Rossi rinasce, Dirceu si ripete

Rossi rinasce/ Dirceu 58 ripete Rossi rinasce/ Dirceu 58 ripete Il centravanti, tra i per infortunio - So Verona-Avell VERONA (all. Bagnoli): Vavoli 6; M. Ferroni G. De Agostini 7; Galia 6,5, I'oiil./iu 6, Trite li.i 6,5; Verza 5, Volpati 6, Rossi 6, (46' Gasparini 5,5), Bruni fi, Pacione 5. AVELLINO (all. Vinicio): Di Leo 6; Colantuono 5, A. Ferroni 6, (78' Colomba s.v.); Murelli 6, Amodio 0,5, Zandonà 6; Bertoni 6,5, Benedetti 6,5, (57' Tovalieri 5,5), Schachner 5, Dirceu 6,5, Alessio 6,5. Arbitro: Baldas 6,5. Reti: 24' Rossi rig., 28' Dirceu, 29' Pacione, 64' Alessio. Nòte: Ammoniti, 27' Murelli, 59' Colantuono. di FRANC VERONA — Quattro gol e quattro piccole storie di provincia alla fine di una partita giocata da parecchi piedi buoni, decisamente valida per più di un'ora, ma poi, a risultato acquisito, scaduta sensibilmente. La prima storia è quella di Rossi tornato Paolo a Verona. Ha segnato al 24', rompendo un digiuno che durava dall'ultimo derby Milan-Inter. Un tiro prepotente a scacciare quasi il malocchio che invece, ancora una volta, l'ha colpito. Armando Ferroni l'ha trattenuto a forbice per terra e gli ha messo «fuori squadra» il ginocchio sinistro. E allora senza Rossi ha esordito il diciassettenne Roberto Gasparini, non certo un costruttore di gioco pieno di idee quale si era presentato ieri Rossi. Era riuscito perfino a far giocare uno statico Pacione. « Un incidente a inizio partita — dice Rossi — che mi ha condizionato. Il rigore l'ho segnato tranquillo, sapendo anche che si può sbagliare'. 1 medici diranno che sarà sufficiente una settimana di riposo. Seconda storia, quella di José Dirceu, che nel parastinchi porta ancora scritto un nome, Carla, quello della guardarobiera del Verona. Il cuore del brasiliano è rimasto nella città scaligera. Dirceu, scomparso su) finire, ha Illuminato il gioco di rimessa dell'Avellino e ha segnato al 28' un gol dei suoi. Solito schema, su punizione, con un avellinese nella barriera e gran botta del brasiliano da 30 metri, proprio dove si era spostato il compagno. • Con questi stuperii giocatori — dice ora il brasiliano — vorrei rimanere ad Avelli¬ migliori in campo, doplita «bomba» su puni ino 2-2 O RUFFO no: per mettere le tende e per non essere più lo zingaro del calcio italiano-. E poi Pacione, appena un minuto dopo, ha riportato il Verona in vantaggio con un perentorio colpo di testa su cross-punizione (come sempre nello schema del Verona) di De Agostini. Pacione non segnava da aprile. Il suo gol coronava un primo tempo dal gioco agile, col Verona che manovrava pur in assenza del miglior Verza dal centrocampo in su con estrema sicurezza. C'era Rossi evHentementé a illuminare anche l'ex juventino, ma soprattutto a fare gioco e a mettere in movimento Galia e Pacione. C'era Bruni a tenere in allarme la difesa dell'Avellino. Rossi aveva avuto perfino po la rete (non segnava da un anno) esce izione e tanti suggerimenti del brasiliano l'occasione per un altro rigore, visto che era stato bloccato subito appena dentro l'area al 22' da Ferroni, quello dell'Avellino. Gli uomini di Vinicio confermavano l'ottimo standard, pur dovendo contare su un Benedetti prostrato dalla dissenteria. Ben sistemato in campo, soprattutto con Zandonà e Amodio, l'Avellino si distendeva in contropiede per le sgroppate di Bertoni e di Alessio. Solo che davanti latitava Schachner e per il quasi esordiente portiere Vavoli non c'erano grossi problemi. In avvio di ripresa la quarta storia, quella di Amodio e quella di un gol fortunoso, ma bello. Ma anche la seconda faccia di un incontro di calcio. L'Avellino, decisamente inferiore nel primo tempo, non ci stava a perdere, proprio mentre il Verona riteneva maturo il 3-1. Ha avuto ragione Vinicio che ha perfino rischiato tre punte e che ha spostato in avanti 11 baricentro con Murelli e Alessio sempre più decisi e con Bertoni che obbligava Galla ad arretrare, e cosi a far perdere propulsione ai gialloblù. Inevitabile, dopo un palo colpito al 50' da Bertoni, il gol del pareggio. Galla e Bruni si rimpallavano per due volte la palla al limite e l'irpino, rubando il tempo, ha sparato una bordata di sinistro a specchio totalmente aperto. Un gol giusto, come giusto e inevitabile, ma inutile è stato il contrattacco del Verona che, approfittando del calo di Dirceu, lasciato a se stesso perfino dal suo quasi coetaneo Volpati (69 anni In due), ha cercato per la terza volta di tornare In vantaggio. Dirceu stanco, certo, ma all'ultimo minuto ha dato l'ennesima dimostrazione della classe con un passaggio smarcante a tutto campo per Alessio. Una partita che ha ritrovato vecchi protagonisti e che ha detto soprattutto dell'Avellino capace di giocare in velocità e senza sbavature e all'occorrenza di essere deciso, togliendo ogni spazio e respiro al Verona. Al quale ha concesso solo due tiri da media distanza a Galla e Verza. Per 11 Verona è certo un punto perso. Elkjaer e Di Gennaro si stavano allenando nel dopopartita nello stadio deserto, assenti all'incontro per Infortunio alla pari del portiere Giuliani. Tre assenze che non possono non condizionare il gioco e anche 11 risultato. E ora si aggiunge Rossi a riposo. Evidente la soddisfazione di Vinicio per l'incanto di Verona rotto dall'Avellino (era quattro anni che perdeva): 'Anche se credo — dice l'allenatore — che si potesse vincere. Abbiamo giocato aperti perché ho visto i miei giocare sicuri, e allora bisogna lasciare libera linventiva. Stupenda la rete di Alessio, prepotente. Il nostro traguardo comunque resta sempre e soltanto la salvezza». D'altra parte prende atto del risultato anche Bagnoli; .Non tiriamo in ballo gli assenti — avverte subito — perché li ho sostituiti con fior di giocatori. Il fatto è che il Verona è andato due volte in vantaggio e due volte s'è fatto riprendere, quindi il pareggio I e colpa nostra:

Luoghi citati: Avellino, Verona