I percorsi più difficili di Angelo ContiBruno Gianotti

I percorsi più difficili I percorsi più difficili Quanto tempo si perde nel traffico? Torino è micidiale nelle ore di punta: tra le 7.30 e le 9. tra le 17 e le 19. l'ingorgo è generale, con punte particolarmente acute agli incroci più difficili. Ecco qualche esempio: Dalla cintura — I pendolari non hanno scampo: da Oneri. Cambiano. None. Rivoli o Chivasso il tempo minimo per arrivare alla periferia di Torino, nelle ore di punta, è di 40 minuti. Chi deve attraversare Chieri prima di affrontare il traforo o la vecchia strada di Pino, è costretto a fare i conti con 13 semafori del tutto scoordinati. Quanti arrivano dalla statale 29 attraverso Trofarello e Moncalieri. in questi giorni sono bloccati sul cavalcavia di Cambiano: lavori in corso, transito a senso unico alternato si • mangiano» 10-15 minuti. La tangenziale non e più una soluzione valida: la coda, anziché al semaforo, si fa al casello: in più si paga: " pedaggio per una utilitaria costa 1600 lire (i magari, si esco a Moncalieri). Rivoli non fa eccezione: corso Francia, con i suoi 30 semafori pareggia ogni diflerenza di cilindrata: i più «fortunati- possono utilizzare corso Allamano o la tangenziale risparmi" ndo una ventina di minuti. Chivasso. da Nord, riversa altri fiumi di auto lungo la statale 11 e l'autostrada prima di imboccare le vie obbligate: corso Vercelli, corso Giulio Cesare, corso Casale, tutte intasate dai pendolari proprio mentre i torinesi escono di casa. Corso Tazzoli-Gran Madre — Un percorso di guerra che soltanto i più esi>erli possono alfrontare alle 8 di un mattino feriale: dal Centro Europa di corso Tazzoli a via Po e alla Gran Madre. E' un caso classico: il tragitto più veloce non passa per la via più breve: evita il centro, segue una rotta esterna attraverso largo Orbassano e va ad imboccare corso Unità d'Italia insieme al fiume di auto in arrivo dalla cintura. Nel migliore dei casi, se non si trovano ingorghi particolari, ci vogliono 25 minuti per arrivare nella zona del rettorato universitario: partenza alle 7.45. attesa snervante davanti ai semafori di largo Orbassano (i più • lunghi, e complicati della città), deviazioni opportunistiche su corso Galilei, corso Massimo d'Azeglio o via Nizza, quindi rotta verso piazza Castello scegliendo rapidamente fra gli incroci meno intasati. Arrivo: verso le 8.10. Raggiungere la Gran Madre, a questo pun¬ to, è impresa titanica: mezz'ora d'auto per l'andata e il ritorno. Lo scoglio è da anni il ponte e non ci sono alternative. La somma del tempi sale già a 55 minuti. E' un caso reale: quanto impiega una madre ad accompagnare i figli a scuoia. Ma la signora non ha ancora toccato la mela definitiva: sistemata la prole, deve arrivare in ufficio, vicino al municipio, e se ne vanno altri 20 minuti, mentre il traffico si va leggermente diradando, per giungere in zona e trovare un parcheggio. In totale: un'ora e 10 minuti da casa all'ufficio. Decisamente troppo, anche perché tutto il traffico è concentrato in quell'ora: se potesse uscire di casa alle 7.25. anziché alle 7.45. la signora arriverebbe a destinazione in 30 minuti. Mollnette-Porta Susa. Al mattino e fra le 17 e le 19 sono quattro chilometri lunghissimi. Il primo ostacolo è l'incrocio fra corso Bramante e corso Massimo d'Azeglio, poi si svolta in corso Dante (passo d'uomo sino in via Nizza), si prosegue per corso Rosselli sino a corso Galileo Ferraris. Qui strada libera sino a via Cernaia (dove si perdo parecchio tempo a svoltare a sinistra, se si vogliono evitare ini razioni), poi l'avvicinamento, a volte straziante, verso piazza XVIII Dicembre dove e. ovviamente, impossibile trovare parcheggio. Se in condizioni ottimali (cioè a notte fonda o in pieno agosto) possono bastare anche 6 minuti, nelle ore calde ne occorrono sino a trenta Velocità media 8 chilometri all'ora. Valentino-Aereoporto Caselle. E' uno di quei percorsi per i quali non va scartala, nelle ore peggiori, la soluzione alternativa più radicale: la tangenziale (quasi 40 chilometri). Ma si preferisce quasi sempre la città. Si percorre corso Massimo sino a corso Vittorio (qui rischi di coda) per. poi. piegare su corso Casale (buona la soluzione della tangenzialecollinare: Giovanni Lanza-Quinlino SellaGabetti). quindi il ponle di corso Tortona (intasatissimo). corso Novara, corso Regio Parco, corso Taranto, corso Grosseto, superstrada. Sono 15 chilometri che si percorrono in un quarto dora di notte, in 20-22' nelle ore non di punta, in circa 30' tra le 8 e le 9 e fra le 17 e le 19. In tangenziale si debbono preventivare 25' in qualsiasi orario. Servizi di: Angelo Conti Bruno Gianotti

Persone citate: Giovanni Lanza