La finanziaria va in aula
La finanziaria va in aula Sì della commissione Bilancio, i problemi con le leggi di settore La finanziaria va in aula ROMA — La Finanziaria '87 ha concluso ieri sera il suo tranquillo iter alla commissione Bilancio della Camera. Dalla prossima settimana affronterà il ben più difficile esame dell'aula. Molti pùnti caldi sono stati accantonati e rinviati al giudizio dell'assemblea di Montecitorio. Ma non si prevedono grandi battaglie, almeno fino a quando la Finanziaria non sarà accompagnata dalle leggi di settore (riforma pensioni. Tasco, sanità) che dovranno dar corpo alla manovra economica. Dibattito tranquillo in commissione, proprio perché la legge di quest'anno è stata asciugata solo alle grandi cifre e ai grandi indirizzi generali che non incontrano particolari critiche. Comunque, è già importante che la Finanziaria andrà in aula senza sconfinamenti ai previsti tetti globali di spese, rimasti invariati rispetto alle indicazioni del governo. -Il quadro delle compatibilità finanziarie è stato mantenuto, il fabbisogno dello Stato resta fermo a 100 mila miliardi: ha dichiarato soddisfatto il presidente della commissione, il democristiano Cirino Pomicino. Altrettanto soddisfatto è il ministro del Tesoro Goria, deluso soltanto dalla scarsa attenzione prestata alle deci sioni della commissione Bilancio che invece -meritereb bero ben altra valutazione-. Il ministro ricorda in particolare che si è convenuto «di forzare le possibilità di sviluppo nel prossimo quinquennio attraverso un massiccio e coordinato intervento pubblico; di realizzarlo operando sugli investimenti attraverso una rimodulazione ed una accelerazione delle iniziative pubbliclie previste, escludendo per questo che lo sviluppo possa avvenire attraverso l'accrescimento dei consumi-. La ricetta concordata in commissione, per Goria prevede questi passaggi: freno ai consumi e alle rivendicazioni salariali; rilancio degli investimenti pubblici a favore soprattutto del Mezzogiorno e nei settori che hanno una funzione strategica nel guidare lo sviluppo. E tutto ciò sarà possibile -mantenendo e riconfermando la centralità del piano triennale proposto dal governo sia nelle sue regole di risanamento sia nelle sue prospettive di crescita-. In aula la Finanziaria troverà un clima altrettanto sereno? Sono pochi a crederlo, anche perché la commissione ha preferito non affrontare i punti caldi come il finanziamento degli enti pubblici (con de e pei favorevoli e osi, pli e pri contrari) e le modalità per la nuova edizione della contestata - tassa sulla salute-. I comunisti sono poi decisi a ripresentare gran parte dei 600 emendamenti respinti. e. p.
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