I Marzotto da 150 anni industriali della lana a Valdagno

I Marzotto da 150 anni industriali della lana a Valdagno I Marzotto da 150 anni industriali della lana a Valdagno Storia di una famiglia fra politica e finanza o i l a a e a I o e r VENEZIA — Centocinquant'anni di attività di un'azienda, della vita di una famiglia di imprenditori raccolti in un libro che ne racconta la storia e con essa l'influenza che cinque generazioni di industriali hanno avuto sulle trasformazioni economiche e sociali di un piccolo centro dell'alta provincia vicentina, Valdagno. Con queste parole si apre it libro di Piero Bairati «Sul filo di lana. Cinque generazioni di imprenditori: i Marzotto», presentato ieri nell'ambito delle manifestazioni che celebrano il centocinquantenario dell'attività della Marzotto, dal ministro delle Finanze, Bruno Visentini, da Eugenio Scalfari e dallo storico Renzo De Felice nella prestigiosa Fondazione Cini. Pubblico delle grandi occasioni (tra i presenti anche il presidente della Fiat Gianni Agnelli) venuto a tributare l'omaggio ad una famiglia che ha avuto per capostipite Luigi Marzotto. che nel 1836 decise di scommettere su di un lanificio. Quindi, con il figlio di Luigi, Gaetano, che raccolse l'eredità paterna, ebbe davvero inizio la storia dell'industria laniera di Valdagno. Gaetano, considerato il vero fondatore dell'azienda, mentre lanciava il lanificio verso una dimensione non più locale, contemporaneamente partecipava alla vita politica mantenendo però la propria autonomia. Ciò perché, come ha sottolineato Eugenio Scalfari «quando l'imprenditore ha una sua personalità, un suo successo, non può che essere padrone di se stesso». La Marzotto, che nel 1836 prese corpo con dodici dipendenti e duemila lire di capitale, può oggi contare su diciotto insediamenti produttivi sparsi in tutt'Italia, 7500 dipendenti ed un fatturato che nell'SS era di 720 miliardi (realizzato per il 30 per cento dall'esportazione). A quella che rimane la principale attività, dell'azienda, la manifattura delle lane e la produzione nel settore dell'abbigliamento, la Marzotto unisce importanti partecipazioni azionarie nei portafogli della Zucchi, della Industrie Zignago e nella catena di alberghi Jolly Hotels. In questo senso il libro di Bairati costituisce un esempio — ha detto il ministro Visentini — di «narrativa ragionata che è insieme la storia dell'azienda laniera e quella della famiglia che mi auguro possa continuare per sempre a guidarla». Riferendosi alla teoria di Berle, il giurista americano che fotografava lo sviluppo di un'azienda in cinque fasi distinte. Visentini ha detto di credere in quell'impresa che «rimane nella quarta fase, quella della quotazione In Borsa, in quanto deve sempre esserci un gruppo minoritario che abbia il controllo dell'impresa. Non credo al passaggio successivo, quello dell'impresa manageriale per intenderci, perché sono convinto che il rischio sia quello di divenire l'impresa di nessuno, cui si aggiunge, nel nostro Paese, il pericolo che l'impresa di tutti sia spesso soggetta alle pressioni politiche». Gigi Bevilacqua

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