Riso: buoni i raccolti, non i prezzi di Gianfranco Quaglia

Riso: buoni i raccolti, non i prezzi Da 192 mila ettari ottenuti 10 milioni 893 mila quintali Riso: buoni i raccolti, non i prezzi DAL NOSTRO INVIATO MILANO — E' stato un raccolto-lampo, favorito dalle ottime condizioni del tempo. La pianura che da Vercelli si spinge fino a Novara e Pavia è già una stoppia sconfinata. I 192 mila ettari coltivati a riso (5 mila in più dell'85) hanno dato 10 milioni e 893 mila quintali di prodotto. Dice 11 direttore generale dell'Ente Risi. Angelo Politi: -Un'annata buona anche se non eccezionale come quella precedente, definita da tutti storica. La resa per ettaro è di 57 quintali, contro i 61-62 dell'85 (10-11% in meno). Però bisogna tenere conto di alcuni effetti negativi, come la grandine che in alcune fasce ha spazzato la coltivazio ne. distruggendo oltre 400 mila quintali:. Non è tanto la resa inferio re che preoccupa gli 8 mila risicoltori italiani, quanto lo sbocco che la produzione potrà avere sui mercati. Le previsioni, come lo scorso anno, sono improntate al pessimismo. Anzi, sono nere. iNon ci nascondiamo — dice Politi — che la situazione è peggiorata rispetto alla campagna '85. La pesantezza dei mercati internazionali sta penalizzando il riso italiano-. L'Italia soffre per la concorrenza dei Paesi extraeuropei, come gli Usa, ed è costretta a subire la legge dell'eccedenza di offerta nei confronti della domanda. Ne consegue un abbattimento dei prezzi: alcune partite sul mercato internazionale sono state vendute a 20 mila lire il quintale, contro le 50 o 60 mila spuntate dalle varietà italiane. Ai 10.393.000 quintali raccolti occorre aggiungere gli stocks di giacenza nei magazzini degli agricoltori e degli industriali, cioè l'invenduto dell'esercizio precedente, il cui termine è fissato di norma al 31 agosto. Complessivamente l'ipotesi di collocamento comprende 11.504.000 quintali. Tre le direttrici che gli operatori seguiranno: mercato interno (4.600.000 quintali). Cee (3.600.000 quintali). Paesi Terzi (3.304.000 quintali). E' quindi sull'export che saranno giocate le carte più importanti. Ma le quotazioni di queste ultime settimane, relative alle varietà italiane da esportazione, sono insoddifacenti: per il -Lido-, che con 62 mila ettari investiti è di ventato la «punta di diaman te- della nostra risicoltura, si parla di 50-51 mila lire il quintale. E non si intravedono segni di risalita. Eppure i risicoltori stanno privilegiando quelle varietà di riso definite semifini o fini, più appetite dai consumatori stranieri, soprattutto quelli del Nord-Europa. In questo momento le varietà che incontrano maggiori ostacoli per quanto riguarda i prezzi sono il -Lido», il «Veneria-, 1'. Europa» e il tipo -tondo». Il primo appuntamento di verifica sarà giovedì prossimo, quando a Bruxelles sarà messo in aggiudicazione, attraverso una gara, un contingente di cereale lavorato per 75 mila tonnellate (corrispondenti a circa 1.100.000 quintali di riso greggio): lo scopo è quello di non perdere le occasioni di acquisto che si stanno profilando sul mercato del bacino mediterraneo. Gianfranco Quaglia

Persone citate: Angelo Politi, Politi

Luoghi citati: Bruxelles, Europa, Italia, Milano, Novara, Pavia, Usa, Vercelli