Tra Claviere e Santomenna 20 milioni

Tra Claviere e Santomenna 20 milioni I redditi annui prò capite nei Comuni italiani: risultati a sorpresa di una indagine Tra Claviere e Santomenna 20 milioni In testa il centro montano (21,4), in coda il paesino del Salernitano (1,4) • Trieste guida la classifica delle province ROMA — E' Trieste, e non più Modena, la provincia più ricca d'Italia, con un reddito prò capite di 10,1 milioni l'anno. Il fanalino di coda appartiene tristemente alla provincia di Agrigento, con un reddito di 4,3 milioni, cioè ben 2.2 volte sotto le possibilità dei triestini. La Liguria, con 9,5 milioni, resta la regione più opulenta e la Calabria la più povera, con appena 5 milioni. Claviere, un pugno di case tm provincia di Torino ai .^confini con la Francia (171 abitanti) resta saldamente in testa alla classifica dei Comuni più ricchi, con ùn reddito di ben 21,4 milioni di lire prò capite, mentre i cittadini di Santomenna, in provincia di Salerno, devono arrangiarsi con appena 1,4 milioni ogni dodici mesi. Tutto questo accadeva nel 1983. ma il Banco di Santo Spirito, che ha presentato ieri al Centro di documentazione economica per giornalisti il suo secondo studio annuale sui redditi dei Comuni, assicura che si tratta dei dati più aggiornati oggi a disposizione. «Gii Stari Uniti — hanno precisato il presidente del Banco. Rodolfo Rinaldi, e Vincenzo Siesto dell'Istat — non possiedono nemmeno una statistica di questo tipo per Comune'. Certo, ha precisato il se gretario generale del Censis. Giuseppe De Rita, dal 1983 ad oggi sono accaduti tanti eventi finanziari, primi fra tutti il boom della Borsa e la rivoluzione informatica. Ma i dati dell'83 non sono da buttare. Anzi. De Rita li giù dica «sorprendenti-, perché vengono a sconfessare una certa linea di sviluppo indi- viduata a suo tempo del Censis e riferita in partico- lare all'emergere di *nuovi ricchu nell'Italia Centrale, nel Veneto e nell'Emilia Ro- magna. Invece, i risultati del rap- porto del Banco di Santo Spirito offrcno l'immagine di un Paese «in restaurazio- ne». Dall'esame di quest! dati. spiega il segretario del Censis, -non si rilevano fe- nomeni dirompenti, non si rinvengono strane "piante esatiche". ni emergono inat test outsider, ma si scorge con estrema chlarezza un fe nomeno di restaurazione del la geografia socioeconomica italiana, che in parte sovver te quella "rampante" carat teristica degli Anni 70. Alia fine non vincono i nuovi lo calismi emergenti, ma, per cosi dire, le vecchie famiglie un po' decadute, dtsolidopa trimonio storico, prive pert di dinamismo e di volonta di a r e t i avventura. Ritorna, al termine di un lungo ciclo di ristrutturazione, il vecchio triangolo industriale", che sembrava in difficoltà per la concorrenza delle nuove diretive di sviluppo'. Al fondo. De Rita ha il sospetto che i dati '83 siano transitori e illusori. Emblematico è il primato di province «mature» come Trieste (caratterizzata dalla più elevata media dei residenti, economicamente basata sul piccolo commercio, carente di impulsi innovativi e di attività appartenenti a settori avanzati) o Savona. E', in pratica, «l'illusione dello sviluppo zero, del con gelamento dello sviluppo al punto massimo delle condizioni raggiunte'. Insomma, queste aeree mature sono ^portatrici sane di germi di decadenza'. Ma i dati dell'83 riflettono il clima di allora