Tharp-Sinatra, è come danzare a Broadway di Luigi Rossi

Tharp-Sinatra, è come danzare a Broadway Stasera al «Nuovo» l'ultima recita della compagnia di danza moderna americana Tharp-Sinatra, è come danzare a Broadway TORINO — Da post moderno a post moderno Twyla Tharp è tornata al classico, sia esso visto sotto l'angolazione balansclniana per quanto riguarda la parte accademica della sua arte, sia nella tipologia del «musical» di Broodway per 11 versante •leggero» della sua creatività. Lo ha chiaramente esemplato nel suo spettacolo italiano, approdato al teatro Nuovo, In due creazioni-limite della sua produzione: Untitled e JVine Sinatra Songs. Il primo Untitled che abbiamo visto l'altra sera è su musica di Mozart (ieri sera è stata la volta del secondo, basato su una partitura di Philip Olass) e può bene considerarsi un equivalente, aggiornato ma non troppo, del «balletto concertante» di Baiandone, magari visto attraverso la mediazione più recente del Jiri Kylian di talune «sinfonie» settecentesche declinate in scarpe da tennis. Qui ci sono Invece le scarpette da punta e da mezza. punta, ci sono le tradizionali coppie da pas de deux, solo 1 costumi bianchi e sofisticati ci ricordano che siamo di fronte ad una «accademia al quadrato», un neoclassicismo fuori stagione, ma con tanta nostalgia del ritorno ad ere felici. La scelta dal concerto per pianoforte e orchestra di Mozart non è casuale; basta pensare alla collaborazione della Tharp ad «Amadeus» di Milos Fonnan per rendersene conto. Nine Sinagra Songs, che sono una novità per l'Italia, hanno dato modo alla piccola compagnia di applicare compiutamente la sua versatilità (meno covincente appare invece nel classico) svolta qui nello stile «soft» del musical. Anche 1 momenti acrobatici più ardui vengono eseguiti con una invidiabile naturalezza, tanto da far Illudere lo spettatore che qualsiasi ballerino di sala possa imitarli. E Invece, sul velluto della voce di Sinatra, le sette coppie declinano il sesto grado della difficoltà di una danza jazz che non può prescindere da una ferrea base tecnica. Particolarmente ammirevole, sia sotto il profilo vlrtuosistl- co che Interpretativo, Julie Nakagawa, l'Immancabile giapponeslna che da Martha Graham In giù si segnala nelle compagnie di danza moderna. Non Inedito per l'Italia, ma ammirevole e sempre memorabile. «Fugue», un titolo che giustamente la Tharp mantiene in repertorio, anche se non è facile ed accattivante come le altre pagine del programma. E' una creazione senza musica, con l'accompagnamento del battito dal tacchi, una sorta di «taconeo» senza connotazioni iberiche, affidato unicamente ad interpreti maschili (ma In origine esisteva anche una versione femminile eseguita dalla stessa Tharp). Il titolo vagamente bachiano si riferisce certamente alla severa costruzione coreografica di impianto contrappuntistico. Rivedremo Nine Sinatra Songs, nella esecuzione dell'American Ballet di Baryshnikov, sabato sera al Petruzzelli di Bari ritrasmesso in diretta alla tv. Luigi Rossi

Luoghi citati: Bari, Italia, Torino