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Inviato al vertice UNA POESIA DI CERONETTI Inviato al vertice Dodici anni alla nera! Mi ero indurito bene. Avrei mangiato Spaghetti e funghi col cadavere lì in cucina Senza lenzuolo, di quella poverina, Coi colleghi o da solo. Ma è una carriera? Decisi di cambiare, una sera. Allora, il Direttore era Dentice. Gli dico — Senta, al prossimo Vertice Di quelle due Superpotenze Mandi me; frasi con pace e niente So fabbricarne anch'io. E la gente Che s'impicca nel bagno è sempre uguale, Non conto più le scippate E malmenate vecchie pensionate Con cui mi sono detto solidale —. 11 Direttore non era stupido: — L'idea mi piace, dice. In maggio Cè il Vertice di Copacabana: Ci andrai tu al posto di Formaggio — 10 di Copacabana Ricordavo una canzone che irradiava La Wanda Osiris, una terra di piacere Con donne bianche e donne nere, tutte da bere. — La Brasiliana è la più calda del mondo! — Scalpitava il collega Mollino Che era stato una volta a Lugano. Viene maggio, partiamo, alloggiamo Con giornalisti di tutti i continenti Alla per.ione Italia, tenuta da un barese, Con piatti di orecchiette a pranzo e a cena. Sapete che a Rio dalle favelas Mandano giù a battere ragazzine Stre-pi-to-sc e così bisognose Che puoi averle per poche fave? Faccio una sauna erotica con una tredicenne bianca, Batto il pezzo e lo trasmetto dalla stanza: «Speranze per il mondo. Disarmo forse a Natale, Nucleare, convenzionale, ormonale». Al Direttore non dispiacque. Era tal quale 11 pezzo che Formaggio avrebbe fatta — Sarai l'esperto di vertici c disarmi; L'anno prossimo a Dublino o a Spilimbergo! — Avevo fatto centro: un Vertice dei Grandi Più sai palpare il niente meglio lo svisceri. Dentice andò via primi II nuovo Aveva un suo protetto, spedì lui a Dublino A cablare «La pace nel mirino». Io sono tornato alla nera. sa chi sarà ammazzato, stasera. Guido Ceronetti ■ Io se Chi