Si ricerca l'onda che guida le stelle di Piero Bianucci

Si riiena Venda the guide le stelle Arnaldi sulla legge di Newton Si riiena Venda the guide le stelle Sofisticata la trappola del Ceni di Ginevra, ma non ha ancora dato risultati TORINO — Trecento anni fa Isaac Newton pubblicava la Legge di gravitazione universale. Torino, che grazie ai lavori di Lagrange ha un ideale legame scientifico con lo scienziato inglese, ieri ha dedicato una giornata di studio alla legge che regola il moto degli astri e un numero enorme di altri fenomeni naturali. In cinque conferenze, organizzate al Politecnico dal Centro di Astrodinamica presieduto dal Mario G. Fracastoro. la storia della scoperta della gravitazione universale e stata ricostruita in molti aspetti inediti, fino agli sviluppi più recenti: la teoria della relatività generale di Einstein, gli esperimenti avviati in tutto il mondo per scoprire le onde gravitazionali e i viaggi spaziali realizzati sfruttando certi «trucchi, che derivano proprio dalia legge newtoniana. Certo il miglior modo di ce lebrare i tre secoli trascorsi dalla scoperta che molti considerano il vero punto di partenza della scienza moderna sarebbe proprio quello di in dividuare sperimentalmente le onde gravitazionali. Ne ha parlato Edoardo Arnaldi, continuatore di Enrico Fermi all'Università di Roma, da quindici anni impegnato proprio in questa impresa. Ma la caccia alle onde gravitazionali è tecnologicamente difficilissima. La «trappola» realizzata dal gruppo di Arnaldi al Cern di Ginevra è probabilmente la più sofisticata attualmente esistente, ma non ha ancora dato risultati sicuri. Questi potranno esserci soltanto quando segnali interpretabili come onde gravitazionali potranno essere captati simultaneamente anche da altre «trappole» che sono in allestimento negli Stati Uniti, in Australia, in Giappone e in Germania. Le onde gravitazionali — ha spiegato Arnaldi — vengono emesse in grande quantità da stelle che collassano, quelle che gli astronomi chiamano supernove. Nella nostra galassia si ha in media una supernova ogni trent'anni e i rivelatori attuali di onde gravitazionali (basati o su massicce «antenne» di alluminio o su interferometri laser) soltanto adesso stanno raggiungendo una sensibilità sufficiente. Nei prossimi anni però sono attesi miglioramenti tali da poter sperare di avvertire il «grido» gravitazionale della stella che collassa anche se questa si trova fuori della nostra galassia, per esempio nell'ammasso di 2500 galassie della costellazione della Vergine. Allora si potrà captare un fiotto di onde gravitazionali ogni tre o quattro giorni. Le altre relazioni hanno illuminato aspetti storici (Pignedoli e Galletto) e sperimentali. Tra questi ultimi, particolarmente interessanti sono apparsi i recentissimi dati gravimetrici presentati :'a Sigfrido Leschiutta del Politecnico Torinese e le applicazioni al volo spaziale delle conoscenze gravitazionali trattate da Franco Bevilacqua dell'Aeritalia. Piero Bianucci

Luoghi citati: Australia, Germania, Giappone, Ginevra, Stati Uniti, Torino