Baryshnikov: lascio la danza di Sergio Trombetta

Baryshnikov: lascio la danza Bari, incontro con il grande danzatore (39 anni) sul set di «Giselle» Baryshnikov: lascio la danza «Questione di pochi mesi o di due anni al massimo, sono vecchio: dirigerò l'American Balle! e farò più film» «Mi piace star solo e leggere, appena posso coito da mia figlia» - «Ho girato "Sole a mezzanotte" con serenità» DAL NOSTRO INVIATO BARI — -E' questione dt pochi mesi o di due anni al massimo. Poi lascerò la danza-: Baryshnikov si confessa in una pausa di lavoro sul set del Teatro PetruzzelU, dove' stanno proseguendo le riprese di Giselle, il film deUa Cannon diretto da Herbert Ross di cui Misha è protagonista insieme con Alessandra Ferri. Avrà soltanto 39 anni a gennaio, Vasslliev ne ha 49 e balla ancora. Ma lui prosegue: -Sono vecchio, mi sento stanco. Nella mia carriera ho avuto tante soddisfazioni e successi che porre, dividerli con altri due ballerini. Ho molti progetti. Dirigere i'American Ball et The a ter, che è un impegno grosso, fare del cinema-. Il pubblico barese avrà la fortuna di vederlo danzare sabato prossimo, durante il gala che inaugurerà la stagione del PetruzzelU, sarà la prima volta che Misha danza in Italia dopo piazza San Marco a Venezia e Spoleto anni fa. Lo vedrà ani he il grande pubblico televisivo durante 11 collegamento con Fantastico: Baryshnikov ed Elaine Kudo ballerano la 'Sinatra Suite- di Twyla Tharp, Alessandra Ferri e Walne Eagling faranno il passo a due della camera da letto da Manon- di McMIUan. Mentre tutti si augurano che l'abbandono delle scene avvenga il più lontano possibile nel tempo, Baryshnikov parla di oggi, di sé come danzatore, del suo amore per le cose nuove, della sua ricerca di un equilibrio artistico fra ruoli drammatici e comici: Al Kirov di Leningrado c'erano poche possibilità per me. Là sono molto rigidi nelle categorie, se non sei molto alto ma hai una tecnica forte sei condannato al "demi caraetère" per tutta la vita, mentre a me interessava uscire da questi cliché, fare ruoli drammatici come Albrecht in Giselle O Hermann della Dama 1(4 ■ . . ■-..-■>.!> l'.-W.lti l di Picche creato per me da Roland Petit. Ho passato tutto il primo periodo della mia vita in occidente a sperimentare nuovi modi di ballare-. E ha danzato lavori creati per lui da Butler, Tharp, Robbins, Ayley, Ashton, Armlta ge, per citarne alcuni. La sua vita in occidente è cominciata nel giugno '74, quando in Canada abbandonò il Kirov e decise di restare in occidente. Fra tutti gli artisti russi fuggiti, è l'unico che nel film «12 sole a Mezzanotte- ha rivissuto quello che per ognuno di loro può essere l'incubo delle notti più buie: ritrovarsi, contro la propria volontà, in Urss. Dice: «JVon mi è servito come liberazione psicologica, perché avevo già sofferto e completamente superato il senso di colpa di avere lasciato il mio Paese dodici anni fa. Ho affrontato il film con molta serenità e freddezza. Ma non mi sento affatto responsabile di tutto quello che il film dice. Ho partecipato come attore, non come regista né autore. Quel film certamente non rappresentava il mio personale punto di vista politico, etico o emozionale sull'Urss-. Con il ^ole a Mezzanotte6 diventato anche una stella del cinema, è definitivamente entrato nello star system. Dice che questo non ha cambiato nulla nella sua vita privata: «Ora mi capito di dover leggere più, copioni e basta. Amo vivere da solo. Appena stacco dal lavoro corro alla mia casa in campagna in riva all'Hudson. Mi piace la solitudine-. Parla con tenerezza della figlia Alessandra, nata dalla sua unione con Jessica Lange: «Ha poco meno di sei anni. Le voglio un gran bene, anche se non vive con me. Dopo la nostra separazione, sta con Jessica. Ma appena posso corro da lei- E la storia con Gelsey Kirkland? Ballerina dell'American Ballct, la Kirkland ha nutrito una grande passione per Misha. Ora è al Covent Garden e sta scrivendo le sue memorie: «Jvon mi fanno paura. Del resto leggo sempre buoni libri, non credo che perderò il mio tempo a leggere le memorie di Gelsey- A New York, spiega, vede poca gente, «non soltanto russi, o soltanto americani, a New York del resto si incontra e si stringe amicizia con gente che arriva da tutto il mondo. Ma mi piace starmene solo in casa a leggere-, h i,'.; ii Che cosa? -.Letteratura, poesia soprattutto, quella inglese e quella russa. Seguo anche le cose che si continua-, no a pubblicare in Urss-. Farà la regia di un film? No, è una cosa che proprio non mi interessa-. Tornerà alla coreografia? -No. Ne ho fatte, è vero: Don Chisciotte e Schiaccianoci sono state un divertimento, ma Cenerentola non è andata molto bene; non credo di essere un buon coreografo. Mi interessa di più in futuro dirigere l'A.B.T. dove ci sono danzatori che stanno crescendo artisticamente con me. Forse farò qualche film in più, avrò più tempo di occuparmi di mia figlia-. Vestito casual, con un gran giaccone di pelle e pantaloni larghi grigi, ha i capelli biondi che scendono sulla fronte sopra gli occhi azzurri. Sembra più timido che snob: «/ vestiti? Li compro qui e là, dove capita, porto soprattutto jeans, camicie sportive, magari una vecchia felpa; o i vestiti che mi regalano i miei amici stilisti come Valentino, ma detesto girare per boutique. Lo smoking lo indosso quando sono costretto dalle occasioni mondane-. Molto amato dal pubblico americano, ha danzato poco in Europa (Londra, Parigi) e ancora meno da noi, mai alla Scala per esempio: «JVon si è mai presentata l'occasione, ma non è che non volessi io-. Fernando Bujones, grande star dell'American Ballet, ha lasciato la compagnia dicendo che Barysnhikov non gli lasciava spazio: «Non è vero, era soltanto un problema di comportamento professionale che non potevo permettere; ogni danzatore ha i suoi alti e bassi e deve accettarli-. Che cosa farà alla conclusione delle riprese del film? •Andrò a Parigi al Moulin Rouge per un gala a favore della ricerca sull'Aids, poi torno a New York. Ho molta voglia di rivedere mia figlia-. Sergio Trombetta "a:.! i:ircrta s Micha Baryshnikov: sabato sarà visto anche a Fantastico