Condannato per schiavismo di Susanna Marzolla

Condannate per schiavismo La tratta degli «argati» dalle regioni più povere della Jugoslavia Condannate per schiavismo I giudici di Milano infliggono 7 anni ad Ahmet Iskender - Lo riconoscono colpevole di aver comprato e costretto a rubare un minorenne - «La paura delle botte era superiore a quella del furto» MILANO — Articolo 600 del codice penale: •Chiunque riduce una persona in schiavitù o in una condizione analoga alla schiavitù è punito con la reclusione da 5 a 15 annim. Per la prima volta in Italia questo articolo di codice è stato applicato e Ahmet Iskender, uno slavo nomade di 37 anni padre di 11 figli, è stato condannato a 7 anni di reclusione e 2 milioni di multa. La Corte d'assise di Milano lo ha ritenuto colpevole di aver -ridotto in schiavitù' un bambino, Ismail Orna. li piccolo era un «argato», uno di quei bambini che, nel campi dei nomadi, sono costretti al furto quotitidiano. La vita e l'amara esperienza di questi bambini i giudici le avevano ascoltate dalla voce di uno di loro, Osman Solimanovlc, 12 anni, che conosceva l'imputato e che ha raccontato come anche lui avesse degli •argati- e anzi costringesse anche 11 figliastro. Gemo, a rubare. Ma da quest'ultimo reato i giudici hanno assolto Iskender, come pure dall'accusa di sequestro di persona. La Corte ha cosi accolto la tesi del pubblico ministero, Corrado Carnevali: questi bambini non venivano rapiti, ma ceduti dalle famiglie ai nomadi in cambio di un compenso fisso o di una percen¬ tuale sul futuri «guadagni» del piccoli argati. Una pratica, questa, che corrisponde perfettamente alla definizione di .istituzioni analoghe alla schiavitù» contenuta nella Convenzione di Ginevra del 1956 (diventata legge dello Stato Italiano l'anno seguente). SI legge infatti che è equiparabile alla schiavitù .ogni istituzione o pratica in forza della quale un in/ante o un adolescente minore degli anni 18 sia affidato dal genitori, o da uno di essi o dal tutore, ad un terzo con o senza pagamento, a scopo di sfruttamento della persona o del lavoro di detto infante o adolescente-. L'unica particolarità di questi argati è che il lavoro per cui venivano sfruttati era 11 furto. E rendevano, questi bambini. Il pubblico ministero, nella sua requisitoria, ha ricordato che alcuni di loro si ^vantavano» di 'mantenere' dieci-quindici persone e di portare a casa anche tre milioni al giorno. Ricalcando quanto aveva raccontato in aula il piccolo Osman, Carnevali ha ricostruito la giornata tipo di un argato. 'Sveglia alle 7 e poi subito a rubare. Se il furto rendeva potevano tornare al campo, se no dovevano rubare anche il pomeriggio. E se, alla fine della giornata, il bottino era ancora insufficiente, arrivavano le botte». 1 bambini venivano picchiati duramente: ..Si voleva — ha sottollnerato il p.m. — che la paura di prenderle fosse maggiore di quella di rubare: Non si rubava tutti 1 giorni: il 'Contratto' per gli argati prevedeva anche svaghi e riposo settimanale, ma per quelli che non rendevano abbastanza c'era .lavoro- anche la domenica pomeriggio. Un compito più rischioso, perché era più facile essere fermati: e questo ai piccoli argati capitava regolarmente. Tutti minori di 14 anni — quindi non punibili per la legge italiana — venivano limandati in Jugoslavia. Una pratica di routine per la polizia che però, per la frequenza, con cui si verificava, l'anno scorso ha cominciato ad insospettire 1 funzionari. Gli stessi bambini venivano fermati anche quattro o cinque volte a distanza di pochi mesi: cosa c'era dietro? Sono partite le Indagini che hanno fatto luce su questo commercio di bambini. Cominciava nel Kossovo. In Macedonia, arretrate regioni della Jugoslavia. Qui i nomadi contattavano le famiglie più povere, abbagliate dalla ricchezza di cui facevano sfoggio (le auto, l'acquisto di terre e case): era facile convincerle ad 'affidare' loro i bambini. Nessun rapimento, quindi, ma per questi ragazzini finivano di colpo la libertà e la spensieratezza dell'infanzia per cominciare una vita di sfruttamento e paura, Iskender, primo imputato di un'inchiesta che ne vede altri 79 In istruttoria, aveva una parte attiva in questo giro di piccoli schiavi e per questo 11 p.m. ne ha chiesto la condanna a 8 anni di carcere, n suo avvocato, Raffaele Della Valle, ne ha sostenuto invece la completa innocenza, che lo stesso imputato ha ribadito in una lettera alla Corte e subito dopo la sentenza. In un'appassionata arringa il legale ha ammonito i giudici a non farsi 'travolgere dai pregiudizi' nei confronti dei nomadi, riferendosi anche alla loro .cultura-. In questa rientra un'attività economica fatta di « espedienti e mezzucci', tra cui può rientrare an che il furto. Ma questo, secondo Della Valle, non avrebbe nulla a che vedere con la •riduzione in schiavitù: di bambini. •Certo — ha detto 11 legale — abbiamo avuto i brividi ascoltando la deposizione del piccolo Osman, un bimbo che ha sicuramente sofferto, ma non possiamo ritenerlo un testimone attendibile nei con fronti dell'imputato'. Secon do la Corte, Invece, .gli elementi di accusa erano sufficienti per considerare Iskender colpevole di riduzione In schiavitù. Susanna Marzolla

Persone citate: Ahmet Iskender, Carnevali, Corrado Carnevali, Della Valle, Ismail Orna, Osman Solimanovlc, Raffaele Della Valle

Luoghi citati: Ginevra, Italia, Jugoslavia, Jugoslavia Condannate, Macedonia, Milano