Ventiquattro di Uecker

Ventiquattro di Uecker ( MOSTRA ANTOLOGICA DI PITTURA) Ventiquattro di Uecker Con una bella antologia — ventiquattro opere, da Fingermalerei del '56 a Himmelsbogen, l'ultimo dei quadri esposti che, datati dell'86. si direbbero realizzati «su misura» per l'ospitante galleria -Martano», in via C. Battisti 3 — il nome del tedesco GUnther Uecker ha richiamato a Torino persino qualche collezionista suo connazionale sceso apposta per vederli. Ciò che non deve stupire se si tiene conto delle particolari qualità che caratterizzano le sue opere, come più d'uno ricorderà rammentandone l'occasionale, ma antica presenza da Remo Pastori (nella galleria via Principe Amedeo quasi all'angolo con via Roma) e in ogni caso la partecipazione, ancor l'anno scorso, all'esposizione-operazione .Rheingold* (Oro del Reno), n personaggio, d'altra parte, s'era ampiamente illustrato alla Biennale veneziana del "70, l'anno del suo Lancio in more di frecce infuocate e delle Spirali di sabbia. Ciò che colpisce nelle sue opere sempre legate all'uomo — dove sono 1 movimenti del corpo e l'ampio gesto delle braccia a farsi segno e colore — è soprattutto il livello di un lavoro che tende a tra' sformare in poesia figurata lo stesso riflesso della società contemporanea, con tutte le sue contraddizioni. Non sarà l'arte, ha scritto Uecker, a •salvare l'uomo, ma con i mezzi dell'arte si rende possibile un dialogo che esorti ad agire... per la preservatone dell'essere umano: Suoi sono quei vecchi quadri del '56 dipinti tono su tono, quasi imparentati con certe opere di Kline, Albera, Rothko; sue le strutture plastiche del bianchi monocromi, tra Manzoni e Rambaudi; sue soprattutto (anche se non sono le sole nel panorama europeo dell'epoca) le tavole chiodate ch'egli dipinge: come il bianco Weisser Schrei (che fa pensare a una veduta aerea di boschi innevati), o il gorgo nero ch'è Stùrz. an. dra. «Das gelbe Bild», chiodi e olio su tela di Giinther Uecker

Luoghi citati: Torino