Il cacciatore «sbaglia» camoscio Prende un sasso e se lo dà in testa

In Alta Valsusa mercoledì e sabato sono giorni di abbattimenti selettivi In Alta Valsusa mercoledì e sabato sono giorni di abbattimenti selettivi Il cacciatore «sbaglia» camoscia Prende un sasso e se lo dà in testa Un cronista per un giorno coi guardacaccia • Le disposizioni sono rìgide e complicate, e le infrazioni sono numerose Rischia l'arresto un uomo sorpreso con una preda che non era quella assegnata e forse era stata uccisa in una zona proibita L'allarme viene alle 7,30 quando un guardacaccia della Provincia (del gruppo di sei in servizio nel comparto 4, Alta Valle Susa, 64 nula ettari), si accorge che qualcuno, sulla strada militare che sale al Pramand, sopra Salbertrand, ha messo delle pietre sulla carreggiata, ostruendo il passaggio. Il servizio di sorveglianza, che comincia alle prime luci dell'alba, ha funzionato. Inizia una rapida battuta: il caposettore Araldo Case. Rossetto, il figlio Alberto, un'altra guardia. Aldo Tolosano, fermano poco dopo un cacciatore che ha appena abbattuto un camoscio maschio di 4 anni. AceoItelScrto davanti alla discoteca Un diciottenne, accoltellato da un coetaneo, è in gravissime condizioni. L'aggres-1 sore è in stato di arresto presso i carabinieri di via Valfrè. Verso le 183, in via Cavalcanti 9, davanti al Charleston, Francesco Discorde, corso Belgio 120, e Lorenzo Vetrano, abitante in via 8an Giovanni Bosco 56, hanno dato II via a un litigio, pare, per un giubbotto. Il Discorde, armato di coltello, ha affondato la lama nell'addome del Vetrano. Alcuni giovani hanno soccorso il ragazzo, mentre tana pattuglia del vigili urbani riusciva a fermare l'accoltellatore e a consegnarlo ai carabinieri. Il Vetrano, soccorso alle Molinette, è in prognosi riserva- «•..*'A«W- Un colpo solo di carabina alla spalla, dritto al cuore. L'uomo sta tornando a valle con la preda nel cofano. Si controllano 1 documenti, porto d'armi, tesserino, permesso del comparto. Emergono alcune Irregolarità: il capo non è quello assegnato, (un adulto invece che un «blnello» o yearUng, animale nato la scorsa stagione), non è stato segnato sullo «statino», cioè la «scheda autorizzati va» rilasciata dalla Provincia, non ha alla zampa la fascetta che bisogna applicare subito dopo l'abbattimento, il cacciatore era da solo invece che con almeno un compagno che deve essere sempre a portata di voce. Infine la faccenda più grave: 11 cacciatore dice di averlo abbattuto nel «riservino del Pinea, dove la caccia non è permessa. In questo caso (furto ai danni dello Stato) scatterebbe l'arresto. L'uomo davanti alla Usta di contestazioni tenta di difendersi, si dispera, piange, implora comprensione, invoca la buona fede. •Perché volete rovinarmi, che sono innocente?». Raccoglie un sasso e si da una gran botta in testa, tenta perfino, trattenuto in tempo, di buttarsi in un burrone. Poi insieme alle guardie va a fare un sopralluogo nel punto in cui ha sparato per stabilire se è stato dentro o fuori del riservalo. Si risale faticosamente un canalone sotto 1 torrioni calcarei del Seguret, oltre i duemila metri, tra pascoli ingialliti, radi larici, mac- a o il cacciatore si giustifica con 1 gchie di ginepro e mirtillo rosso. Il cacciatore non lo sapeva, ma ha tirato fuori dei confini vietati. n fantasma della galera si allontana, ma restano le infrazioni ai rìgidi regolamenti del comparto, che comportano l'esclusione dal permesso per la prossima stagione venatoria. Lui però dice che di caccia non vorrà mal più sentire parlare, perche ha passato il peggior quarto d'ora della sua vita. Sulla strada del ritorno, invece, tre anziani montanari di Salbertrand si riposano sul bordo della carreggiata, 1 fucili a terra, i cani accucciatl, vecchi zaini da cui sono uscite bottiglie di guardacaccia: a terra il camoscio ò à , r , i a i barbera, pane, toma, salame. Hanno preso un'unica lepre in tutta la giornata, «ma è più che altro per andare in giro a fare due passi in compagnia e fare una merenda, che tanto di bestie in giro ce n'è quasi più niente». L'episodio del camoscio è sintomatico di quello che oggi la caccia. In Alta Val Susa questo è il primo anno che avvengono solo abbattimenti selettivi. Ad ogni squadra di tre cacciatori si assegna un capo (maschio adulto, binel Io. femmina senza piccolo), e questi devono cercarselo e abbatterlo. Poi portarlo al centro di controllo di Oulx, dove un veterinario dell'Università di Torino controlla e prende nota. Ormai — spiegano le stesse guardie — per andare a caccia ci vuole un ragioniere». L'elenco del documenti necessari (e delle leggi e regolamenti da conoscere) è impressionante: porto d'armi, tesserino regionale, assicurazione obbligatoria, versamento di 30 mila lire per il comparto, ricevuta di versamento di 45 mila lire (concessioni governative) per fucile a due colpi, e di 57 per più colpi, versamento di 78 mila lire (alla Regione) per due colpi o 99 mila per più colpi. Più un versamento di 130 mila lire all'anno per la quota sociale del comparto. In più c'è la spesa della carabina: da 1,5 a 3 milioni. E può succedere di abbattere il proorio camoscio al primo colpo. In modo che tutta la burocrazia, le spese, l'attesa per la caccia si risolvono in un unico solitario sparo per tutti i dodici mesi dell'anno. La caccia di selezione, in Alta Val Susa. è permessa solo mercoledì e sabato. L'episodio riportato è di mercoledì scorso. La giornata si è conclusa con sette camosci abbattuti, due «fuorilegge» — oltre quello già detto — perché due squadre di cacciatori hanno sparato ad una femmina Invece che ad un maschio e viceversa. In tutto, dall'apertura, sono stati abbattuti dieci camosci. La quota assegnata al comparto è di 80. Renato Scagliola

Persone citate: Aldo Tolosano, Alta Valle Susa, Araldo Case, Francesco Discorde, Giovanni Bosco, Lorenzo Vetrano, Renato Scagliola, Rossetto, Vetrano

Luoghi citati: Alta Val Susa, Oulx, Salbertrand