L'ultimo abbraccio a Pellegrino Da tre giorni la città intorno a lui

S. Pietro in Vincoli: mentre le «piccole suore» pregano, Torino saluta il vescovo S. Pietro in Vincoli: mentre le «piccole suore» pregano, Torino saluta il vescovo L'ultimo abbraccio a Pellegrino Da tre giorni la città intorno a lui Passano alla spicciola L'ultimo calorosissimo abbraccio va avanti da tre giorni. S'accende, s'attutisce, riparte alla spicciolata, diventa piccola folla, si scioglie. Sempre commosso, sempre ordinato. Gente con una rosa tra le mani, coppie di giovani in jeans e camicione, onorevoli venuti da Roma come Flaminio Piccoli, ma soprattutto gente della strada: quella che lui ha amato di più e con la quale s'è sempre schierato senza paura. Le «piccole sorelle» che vivono coi più disperati nel centro storico guardano e pregano, in disparte. Più in là, in via San Pietro in Vincoli, la Torino dei più umili saluta il suo vescovo in una domenica grigia e imbronciata. Lo fa lentamente, senza caos ma in continuazione. Sfilano in quest'angolo del Cottolengo drammi e problemi di una città che rivede gli anni difficili e la figura severa di padre Michele Pellegrino con quello stile inconfondibile fatto di fermezza e coraggio, di serenità e di coerenza, di provocazioni e di fede. C'è chi arriva sicuro, supera i tre gradini della cappella ovale, si fa il segno della croce, si ferma un attimo e se ne va. Chi s'avvicina, chi non lo fa: chi ha gli occhi lucidi e Nessun rito part ta cittadini con una ros o o i i In fila al Cottolengo per l'chi rivede i momenti che più lo legano all'arcivescovo «scomodo» che se ne va. E' la giornata dei ricordi prima dell'addio. rticolare nella pa a tra le mani, coppie di ultimo saluto a Pellegrino Niente code, nessuna formalità. Le ore scorrono veloci. Arrivano centinaia di preti. Sono quelli che lui ha ordinato e ha saputo in¬ rrocchia di Santa giovani in jeans, politici, fiammare al «vento del dopo-Concilio». Ora sono parroci o vicari in paesi e cittadine dove stanno cercando di ricostruire le strade della riconciliazione. O hanno scelto con coraggio altre vie: come Carlo Carlevaris, prete operaio per anni alla Berto Lamet, padre Ruggero cappellano alle Nuove, padre Cesare da Mazze, don Angelo Vigano, don Toni Revelli e tantissimi altri che oggi sono arrivati da tutto il Piemonte per l'ultimo ideale abbraccio. Torino dalle mille siaccettaure è tutta qui, senza clamore, ma c'è: professori d'università che con lui hanno vissuto la grande avventura del confronto culturale, cristiani che hanno condiviso la «Camminare insieme». 1 suoi slanci coraggiosi, i tentativi di rimettere insieme il tessuto di una società che si stava slabbrando e ri' chiudendo dietro antichi steccati, non credenti che nel dialogo sull'uomo ave vano visto balenare nuove collaborazioni e inguaribili illusioni. Gente che ha sperato e continua a farlo. I primi sono gli ammalati della Piccola Casa che con lui hanno condiviso il silenzio ricchissimo cui l'ha obbligato dall'83 l'ictus. In carrozzella, da soli, coi pa Maria Goretti gente della strada renti o le suore che li assistono si alternano da venerdì: un cenno, uno guardo e via. Ognuno porta qualcosa: un ricordo, un'immagine, un fiore. E' cosi fino a sera inoltrata: protestanti e cattolici, marxisti e non, ortodossi e cattolici di rito greco, delusi e entusiasti con le lacrime agli occhi o zitti 'avvicinano a quella figura severa e minuscola coperta da una casula bianca con i bordi rossi, sfiorano la mitra bianca, semplicissima insegna vescovile e se ne vanno. Al tramonto il feretro al paese natio Oggi, il viaggio di padre Pellegrino verso la sua terra comincia in via XX Settembre dove tante volte ha parlato, discusso, pregato. Lo attendono centinaia di sacerdoti, tutti i vescovi del Piemonte, i cardinali di Firenze e Genova. Piovanelli e Siri, il suo successore Anastasio Ballestrero e tre monaci di Camaldoli. l'eremo dove spesso amava rifugiarsi per pregare, soprattutto nei momenti più •caldi». Alle 15. la cerimonia: semplice, povera come aveva chiesto lui. Rai 3 la darà in diretta. Centinaia le autorità annunciate: dai ministri Rognoni. Donat Cattin e Scalfaro a deputati e senatori. Ma il momento più toccante sboccerà quando il vescovo di Fossano. Severino Poletto, ne traccerà un brevissimo profilo, a nome di tutti. Poi. al tramonto, la partenza. Lo aspettano a Roata Chiusanì dove domani mattina verrà sepolto accanto ai genitori. «Ha fatto la storia di Torino negli anni più bui», dice uno dei tanti amici che è venuto a dirgli «ciao». e — E certamente.' con quel suo modo tutto particolare di affrontare le cose, con quel suo andare continuamente a confrontarsi col Vangelo ha raggiunto molti obiettivi. Lo dimostrano i telegrammi che piangono la sua morte: portano le firme del Papa, del Presidente della Repubblica. Francesco'Cos siga. dei cardinali Casaroli e Poletti. di Gianni Agnelli, di De Mita e Fanfani, di Giorgio Benvenuto e Giuseppe Dossetti, di Xolvenbach, generale dei gesuiti del presidente Cananzl di Azione Cattolica e di moltissime comunità di base. Sono la prova di quanto Pellegrino sia stato uomo, vescovo e studioso, stimato e capito da tutti. Gian Mario Ricciardi per 24 specialità

Luoghi citati: Firenze, Fossano, Genova, Piemonte, Roma, S., Torino