Stasera il Bebop

il Bebop il Bebop Con Cook e Hardman TORINO — La stagione del |azz a Tonno, che ora si propone più ampia e articolata del consueto, porta in scena questa sera all'Auditorium (ore 21) due formidabili beboppers che sappiamo associati già da alcuni anni. Si tratta del trombettista Bill Hardman e del sassolonista Junior Cook che negli Anni Cinquanta e Sessanta suonarono accanto agli assi dell'epoca: Thelonius Monk, Horace Silver, Art Blakey. Junior Cook, quando era con Silver (di fianco alla tromba di Blue Mitchell) faceva parlare di sé almeno quanto un Wayne Shorter (che allora suonava con Blakey): bebopper di ispirazione ormai coltraniana, Junior Cook sembrava dovere raggiungere i vertici in una classifica dove i nomi di Sonny Rollms e di Dexter Gordon giganteggiano. Al contrario di Shorter, che percorse la strada dell'attualità (davisiana e fusionista), Cook rimase fedele a stili e mentalità più tradizionali perdendo cosi quel treno che si chiama successo. Oggi, quando si rivede il discorso di un'autentica poetica da anteporre al discorso delle tecnologie. Junior Cook ha evidentemente tutto da guadagnare. Analoga la situazione di Bill Hardman, trombettista dallo stile lirico e pensoso, alla maniera di un Clifford Brown (o di un Kenny Dorham), alieno dagli strappi virtuoslstici, sommesso fraseggiatore, consequenziale costruttore di periodi ariosi, intensi. Questa bella coppia di jazzmen ha già suonato in altre occasioni in Europa ottenendo il successo e i consensi che merita. Una buona occasione dunque anche per i torinesi che potranno finalmente ascoltare del jazz autentico. Accanto ai due leader suoneranno il pianista Michael Weiss, il bassista Walter Booker, il batterista Leroy Williams. L'ingresso costa 10 mila lire (ridotti, 8 Mila^. mond. po spingendone il grafismo ai limiti delle umane possibilità) passerà dall'estatica danza dei marmi eleusini alla cupa drammaticità di una cerimonia orfica. Attenuerà sin quasi a pietrificarla sua gestualità esoterica quando compirà il miracolo di mutare le pesanti catene che gravano sui partecipanti al rito in pacificatrice acqua lustrale, dopo aver intrecciato con questo casto ele¬ mento (un Marco Pierin di sorprendente plasticismo) un pas de deux di intenso potere emozionale e liberatorio per tutti i solisti (gli emergenti Caserelli, Battistino. Ferro e Tibaldi, accanto naturelmente agli ottimi fratelli Poggioli). L'interesse di Oltre, al di là di un rigoroso linguaggio coreografico giocato tra le illuminazioni e gli oblìi, un po' artificioso soltanto in un aggrovigliato passe a due (più Gianni Secondo Corso Valdocco 1519 ang. Corso Regina • Torino-Tèi.52114512 mond. A

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