Lo stress da lavoro notturno

Lo stress da lavoro notturne Un'inchiesta a Parigi: quando si diventa stanchi e aggressivi Lo stress da lavoro notturne Anche i turni tra le cause delle turbe fisiologiche e psicosomatiche - Si dorme poco e male NOSTRO SERVIZIO PARIGI — Nello studio dei ritmi biologici, medici e ricercatori assegnano da qualche tempo un posto di rilievo alla patologia del lavoro notturno (i famosi «tre otto»), che interessa vaste categorie di lavoratori: dagli operai dell'industria agli ospedalieri, dai postelegrafonici ai giornalisti, agli autotrasportatori. Una recente inchiesta condotta in due ospedali parigini dai medici del lavoro Estryn-Behar e Fonchaln indica che 'irritabilità e aggressività, sensazione di grande affaticamento, depressione, segni di sfinimento, turbe della memoria' sono i sintomi classici dei •turnisti». •Il 41 per cento dei salariati aumenta di peso durante il lavoro notturno, ma il 33 per cento lo riperde quando torna a un ritmo di vita più tradizionale, lavorando di giorno', sottolineano gli autori dell'inchiesta, le cui conclusioni sono apparse ieri sul Figaro. E' stato inoltre accertato che per chi lavora di notte o cambia continuamente i turni di impegno, mia durata media del sonno nell'anno in cui hanno lavorato di notte è di 5 ore e 28 minuti, esattamente 2 ore e 15 minuti meno della durata abituale del sonno notturno'. Oggi, si è generalmente d'accordo sul fatto che dormire di giorno non consente un normale recupero. Carenza di sonno, sonno cattivo, affaticamento nervoso, tutte queste turbe possono avere conseguenze sulla qualità del lavoro. L'americano Friedman ha dimostrato che gli errori commessi dagli internisti crescono parallelamente alla loro carenza di sonno. Senza parlare delle grandi catastrofi industriali degli ultimi anni, avvenute tutte di notte: da Cernobil a Three Miles Island nel '79. In quest'ultimo caso la tragedia è esplosa alle 4 del mattino. «/ sistemi di allarme hanno funzionato bene, ma gli operatori non hanno avvertito subito i segnali', spiega il professor Norbert Vieux, specialista di medicina del lavoro a Rouen. Alcune persone sopportano molto bene il lavoro a turno, anche per lungo tempo, fino a 60 anni. Queste stesse persone sopportano benissimo gli sfasamenti orari. Henry Klssinger reggeva tranquillamente il cambiamento dei fusi orari senza dare alcun segno di affaticamento. Altre persone non sono adatte né da giovane né in seguito. E soffrono di tutta una serie di turbe funzionali: bruciore di stomaco, rigurgiti, ma, tuttavia, esse non accusano più ulcere allo stomaco delle altre: e turbe psicosomatiche: sono neurotoniche e irritabili... 'Coloro che cominciano a lavorare alle 5 del mattino si lamentano di esser affaticati e aggressivi per tutta la mat¬ tinata' spiega il professor Vieux. Per questa ragione tutti i cronobiologisti insistono sull'Importanza di ritardare l'inizio del turno del mattino alle 6 o alle 7. Nei posti in cui è stata adottata questa misura, i dipendenti hanno dimostrato di gradirla. Chi lavora di notte ha un sonno breve e recupera male. Dà il meglio di sé addirittura dopo la metà del suo turno di lavoro. Per queste e altre ragioni 'la riduzione dell'orario di lavoro da 39 a 36 ore (in Francia, ndr) decisa nel 198283 era stata un'ottima decisione, da un punto di vista medico giustificata al cento per cento', aggiunge Vieux. Infine, alcune persone, soddisfatte del loro lavoro, cominciano a esserne inadatte intorno ai 45 anni. Progressivo, questo disadattamento si manifesta con difficoltà nell'addormentarsi e con risvegli anticipati. E scatta il meccanismo dei sonniferi e dei tranquillanti. e. st.

Persone citate: Behar, Friedman, Henry Klssinger, Three Miles Island

Luoghi citati: Francia, Parigi