Un De Mita sospeso dalla dc di Giuseppe Zaccaria

Un De Mita sospeso dalla d€ E' il sindaco di Nusco, nipote del segretario nazionale Un De Mita sospeso dalla d€ Giuseppe, 29 anni, guida una giunta con dissidenti comunisti ma la nuova alleanza non è piaciuta ai probiviri - Contro di lui anche il fratello di Ciriaco DAL NOSTRO INVIATO NUSCO — Il telefono ha squillato nell'ufficio del sindaco poco dopo le dieci di ieri: Giuseppe De Mita, 29 anni, fisico massiccio e calvizie precoce, si è limitato ad ascoltare. Poi ha sbattuto giù la cornetta e a Salvatore Iuliano, consigliere comunale, ha detto lapidario: -Mi hanno fatto secco*. Da Roma gli avevano appena fatto sapere in via informale che 11 comitato dei probiviri della democrazia cristiana aveva deciso di sospenderlo per un anno. Proprio lui, nipote del segretario del partito. Lo smarrimento perù è du rato un attimo: il tempo di lasciare al collega qualche numero di telefono e via, in macchina, con destinazione Roma. La comunicazione ufficiale adesso sta viaggiando verso l'Irpinia: firmata dal segretario dei probiviri. Rosario Amore, informa il giovane sindaco che la de ha deciso di rinunciare per un anno al suo apporto di idee, visto che a Nusco si sono adottate iniziative «in contrasto con le direttive locali del partito*. In qualche misura, per il giovane De Mita è un successo: la sezione de del paese aveva premuto infatti perché il provvedimento fosse quello di espulsione. E non si può nemmeno dire che a salvarlo sia stato il cognome. visto che dall'altra parte della barricata, a battersi perché le direttive di partito fossero rispettate fino in fondo, non c'era un qualsiasi segretario di sezione ma un altro De Mita, cioè Michele, fratello del segretario e dunque zio della variabile impazzita che sta turbando una solida tradizione familiare. A Nusco. in Comune, adesso si respira un'aria da otto settembre: «L'hanno colpito proprio nel momento migliore*, lamenta Iuliano, già comunista, poi indipendente, ora quasi confluito nel psi. «Perfino l'opposizione comunista aveva riconosciuto in un documento che Nusco era uscita dall'egemonia demitiana... pardon, democristiana* La giunta che il giovane De Mita aveva deciso di presie dere nel gennaio scorso — sette de dissidenti, quattro comunisti atipici — adesso vacilla sotto i colpi di un'opposizione che sembra, questa si. ave" realizzato uno storico compromesso, visto che vede affiancati sette democristiani ortodossi e quel che resta del pei locale. Che le cose stessero per precipitare, a Nusco però l'avevano capito un po' tutti. Il giovane De Mita, laureato in legge, assistente di diritto penale a Roma, eletto lo scorso anno con 1109 preferenze, a forza di contrastare la politi¬ ca che lo zio Michele continuava a suggerire come segretario di sezione, si era trovato isolato. E dopo la nascita della giunta, anche inquisito: il partito, su denuncia di dirigenti locali, aveva inviato ad Avellino una commissione che aveva ascoltato tutti e rimesso Infine la vicenda al massimo organo disciplinare Poi. una ventina di giorni fa. a Nusco si è inaugurato lo stabilimento della «Dietalat trecento posti di lavoro, una garanzia per il futuro del comprensorio. All'inaugura zione, accanto a Callisto Tanzi, proprietario della fabbrica, c'era Ciriaco De Mita. Dinanzi a tutti, il giovane sindaco gli si era avvicinato, tendendo la mano con uno squillante «Ciao, zio*. Lui gli aveva porto due dita, rispondendo algido: «Piacere...*. Qualcosa, dicono adesso in paese, nel giovane sindaco doveva essersi rotta. Come spiegare altrimenti l'ultima, feroce battaglia condotta contro lo zio? Michele De Mita, che fa il costruttore edile, era stato Incaricato a Nusco dei lavori per un nuo vo acquedotto rurale. Giù seppe De Mita gli aveva revocalo l'appalto. Solo pochi giorni fa il Comitato regionale di controllo aveva potuto mettere un po' d'ordine, dando ragione all'imprenditore. Adesso Rosaria Repole, se gre tarlo provinciale, commenta asciutta: -Io sono abituata a rispettare le regole, ad accettare le decisioni superiori. E in questo caso, mi creda, tutte le vie di accordo erano state esplorate*. -Noi, comunque vada, restiamo al Comune*, ribattono gli amici di Giuseppe. Lui. ora, annuncia sfracelli: sparito per alcune ore, è ricomparso ieri pomeriggio a Roma come ospite al congresso del partito radicale, dove oggi terrà un intervento. Nell'attesa dichiara: *Non ho ricevuto ancora il provvedimento di sospensione, non so se davvero sia stato preso. Ma se questa fosse la realtà, si tratterebbe di una decisione enorme, autoritaria, mortificante. Non è vero che ho fatto una giunta col pei, i mei alleati sono indipendenti di sinistra. Anzi, ho ottenuto che lasciassero la tessera prima di entrare nell'amministrazione. La verità è che la vecchia de, gli uomini della vecchia amministrazione mi hanno fatto la guerra perché sono stato eletto sindaco con un plebiscito. Questa non è una lotta di famiglia, ma una battaglia politica di rinnovamento. E poi...beh, mi sarei aspettalo che il segretario De Mita si mantenesse almeno neutrale. Invece, si è schierato coi vecchi». Giuseppe Zaccaria