I due evasi di Novara riarruolati dalle Br

A tredici giorni dalla clamorosa fuga, ferme le indagini di magistratura e carabinieri A tredici giorni dalla clamorosa fuga, ferme le indagini di magistratura e carabinieri I due evasi di Novara riarruolati dalle Br Nessuna traccia Diana e Di Cecco NOVARA — Nessuna novità: Calogero Diana e Giuseppe Di Cecco, brigatisti «irriducibili» e considerati «perieolossimi» sembrano svaniti nel nulla. A tredici giorni dalla fuga attraverso 1 tetti dell'ospedale di Novara, U 23 settembre scorso, tutte le ricerche sono ancora senza esito. di Calogero Diana Impegnati a dare la caccia ai due terroristi (Diana era uno del killer della colonna milanese Walter Alasla) sono i carabinieri e la polizia di tutta Italia; le foto segnaletiche dei due evasi, che erano state riposte negli archivi quando erano finiti in carcere durante gli «anni di piombo», sono tornate a circolare in tutte le caserme e le questure. Da Novara, luogo dell'evasione, le indagini si sono spostate a raggerà in ogni angolo della Penisola. Non ci sono notizie ufficiali sulle indagini: tutto è «top secret». Se hanno sospetti sul luogo nel quale i due evasi potrebbero avere trovato rifugio, gli Inquirenti se li ten¬ a e Giuseppe Di Ce gono per loro: .Ogni minima fuga di notizie potrebbe compromettere tutto.. Ma l'impressione è di un silenzio che riflette la mancanza totale di tracce e di indizi per ricostruire la fuga dei terroristi: le brigate rosse, dopo averli fatti scappare, hanno anche preparato un rifugio supersicuro per Di Cecco e Diana. Qualche elemento potrebbe essere emerso dalle indagini condotte proprio a Novara almeno per quanto riguarda le modalità dell'evasione e le eventuali complicità. Ma anche da questo lato il riserbo è totale. Si sa die sono in corso inchieste sia da parte della magistratura che deUo stesso coman¬ cco, scappati attrav do dei carabinieri. Non è escluso che siano già state scoperte responsabilità, ma una domanda in questo senso, ni "Ciiuindante del gruppo carabinieri di Novara, colonnello Rocco Di Monte, non trova risposta. .La cosa che ci preme di più in questo momento è riprendere Diana e Di Cecco — spiega il colonnello —, poi vedremo tutto il resto. Quanto alle inchieste sulla fuga dall'ospedale non posso dire nulla. Il ;nagistrato è andato sul posto e toccherà a lui tirare le somme.. Più di tanto il comandante non dice. La sparizione dei due brigatisti è ancora una «ferita aperta» per i carabinieri di Novara: erano loro erso i tetti dell'Os impegnati al controllo dei carcerati in ospedale e se li sono lasciati scappare. Due soli militari (tanti pare fossero di servizio nella sezione carceraria del nosocomio quel giorno) erano insufficienti, soprattutto in considerazione della pericolosità dei reclusi. Le poche indiscrezioni filtrate sulle indagini, parlano anche di aste metalliche per fleboclisi, tavolini e sedie lasciati nelle celle la notte dell'evasione e utilizzati dai due detenuti Quanto alle sbarre delle finestre segate, non c'è più dubbio sul fatto che U lavoro (lungo e rumoroso) è stato eseguito dall'esterno e durante uno dei periodi In cui il pedale Maggiore reparto riservato ai reclusi rimasto vuoto. Purtroppo, la sorveglianza all'ultimo piano del padiglione «C» dell'ospedale Maggiore scatta solo quando vi sono dei ricoverati. Numerose, come si vede, le •disattenzioni» che hanno favorito la fuga di Diana e Di Cecco. Del tutto senza risposte, infine, le domande sul ruolo che intendono assumere nella clandestinità 1 due -irriducibili». Riprenderanno U loro posto nelle file del partito armato? Un Interrogativo che gli inquirenti non sanno risolvere. Questa volta, però, 11 silenzio non sembra dovuto a riserbo: le .nuove Br restano un mistero. Marcello Sanzo

Persone citate: Calogero Diana, Di Cecco, Giuseppe Di, Giuseppe Di Cecco, Marcello Sanzo, Rocco Di Monte

Luoghi citati: Italia, Novara