Un brutto capitolo di Alfredo Recanatesi

Un brutto capitolo Un brutto capitolo Oggi verrà scritto il capitolo peggiore della lunga e tormentala Moria delle nomine bancarie. La convocazione per questo pomeriggio del Comitato interministeriale per il credito e il risparmio non esprime un estremo tentativo del ministro del Tesoro per reintegrare i vertici delle banche pubbliche e delle casse di risparmio, ma al contrario la radicalizzazione del confronto tra i due maggiori parliti della coalizione governativa. Lo scontro, in effetti, non e più sulla ripartizione delle cariche, ma sull'attribuzione della responsabilità alla quale poter imputare 1' «'impasse». Cosi come è stata annunciata, l'iniziativa di Cioria non c credibile mancando un preliminare c necessario accordo politico (eufemismo, questo, la cui accezione e allargata a comprendere la ripartizione tra i paniti del numero e del peso dei posti da ricoprire) Tale accordo oggi e più che mai chimerico poiché sta assumendo ere scentc consistenza l'eventualità di una anticipazione alla prossima primavera del termine della attuale legislatura Nessuno dei partiti della maggioranza ha. quindi, interesse a privarsi di una carta tanto importante da giocare sul piano elettorale prima, e su quello della trattativa per la formazione di una maggioranza e di un governo poi Tradotta sul piano istituzionale, questa logica assume connotazioni al limite dello scandalo poiché mette a nudo in termini difficilmente camuffabili l'uso che i partili fanno c si riservano di fare del potere che hanno di nominare i vertici degli istituti bancari pubblici II capitolo che si scrive oggi e il peggiore perché dimostra come, di fatto, l'impossibilità di raggiungere un accordo sia ormai data per scontata e come, in conseguenza, il confronto si sposti più avanti, cioè sulle lattiche che ciascuno pone in atto per riversarne sugli altri la responsabilità. Il ministro del Tesoro ha convocato il Cicr contando di costringere ì socialisti a giocare di rimessa e farli cosi apparire come coloro che oppongono ostacoli c pretesti per rinviare ulteriormente le nomine. I socialisti, dal canto loro, hanno parato la mo.isa addirittura anticipandola con la convocazione del Consiglio di gabinetto che Craxi presiederà non appena rientralo dalla Cina per trattare anche delle nomine di pertinenza governativa. In tal modo, non solo hanno riaffermalo il principio che <ubi maior. minor cessai», ma hanno anche lancialo un preciso avvertimento ai partiti minori della coalizione. Il Cicr potrebbe deliberare ugualmente senza i socialisti. Se ciò c tecnicamente possibile, politicamente è molto improbabile perché nessuno può pensare che la maggio¬ ranza potrebbe sopravvivere ad un atto di forza di questa portata. Se la partila finirà con una «patta», come al momento sembra più probabile, a trarne vantaggio sarà tuttavia il ministro del Tesoro. Alle tante critiche c sollecitazioni che gli sono state rivolle quale presidente del Cicr. potrà opporre la «superiore» e manifesta ragione che impedisce di ripristinare nelle banche pubbliche vertici nella pienezza dei loro poteri statutari. Mitridatizzati come orma: siamo, la vicenda sembra aggiungere poco alle distorsioni che il ruolo dei partiti ha subito col tempo nel nostro sistema politico-istituzionale Essa, tuttavia, esplicita come le banche e gli istituti di credito pubblici non siano più soltanto oggetto, ma anche strumento della perenne competizione tra i parliti deila maggioranza. Quest'ultimo capitolo della lunga storia induce a chiedersi se una regolare investitura sia preferibile, per il bene della banca c dell'intero sistema creditizio, ad una presidenza scaduta o vacante. E' più che legittimo interrogarsi, infatti, su quali possano mai essere lo stalo d'animo, il comportamento ed i vincoli oggettivi di un presidente nominato — semmai verrà nominato — dopo cosi laceranti contrasti condotti con tanto cinico accanimento Alfredo Recanatesi

Persone citate: Craxi

Luoghi citati: Cina