reagan è oggetto di critiche da destra per il suo temporeggiamento. Ennio Carette

Persone citate: Abu Nidal, Al Shara, Eagleton, Ennio Carette, Farouk Al Shara, Gheddafi, Thatcher