E' deciso: in mare tornerà Italia 1

E' deciso: in mare tornerà Italia 1 VELA Con alcune modifiche parteciperà alle prossime prove di Coppa America E' deciso: in mare tornerà Italia 1 FREMANTLE — La decisione è ormai definitiva: sarà ancora Italia 1 a partecipare ai prossimi Round Robin nelle regate di selezione in vista della Coppa America. Le prove in mare di Italia 2, effettuate in questi giorni, non hanno in pratica superato alcuni standard che il consorzio aveva posto come limite e che avrebbero potuto far prevedere prestazioni migliori. Se a giugno, pochi giorni dopo il varo, una gru non si fosse abbattuta su Italia 2. provocando danni ingentissimi e uno slittamento di 45 giorni del trasporto in Australia, probabilmente i tempi per mettere a punto ed eventualmente modificare la nuova barca non sarebbero stati cosi stretti. Questo scafo, nato dalla collaborazione dello studio Giorgetti e Magrini con Mike Trimming della In¬ fermatine e Raffaele Marazzi della Aermacchi, rappresenta un progetto audace ed è il risultato formale di una lunga serie di prove in vasca, effettuate a Wageningen sotto la supervisione di Peter Van Oossanen, l'uomo che nell'83 collaudò le alette di Australia II. Italia 2 sembra attualmente avere problemi tn mare: forse, nella progettazione, quasi esclusivamente teorica, si è data una importanza eccessiva alle prove in vasca navale. Oggi, questo tipo di ricerca non sembra sufficiente per i nuovi 12 Metri, anche perché in laboratorio è impossibile riprodurre le condizioni reali d'onda, quelle che si trovano navigando nel terribile mare incrociato davanti a Fremantle. Per l'ultimo scafo neozelandese, ma anche per French Kiss, addirittura non sono state fatte prove in vasca navale, ma solo una serie di simulazioni al computer. La strada più sicura per avere una barca di Coppa America veloce sembra essere quella di una serie di intuizioni progettuali, da verificare sperimentalmente in mare, e da ottimizzare con una serie continua di piccole modifiche. Essenziale è inoltre avere sempre due esemplari a disposizione per valutare su uno l'efficacia di ogni più piccola variazione apportata all'altro. Italia 1 è tornata in acqua dopo un paio di modifiche che si possono ritenere importanti. Questo scafo aveva finora dimostrato un'ottima velocità con vento fino ai 15 nodi e un po' di difficoltà con il mare formato (che si ha sempre con vento superiore ai 15 nodi). Italia 1 era, tra il gruppo del 12 Metri presenti a Fremantle, quello che più di tutti infilava la prua nell'onda, tanto che l'equipaggio era costretto a navigare con i sacchi delle vele (che sono sistemati sotto coperta) spostati a poppa, 1 lavori di questi giorni erano appunto mirati a modificare l'assetto longitudinale della barca. Per renderla più appruata, la chiglia è stata slittata alltndietro, mentre, per migliorare il passaggio sull'onda, è stata alzata la prua, spostando la coperta ed elevando il bordo libero. «Tutti i lavori fatti riguardavano lo scafo, mentre modifiche all'attrezzatura e alle vele non erano in programma» conferma Luca Bontem pelli, il n.3 a bordo di Italia 1. —La vostra barca è stata coinvolta in reclami più di tutte le altre. Questo non vi preoccupa ? «Anzi, è un fatto molto importante perché rovescia un luogo comune della vela mondiale che vede gli italiani come molto deboli e non in grado di gestire una protesta in campo internazionale. —Con il vostro computer di bordo potete usare programmi particolarmente avanzati? «Siamo a buon punto. Usiamo in esclusiva dei programmi originali preparati da Graham Win, un professore neozelandese che è un vero genio dell'elettronica applicata alle vele. Il nostro programma per la partenza ci permette di sapere quale è il lato favorevole dell'allinea mento da scegliere e quale la distanza esatta dalla linea. Sarà essenziale nelle prossi me regate.» Ida Castiglioni

Persone citate: Giorgetti, Graham Win, Ida Castiglioni, Luca Bontem, Magrini, Metri, Mike Trimming, Peter Van Oossanen, Raffaele Marazzi