che era di bassa congiunta ra con i ricchi tradizionali che riuscivano a mantenere meglio di altri la propria posizione. Nell'83 vinceva dunque l'accumulazione rispetto alla produzione. Soltanto cosi riesce facile capire come i grandi distretti industriali di di Bergamo. Brescia e Vicenza nel rapporto del Santo Spirito occupano gli ultimi posti nelle graduatorie delle rispettive ripartizioni territoriali. O come Milano, la provìncia italiana più dinamica ed -europea', si classifica ex aequo con Genova che invece è meno vitale. Ed è ancor più singolare che Milano e Genova siano battute da una zona prevalentemente rurale come Vercelli. 'Pensavamo ad un Italietta calvinista — osserva ancora De Rita — e ci ritroviamo un Regno delle due Sicilie... Basta guardare al Veneto, regione dei tanti localismi e dello sviluppo diffuso, che si classifica dopo alcune regioni dell'Italia Centrale. Comunque, appaiono in recupero anche molte aeree del Mezzogiorno, Sicilia in particolare. Passando al livello comunale, il rapporto segnala (sempre riferendosi ali'83) che l'economia dello ski-lift ha la meglio sull'economia della robotica. Infatti, i trenta Comuni più ricchi d'Italia sono in prevalenza turistici, anzi montani (e la Valle d'Aosta è al secondo posto tra le regioni più opulente). Di Claviere si è detto: ma anche Portifino, Madesimo, Sestriere vantano redditi procapite sopra i 20 milioni. A metà classifica, con redditi intorno ai 10 milioni stanno le grandi città, mentre possono considerarsi dentro i confini della mise ria tutti i piccoli centri del salernitano costretti a tirare avanti con poco più di due milioni. Ma non è un bel vivere anche in tutte le cittadine del Sud (mediamente 5 milioni prò capite). Infine, una curiosità, sottolineata dagli stessi ricercatori. Nelle zone terremotate del Friuli Venezia Giulia, a dieci anni dal sismo, si conti nuano a non paghare le boi lette della luce e la stessa cosa avviene nell'Avellinese e nel Salernitato, dopo le terribili scosse del novembre 1980. Emilio Pucci II reddito nei Comuni f piu ricchi 1 piit poveri COMUNI «g COMUNI "ggf Claviere (To) 21,4 San Lorenzo B. <Cs) 2,6 Madesimo (So) 21,0 Pau'.i Arbarel (Ca) 2,6 Portoflno (GO 203 Balvano (Pz) 2,6 Sestriere (To) 20,8 Volvarara I. (Av) 2,6 Fiera di P. (Tn) 20,2 Carfizzi (Cz) 2,6 Liraone P. (Cn) 19,4 Las Plassas (Ca) 2,6 Cassina B. (Co) 18,6 Elva (Cn) 2,6 Sanze d'Onlz (To) 18,4 Oncino (Cn) 2,5 Courmayeur (Ao) 18,1 Castelvetere V. (Bn) 2,5 iitgnese (No) 17,8 Santuca(Rc) 2,5' Banco (Va) 17,3 Pratella (Ce) 2,5 Cortina d'A. (Bl) 16,7 Siapiccia (Or) 2,5 Moggio(Co) 16,6 Cagnano V. (Fg) 2,5 Cremeno (Co) I6j Palomonte (Sa) 23 Argentera (Cn) 16,1 Scnerchia (Av) 2,5 CesanaT. (To) 15,8 Umbriatico (Cz) 2,4 Brienno (Co) 15,6 Cairano (Av) 2,4 Bergamo 15,6 Casola di N. (Na) 2,3 Samico (Bg) 153 Morra de S. (Av) 2,3 Ayas (Ao) 153 Pctrosino (Tp) 2,3 Scopelio (Vc) 15,4 Val Rezzo (Co) 2,2 Ospedaletti (Im) 153 Pimonte (Na) 2,1 Prc-Saint-Didier (Ao) 15,2 Castelpagano (Bn) 2,1 Garlenda (Sv) 15,2 Nardodipace (Cz) 2,1 Mantova 15,1 Roseto V. (Fg) 2,0 Bormio (So) 15,0 Colliano (Sa) 13 Carimate (Co) 14,9 Ricigliano (Sa) 1,8 Bergeggi (Sv) 14,8 Laviano (Sa) 1,7 Gressoney (Ao) 14,6 San Gregorio M. (Sa) 1,7 Hacugnaga (No) 14,6 Santomenna (Sa) 1,4 anssc

Persone citate: Casola, Castelvetere, De Rita, Emilio Pucci, Giuseppe De Rita, Rodolfo Rinaldi, Vincenzo Siesto