Savignano e Pierin vanno...« Oltre »

Al Nuovo di Torino per TVIII Festival Internazionale «Il gesto e l'anima» Al Nuovo di Torino per TVIII Festival Internazionale «Il gesto e l'anima» Savignano e Pierin vanno... « Oltre » Novità assoluta la coreografia di Peter Goss su collage musicale da Pergolesi, Mahler e Samuel Barber costruita ricerca che spontanea ispirazione) risiede anche nell insopprimibile richiamo al simbolismo induista della catena. Quella «cafona dei mondi infilali come una collana di perle su un Ilio-, maglie il cui filo è anche il msollioche le fa sussistere. Catena e filo nel mito greco diventeranno fiotto d'acqua lustrale, e nella pacificatrice sacralità cristiana corona di rosario. Ha completato il trittico coreografico il noto Chiaro di Luna di Bortoluzzi-Debussy magistralmente interpretato dalla coppia Savignano-Pierin. Abile traslitterazione visiva del concetto di isocroma tempo-spazio, intelletto-sentimento, la Savignano e Pierin ne sono stati superbi interpreti, immersi in quella intimistica pasta sonora che permeando la loro estasiata e furtiva tenerezza ha suggerito soavità di passioni accordate al clima sentimentale evocato da quell'ostia di luna scesa a illuminare il loro magico abbraccio. Calorosissime le accoglienze del folto pubblico, prodigo di chiamate e di applausi. Gi Struttura ormai stabilmente qualificata, e perfettamente integrata alle éloiles ospiti Luciana Savignano e Marco Pierin affiancate dai béiartiani gemelli parigini Christian e Guy Poggioli, la Compagnia regionale di Danza del Teatro Nuovo è stata protagonista sabato e domenica di un applaudito trittico di balletti moderni presentati al Teatro Nuovo, nell vili Festival internazionale «Il Gesto e l'Anima». In apertura Simbiosi, la novità di Carla Perotti coreografata su quell'eclettica partitura tardo-romantica che è l'Enigma Varlatlons op. 36 di Edward Elgar. Spettacolo di asciutta densità immaginifica esaltata da pochi elementi scenografici di prampolmiana ispirazione, simbolizza lo sdoppiamento di un'anima in due persone eguali, contraddistinte da differenti esperienze prima di ricongiungersi in un solo individuo. I precisi e convincenti interpreti Christian e Guy Poggioli con le loro armoniche esasperazioni di rivalità e riconciliazioni, in coppia con Marisa Milanese e Tiziana Ferro cui Paola Battistino ha fatto da elemento catalizzatore, raddoppiando gestualità e situazione precedono dalla dicotomia totale a quella simbiosi che fa dell'io e del suo doppio l'assenza ultima dell'unità biologica dell'uomo. Ispirata dalla psicologia genetica che ipotizza come la compiutezza dell'essere si raggiunga fondendo le metà speculari del corpo, nucleo ultimo della struttura centrale della personalità, ciò che domina in questo balletto è paradossalmente il sentimento della permanenza. E questa permanenza è quella della vita, filo simboli co che li lega l'uno all'altro con un progressivo processo di identificazione, manifestantesi in superficie come diversità, e in profondità come unità archetipica. Un'energia primordiale che si rivela attraverso la spirale onnipresente nelle strutture dell'universo: dell'infinitamente piccolo (la doppia spirale del DNA cromosomico codice genetico delle nostre cellule) all'infinitamente grande (coma i turbini spirali delle galassie). Altra attesa coreografia della serata Oltre, la novità assoluta di Peter Goss su collage musicale da Pergolesi, Mahler e Samuel Barber. Trasmutazione misterica dedi cata all'Anno della Pace, la creazione si ispira ai nitl di Demetra ad Eleusi. Secondo Goss è il mito greco antico che detiene le chiavi dell'enigma della violenza, l'unico che può sublimare le pulsioni d struttive in spiritualità e serenità dell'anima. Con lo scatto di un'invasata coribante, la sacerdotessamaga (una sbalorditiva Luciana Sav.gnano che domina il suo cor¬ All'Auditorium

Luoghi citati: Eleusi, Torino