Traffico-caos: avanti adagio, quasi fermi

Traffico-caos: avanti adagio, quasi fermi La circolazione sempre più difficile a causa di mille cantieri, la selva dei semafori, la mancanza di parcheggi, Pindisciplina Traffico-caos: avanti adagio, quasi fermi Aumenta di giorno in giorno il disagio per gli automobilisti che chiedono rimedi urgenti - Ogni mattina ventimila auto cercano posto in centro, ma la capienza è per 13 mila vetture - La mappa dei «punti caldi», alcuni consigli per evitarli Traffico uguale caos. Anche Torino sembra aver raggiunto i livelli di guardia delle altre metropoli: non è più l'isola felice dei grandi corsi e del reticolo viario geometrico e scorrevole, si va a passo d'uomo anche da noi. Lo dimostrano, a qualsiasi ora. anche brevi spostamenti. Lo testimoniano le decine di lettere e telefonate che giungono al nostro giornale Le domande sono sempre le stesse: die cosa e successo? perché si è arrivati a tanto'.' di chi la colpa.' Interrogativi a cui è difficile rispondere. Il fenomeno è complesso, cerchiamo di analizzarlo insieme, tenendo conto di tutti i suoi aspetti. Le auto — // loro numero non è aumentato, almeno non di molto: a Torino e provincia, rispetto ad un anno fa. l'incremento è stato inferiore ull'1%. La spiegazione non tta nell'aumento dell'utenza. I divieti — Ufficialmente si ripete che l'automobilista privato non e stato penalizzato In realtà, se sono mancati ali interventi su vasta scala, vanno registrate numerose piccole -correzioni-: aumentate le paline, qualche divieto di sosta trasformalo in rinozione fonata. I lavori — La città è un cantiere continuo Si scava un po' dappertutto, per i motivi più svariati. La linea 3 della metropolitana è una gigantesca spina nel fianco di Tonno: l'infero asse di corso Regina Marglwrita da Ovest ad Est risente dei lavori lanche dine, in teoria, dovrebbero essere già finiti) con il tappo finale del ponte di corso Gabelti. inaccessibile da corso Tortona A complicare la situazione nella zona fiord si sono aggiunti gli interventi per la sostituzione dei binari del tram in corso Giulio Cesare. I semafori — Crescono come funghi. Non c'è corso che sia stato risparmiato. Traffico rallentato, pericoli diminuiti, ma la circolazione si fa snervante. In fase di estinzione i semafori a chiamata pedonale, poco amati dai responsabili comunali ma che avrebbero almeno il pregio di interrompere il flusso veicolare solo quando ce n'è una reale esigenza I parcheggi — Sembra essere il problema più grave Ce lo dicono i dati che indicano in 13 mila i posti macchina disponibili nella vie del centro: 11.360 sono in zona disco. 1600 a pagamento, poche decine /iberi da ogni vincolo. Il guaio è elle, oqni mattina alle 9. gli automobilisti che vanno all'affannosa ricerca di un parcheggio sono 20 mila. I mezzi pubblici — Sul loro funzionamento si discute molto Comunque il 30 per cento di chi usa la macchina per raggiungere il centro, ammette di farlo solo perché non dispone di un mezzo pubblico comodo La velocità commerciale di un bus è di 14 kmh Le promesse — // piano parcheggi, il piano trasporti, il piano traffico sono gli strumenti che. secondo gli amministratori comunali, potrebbero risolvere il problema. Spesso però, come per il piano parcheggi, si è davvero sfiorata la farsa: i medesimi programmi sono finiti su opuscoli e dépliunt di ogni partito. Ma si sono fermati lì. gtnnpoilrnmbsBtgcgltd(l Ci sono punti della citta che è meglio attraversare a piedi o in bicicletta (ma attenti perche sulle due ruote non si può circolare in via Roma e neppure nelle vie chiuse al traffico privatoi. Qui lavori In corso, mancata osservanza della segnaletica o cronici intasamenti costringono l'automobilista a lunga code ed a probabili arrabbiature. Vediamo, in queste cartina anti-stress. quali zone evitare. mCORSO TORTONA — In direzione Po è chiuso al traffico subito dopo corso Belgio. Il traffico verso est e costretto a deviare su corso Belgio-largo Belgio (dove c'è il cantiere della metropolitana) e poi scegliere Ira la stretta via Vanchiglia o corso Regina Margherita-ponte Regina-piazza Borromini e corso Casale. Fra le due soluzioni, in caso di trai lieo sostenuto, è meglio la seconda ma la perdite di tempo maggiore (comune ad entrambi i percorsi) e in largo Belgio, per attendere la svolta a sinistra. CORSO REGINA — Convive da mesi con i lavori della metropolitana. Attualmente sono più intensi nel tratto Ira Porta Palazzo ed il Po ma ruspe e camion compiono improvvisi blitz su tutto il percorso. E' un'arteria scarsamente affidabile. Da evitare, se possibile. PORTA SUSA — Piazza XVIII dicembre può risultare una trappola: chi proviene da piazza Statuto non ha infatti vie di fuga, nel caso di code. Meglio proseguire su corso Inghilterra e sfruttare il cavalcavia (collassato, però fra le 7.30 e le 9 del mattino). Nessuna alternativa, invece, per chi viene da via Cernaia e vuol proseguire per cor;-n San Martino. HCORSO GIULIO CESARE — Il percorso preferenziale ha rosicchiato metà carreggiata, quella che resta e attualmente, per alcuni tratti, devastata dai lavori ai binari. Da cor¬ so Novara al ponte sulla Dora si va a passo d'uomo. Una buona alternativa e corso Vercelli. VIA NIZZA — La sua parte iniziale rrappresenta un tipico caso di penalizzazione del traffico privato a vantaggio di quello pubblico. In teoria le auto avrebbero un risicato spazio per transitare ma i parcheggi selvaggi fra corso Marconi e corso Vittorio (dove esiste peraltro la rimoziona forzata) finiscono con l'annullarlo. Spesso se si vuole proseguire si è costretti a superare la striscia gialla, almeno sino al punto dove cominciano i lunghetti metallici. D'AZEGLIO/VITTORIO — Incrocio che risente pesantemente delle ore di punta. Fra le 18 e le 20. l'intasamento del ponte Umberto 1 blocca l'ultimo tratto di corso Vittorio e da li corso Massimo D'Azeglio. Un'alternativa può essere rappresentata dal percorso Madama CristinaAccademia Albertina (al cui imbocco dove c'è un ignoratissimo divieto di transito)-via Po-piazza Vittorio-corso Casale. BGALILEO FERRARIS/VITTORIO — Altro incrocio che sopporta male le ore di punta. In uscita dal centro è da evitare ira le 18 e le 19.30. Meglio percorrere corso Matteotti e poi corso Re Umberto. PIAZZA STATUTO — Attraversarla può richiedere anche 8 una ventina di minuti, talvolta di più per chi arriva da corso Francia. Per la sua posizione consente poche solu zlone alternative. Piuttosto lasciano perplessi i numerosi semafori della piazza, fra loro tutti perlettamente scoordinati. Con i punti A. B, C, O sono indicate le arterie di accesso alla città: qui il traflico è torte fra le 7.30 e le 9. Poi torna sotto il livello di guardia. Quasi dappertutto sono possibili percorsi alternativi, salvo che in corso Casale dove c'è una sola soluzione.

Persone citate: Borromini, D'azeglio

Luoghi citati: Casale, Novara, Torino