Il fascino dei Macchiaioli si gusterà anche di sera

Il fascino dei Macchiaioli si gusterà anche di sera Il fascino dei Macchiaioli si gusterà anche di sera Per la prima volta il pubblico potrà accedere a una mostra, ogni venerdì, fino alle 22,30 Arrivano i Macchiaioli. Da oggi a tutto novembre, alla Mole, ghiotta occasione per chi ama la pittura dell'Ottocento e l'arte in genere: una rassegna che ha raccolto ampi consensi a Montecatini, dove le opere sono state esposte nei mesi scorsi, e che l'assessorato per la Cultura di Torino è riuscito a trasferire in blocco nella nostra città «strappandole» ad altre che le volevano. La mostra si articola in quattro sezioni: «Il caffè Michelangiolo», «Le scuole di Castiglioncello e Pragentina». «I pittori italiani a Parigi» e la «Pittura dei Macchiaioli in Italia»: tutto ciò a illustrare come in una certa stagione culturale fossero intensi i legami tra l'Italia (la Toscana, in particolare) e quella grande patria dell'arte che fu ed è Parigi. A Torino i Macchiaioli tornano rappresentati in cosi ricca selezione dopo oltre mezzo secolo: è del '26. infatti, la mostra dei «toscani» e dei paesaggisti piemontesi esposti alla fondazione «Antonio Fontanesi». Ritornano all'insegna d'un consenso ormai universale dopo l'impatto negativo che ebbero proprio a Torino: il termine «macchiaiolo», infatti, venne coniato, ma con significato spregiativo, nel 1862 dal critico della «Gazzetta del Popolo» e si riferiva al gruppo di pittori che, dipingendo a quel modo (a macchia, appunto), sovvertivano 11 tradizionale rapporto tra disegno forma e colore. Le loro opere apparivano, quindi, come abbozzi, quadri incompleti se condo i canoni del tempo. Il termine, da negativo, venne volto in positivo e adottato da un maestro del gruppo, Telemaco Signorini. Macchiaioli italiani e Impressioni- sti francesi furono i protagonisti delle due più significative rivoluzioni pittoriche del secolo. Ora a Torino possiamo ammirare le opere migliori di quella straordinaria stagione: opere di Signorini, Lega, Fattori, Zandomeneghi, De Nittis, Banti, Cecioni, Cabianca. Boldini («parigino» come De Nittis e Zandomenighi che vissero intensamente, appunto a Parigi). De Tivoli. D'Ancona. Banti. Borrani. Sernesi, Abbati, Costa, Puccinelli. La rassegna è curata da Piero Dini, bellissimo il catalogo di Allemandi. La mostra dei Macchiaioli fornisce all'assessorato per la Cultura l'occasione di attuare, per cinque venerdì, un orario diverso: in questi giorni, infatti, il pubblico potrà accedere alla Mole dalle 20,30 alle 22,30 (ultimo ingresso). Spiega l'assessore Marcano: «L'amminisrraa-fone ha voluto, in questo modo, favorire i cittadini che possono disporre del loro tempo libero soltanto nelle ore serali. E' un esperimento che pensiamo di ripetere in coincidenza di altre manifestazioni di particolare interesse*. Aggiunge: «Oltre alla mostra dei Macchiaioli. l'orario serale, sempre di venerdì, sarà esteso a Palazzo Madama 'dove sono esposte parte delle porcellane dei Sa¬ voia, e al Museo Pietro Micco*. E' la risposta =».lle richieste avanzate da pa;\.cchi cittadini interpellati dalla Telemark che ha condotto, per conto del nostro giornale, un sondaggio sulle abitudini notturne dei torinesi: tra 1 suggerimenti per rendere meno grigie le sere di Torino, infatti, emergeva quello di prolungare l'orario dei musei. La città, per la parte di sua competenza, ha provveduto. Purtroppo le raccolte di maggior prestigio (Egizio. Galleria Sabauda ecc.) sono statali e i problemi connessi all'eventuale modifica degli orari sono più complessi. p.p.b. «Al bois» di Giuseppe De Nittis. esposto con altre opere dei «Macchiaioli». da oggi alla Mole. La mostra è aperta fino al 30 novembre con il seguente orario: feriali ore 9-19; festivi 10-13. 14-19. Il venerdì dalle 9 alle 19.30 e dalle 20.30 alle 22.30. Chiusura completa ojjni lunedì