Morto Brizzolara ingegnere di fiabe di Cesare Zavattini

Morto Brizzolara ingegnere di fiabe L'AUTORE DI «TEMPORALE ROSY» Morto Brizzolara ingegnere di fiabe MILANO — I suoi amici erano Cesare Zavattini Attilio Bertolucci, Pietro Bianchi. Parma elegante e intellettuale, la città dove aveva visto 1 film della grande Hollywood, 1 teatrini di piazza con le avventure di Sganapino e della Mlnghina, letto Proust e Salgari. Da quelle amicizie e ricordi, Carlo Brizzolara, lo 'Scrittore scomparso a 75 anni, pochi giorni fa, non si era mal staccato. Nato nel 1911 a Noceto, laureatosi in ingegneria giovanissimo, Carlo Brizzolara aveva due amori: lo sport e la letteratura. 'Ingegnere creativo che non ha mai fatto un conto; diceva di se stesso, fu collaboratore, con racconti e articoli, all'Omnibus di Leo Longanesi, prigioniero degli inglesi, dopo El Alameln, nei campi egiziani, autore di testi teatrali per burattini da lui stesso costruiti. Prima di essere assunto da Adriano Olivetti nel '39 aveva lavorato per qualche tempo alla Fiat. A Milano entrò negli uffici Pubblicità dell'Olivetti e gli amici di quegli anni furono Fortini, Volponi e il mondo del teatro che ruotava Intorno a Giorgio Strehler, Paolo Orassi, Romolo Valli Da quelle sere milanesi, fatte di chiacchiere e girovagare fra trani e navigli, nacque 11 suo romanzo più famoso. Temporale Rosy, ironica «love story» fra una gigantesca lottatrice di catch e un ex pugile suonato, Spaccaporte. •£ro andato, disse una volta, al palazzo del ghiaccio a vedere un match di lotta libera femminile e ne fui affascinato. Era un grande spettacolo con le sue regole precise, la sua regia, i suoi attori. La scena del ìing si confondeva con i miei ricordi di cinema: i pri mi film americani sul mondo della boxe, un documentario Luce in cui due montagne di muscoli lottavano nel fango con testate nella pancia: Il romanzo piacque a Paolo Volponi, nel 71 lo pubblicò Einaudi e nel '79 con la sceneggiatura di Age e Scarpelli, la regia di Mario Monicelli e il volto di Gerard Depardleu, diventò un film. Se vedeva la «vita come sport; Brizzolara pensava che si dovesse raccontarla con la finta ingenuità della fiaba. E per questo motivo si lamentava sempre molto dolcemente, che 1 critici lo confinassero fra gli «scrittori per ragazzi». «Credo che la fiaba abbia molto da dire anche agli adulti: spiegava E per gli adulti-ragazzi aveva scritto fiabe contro la guerra, come II Pennacchio, ironie demitizzazioni dell'automoblle-feticclo, come Trtina FS, sogni in forma di teatro, come le commedie per burattini di La Minghino bastonata. Un grande amore lo aveva dedicato anche al fiumi e fu tra i primi a prendere come uno sport la canoa, ci scrisse su anche un libro. La canoa d'acqua viva. Era un uomo gentile e tenace, che continuava a considerarsi «allieto di chiunque può insegnarmi qualcosa: e il suo maestro rimaneva Zavattini, «con il suo umorismo cosi amaro e nello stesso tempo pieno di poesia, perché la poesia è la medicina della disperazione: diceva Nlco Orengo

Luoghi citati: Milano, Noceto, Parma