Strauss trionfa ancora in Baviera Successo dei verdi fuori i liberali

Ieri le elezioni per il Parlamento del più grande Lander tedesco I In Israele gli ultimi accordi Ieri le elezioni per il Parlamento del più grande Lander tedesco I In Israele gli ultimi accordi Strauss trionfa ancora in Baviera Successo dei verdi, fuori i liberali Governo Statuir Robin più forte Si discute per i nuovi ministri Rientra Modai che offese Peres? I cristiano-sociali hanno praticamente bissato il successo di 4 anni fa, conservando la maggioranza assoluta - Gli ecologisti superano il 7 per cento - Delusi i socialdemocratici MONACO — I Verdi bavaresi ce l'hanno fatta: superando largamente la soglia del cinque per cento (il dato quasi definitivo' li dà al 7.3) entrano per la prima volta nel Landtag, il Parlamento del più grande fra gli Stati federati tedeschi, il secondo per popolazione. Il successo degli eco-pacifisti è l'elemento di maggiore spicco di questa giornata elettorale. Gli altri connotati del voto bavarese: confermata l'ormai tradizionale egemonia ùella Csu, deluse le speranze dei socialdemocratici e dei liberali. Questi ultimi, come quattro anni fa, restano al di sotto del cinque per cento, dunque fuori dal Landtag. Ci sono quindi due vincitori in Baviera: a) vincitore di sempre, l'estroverso e aggressivo Franz-Josef Strauss, capo della Csu e del governo locale, si aggiunge un nuovo vincitore, l'effervescente partito degli eco-pacifisti. Strauss puntava alla conferma della maggioranza assoluta che i cristiano-sociali avevano avuto quattro anni fa. Lo schiacciante risultato di allora, 58.3 per cento, lasciava un margine relativamente ampio: ma Strauss, che desidera rinegoziare 11 ruolo della Csu nella coalizione governativa a Bonn dopo il voto federale del 25 gennaio, voleva un risultato il più possibile vicino a quello di allora. Lo ha avuto, con un 56,1 per cento che lima appena la straripante valanga dell'82. E' vero che la Csu deve rinunciare in questa nuova legislatura a qualche deputato, sei o sette: ma questo dipende non tanto dal fatto che ha preso un po' meno voti, quanto dall'ingresso nel Parlamento di un terzo gruppo, quello dei Verdi, accanto ai due soli gruppi, Csu e Spd. che erano rappresentati nell'assemblea uscente. La sua soddisfazione, Strauss l'ha espressa per primo, non appena le proiezioni hanno lasciato capire le dimensioni del nuovo trionfo. Poi è toccato ai gongolanti eco-pacifisti. Faremo una opposizione costruttiva, ha promesso uno del loro portavoce. Il loro successo ha un nome, Wackersdorf, la centrale di «ritrattamento» dei combustibili nucleari in costruzione Ipfóprio'quU.in Baviera: contro di essa gli- ecologisti hanno concentrato i loro sforzi di persuasione elettorale. I Verdi sono ora presenti in sei dei dieci Laender tedeschi, senza contare Berlino. Il partito TEL AVIV — La vigilia di Kippur. il giorno più solenne dell'anno ebraico interamente dedicato al digiuno, alla preghiera e alla meditazione, ha veduto gli ultimi incontri tra gli esponenti del Likud e del Maarach, per dirimere le ultime controversie per la formazione del governo di unità nazionale bis, che deve essere presieduto da Itzhak Shamir. Tra questi e il premier uscente Peres c'è stato ieri, dopo le 12. un ultimo incontro i cui risultati non sono .stati,Tesi noti e non lo saranno fino a domattina, quando il Capo dello Stato riceverà per consultazione i rappresentanti dei partiti della coalizione che si presume confermeranno la designazione di Shamir. il quale sarà successivamente convocato dal presidente e più tardi presenterà il suo governo alla Knesseth. A quanto è dato sapere la maggior questione ancora pendente è quella della riammissione nel governo di Itzhak Modai. estromesso per le sue offese al premier e sulla quale il Likud insiste, mentre il Maarach sostiene che deve restar fuori e la sua assenza potrebbe essere compensata da quello del ministro della Salute pubblica Mordceliai Gur che non vuol far parte di un gabinetto Shamir. Altri due incarichi ministeriali sono discussi e contestati: quello di attribuire al ministro Moshe Arens il compito di occuparsi degli ebrei russi e quello dì continuare a lasciare a Ezer Weizman l'ufficio di trattare con gli arabi dei territori occupati, carica che egli svolgeva nel dicastero del capo del governo e al quale Shamir e i suoi si oppongono. Nessuno ha messo in discussione che Itzhak Rabin rimanga nell'importante posto di ministro della Difesa. E' interessante segnalare che in questa maniera ì poteri di Rabin si accrescono perché, pur nella sua autonomia, era finora in qualche modo controllato da Peres che ben conosce i problemi della Difesa per essere stato a lungo prima direttore del dicastero e poi ministro, mentre Shamir non li conosce e non se ne è mai interessato; anzi, nel breve periodo che è stato capo del governo (1983-84). il ministero era affidato a Moshe Arens, già ambasciatore a Washington e professore di aeronautica. eco-pacifista è addirittura al governo, con 11 ministero dell'ecologia occupato da Joschka Fischer, nell'Assia. Mentre conducono la vivace opposizione che gli è congeniale nel Baden-Wuerttemberg, In Bassa Sassonia, a Brema, a Amburgo. Dalle elezioni deU'831 Verdi sono presenti anche al Bundestag: e il risultato bavarese rilancia la loro speranza di restarci, superando anche il 25 gennaio, alle elezioni federali, la soglia fatale del cinque per cento. Il voto in Baviera getta una nuova ombra, invece, sulle speranze di vittoria delì'Spd: nonostante l'ostentato ottimismo del suo candidato alla Cancelleria, Johannes Rau. I socialdemocratici avevano avuto quattro anni fa in Baviera il 31.9 per cento, e puntavano ieri sul 35: si sono dovuti accontentare del 27.7. Un rovescio inatteso e severo. Amara delusione, infine, per i liberali: quattro anni fa gli elettori bavaresi li avevano espulsi dal Landtag. per la prima volta dal '70. non dandogli che il 3,5 per cento. Stavolta non sono andati oltre un 3,8 assolutamente inutile ai fini della rappresentanza parlamentare, n loro risultato negativo si spiega anche con la dispersione di molti voti, circa ,un 5 per;tento, .fra^. alcuni partiti minori, presenti sulle schede nonostante l'impossibilità evidente di raggiungere il quorum. Fra questi i neonazisti dell'Npd. Alfredo Venturi Intendevano distruggere le coltivazioni di coca e arrestare i trafficanti