Scatta l'operazione lumaca

Domani e venerdì camionisti «sul sentiero di guerra» Domani e venerdì camionisti «sul sentiero di guerra» Scatta l'operazione lumaca Contro le supermulte - Niente Tir su autostrade e tangenziali - Tutti i camion a 60 all'ora su statali e provinciali - Il piano spiegato ieri in un'assemblea di categoria in un albergo cittadino Proteste per la tassa sui trasporti eccezionali - Un «decreto irresponsabilmente stupido» Martedì 21 e venerdì 24 ottobre circolare in Italia sarà difficile: in quei giorni scatterà infatti l'«Operazione Lumaca, (sull'esempio delle operazioni -escargot- messe in atto ogni tanto per protesta dai routiers francesi sul raccordo anulare di Parigi), che i trasportatori italiani preferiscono però chiamare -operazione autodisciplina.. Per l'occasione tutti gli autocarri diserteranno autostrade e tangenziali, e sulle strade ordinarie rispetteranno rigorosamente il limite di velocità di 60 chilometri all'ora. La dimostrazione è stata programmata per protesta contro 11 decreto sulle supermulte, che dovrà essere approvato dal Parlamento entro il 6 dicembre. Della caotica situazione le gislativa del trasporto su gomma, (i ministeri interessati sono 13. mai collegati), si è parlato ieri mattina in un'assemblea, poco affollata, all'hotel Royal a Torino, indetta da due associazioni di categoria, (sulle 13 esistenti) la Fai e la Fita. presenti il comunista Lucio Libertini presidente della Commissione Trasporti della Camera, Beppe Gamboni, segretario regionale Fita, e Timorati, presidente provinciale, Follis presidente provinciale Fai c Ghezzi segretario. Tra i problemi sul tappeto uno spinoso: la tassa per i trasporti eccezionali, macchine operatrici, «per la maggiore usura del manto stradale», richiesta anche ai .ribaltabilisti., cioè chi trasporta inerti (sabbia, terra, ghiaia), alle bisarche, ai semirimorchi per container. Un decreto (del 23.1.84) -irresponsabilmente stupido-, l'ha definto Ghezzi, segretario della Federazione Autonoma Trasportatori. In un contesto legislativo del settore -intricato, vessatorio, impraticabile, vergognosoha detto Beppe Gamboni del Fita. In sostanza ogni padrone! no identificato come -ecce zinnale.- deve pagare da 1 a 1.8 milioni annui per ogni mezzo usato. Le somme in cassate vanno per il 70 per cento alle Regioni, per il 30 all'Arias. In Piemonte la Re gione ha sospeso l'esazione della tassa da giugno in atte sa di chiarimenti, mentre l'Anas continua a pretenderla. Tanti hanno già pagato, altri àncora no. Per chi ha già versato l'importo le associazioni di categoria intendono chiedere il rimborso (che è già stato accordato dalla regione Emilia-Romagna), con una serie di ricorsi, come per.la tassa sulla salute.. -Oltre tutto — ha aggiunto Ghezzi — gli uffici preposti delle Province non funzionano, hanno impiegati maleducati, bisogna fare code, tornare, perdere tempo-. L'ing. Pais, rappresentante dell'assessorato ai Trasporti della Regione Piemonte, ha confermato la labilità della questione definendo il decreto complessivamente poco applicabile. Abbiamo chiesto più volte chiarimenti al Ministero ma non ci hanno nemmeno risposto-. Sulla questione supermulte e sicurezza sulle strade è Intervenuto anche Libertini E' vero che tra i camionisti ci sono i violenti, ma come in tutte le categorie; e non si può per questo criminalizzare tutta la categoria, mascherando le vere ragioni di una crisi del sistema dei trasporti che ha sempre privilegiato la strada nei confronti della rotaia. Le supermulte non risolveranno il problema: succederà che in caso d'infrazioni e controlli, nel libretto invece die SO mila lire come oggi, bisognerà metterne 200. e questo l'ho già detto chiaro in Parlamento-. •In sostanza è passato il principio della pena di morte — ha aggiunto Gamboni' — anche se tutti noi abbiamo ben chiari i concetti della sicurezza sulla strada. Oltre tutto sappiamo che il decreto prima è stato discusso e approvato nelle sue grandi linee dal Consiglio dei Ministri, poi sono stati scritti i 18 articpli. Noi chiediamo una radicale riforma del testo-. ., ^.Per quanto riguarda te ^dimostrazioni del 21 e del 24 — conclude — alla Jfa^ehfederemo alle aziende quanto sarà venuto a costare il rallentamento del traffico, anche tenendo conto della logistica, cioè il fatto ormai usuale, che i camion servono anclie da magazzino, nel senso che le imprese tendono ad avere scorte sempre più esigue per non immobilizzare capitali, e il trasportatori fanno cosi anche da magazzinieri. Con la dimostrazione di questa settimana vogliamo solo dimostrare cosa succederebbe se osservassimo alla lettera leggi e decreti, anche tenendo conto che non siamo obbligati a usare le autostrade-. Negli stessi giorni sono previsti raduni di autocarri a Roma, davanti ai Ministeri dei Trasporti e dei Lavori Pubblici, retti rispettivamente da Signorile e Nlcolazzi. ripetutamente messi alla gogna nel corso del dibattito. Renato Scagliola \<>\ ITA L 5000

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