Inps, De Michelis spara a zero

Inps, De Michette spara a zero La gestione Militello duramente attaccata anche da Benvenuto Inps, De Michette spara a zero Le accuse del ministro: l'ente senza una guida, scarsi controlii sui versamenti, ingiustificati ritardi nel pagamento delle pensioni - Il leader Uil propone un summit sindacale sull'Istituto ROMA — L'Inps è sotto accusa. Il segretario generale della Uil Giorgio Benvenuto ha ieri attaccato duramente la «gestione Militello» in un convegno sulla previdenza svoltosi a Chianciano. Ma è senza dubbio più grave il fatto che, quasi contemporaneamente, il ministro del Lavoro De Michelis abbia inviato alla presidenza del Consiglio un documento riservato contenente rilievi particolarmente pesanti nei confronti del maggiore ente previdenziale italiano: -Notevoli contraddittorietà e dati scarsamente attendibili- nella situazione finanziaria degli ultimi due anni, «incapacità a governare- il recupero di circa 15.000 miliardi di crediti, persistenti ritardi nella liquidazione delle pensioni, il rischio che nel pagamento dell'indennità di malattia «si verifichino eventi analoghi a quelli penalmente rilevanti die stanno in questo periodo interessando il settore della sanità,,. Contestazioni sugli stessi punti sono state rivolte da De Michelis direttamente agli amministratori dell'ente, che hanno immediatamente replicato fornendo spiegazioni e, ove possibile, ridimensionando gli addebiti. La vicenda, comunque, appare tutt'altro che chiusa. Sparando a zero contro il presidente Militello. Benvenuto afferma la necessità di un recupero rapido della gestione collegiale unitaria e propone la convocazione di una conferenza nazionale Cgil-Cisl-Uil per il rilancio dell'Inps sulla base di livelli più elevati di efficienza e produttività. Il -documento De Michelis,,. invece, si sofferma su gravi lacune ed esprime, in più punti, giudizi molto negativi sulla gestione. L'andamento dei flussi di cassa relativi al 1985 — segnala il ministro — hanno subito notevoli variazioni nel corso dello stesso anno, con una forbice che ha raggiunto la punta di ben 6000 miliardi: «Ciò rende necessaria una attenta analisi dell'intera situazione, non solo sotto l'aspetto strettamente contabile, ma anclie sotto il profilo gestionale,,. Non vi e dubbio, aggiunge De Michelis. che il decremento del volume dei flussi di cassa sia imputabile a due ordini di motivi: un abnorme aumento della consistenza dei crediti e una carenza di interventi nell'azione di vigilanza per il controllo sulla regolarità dei versamenti. In seguito all'adozione di sanzioni più restrittive, nei mesi successivi si è registrata un'ascesa dei flussi di cassa, ma poi si e ripristinata una condizione che .incide inevitabilmente in negativo,,. La gravità della situazione emerge in tutta la sua evidenza — sottolinea il documento — solo a considerare che. a tutt'oggi. per circa 60.000 miliardi di lire di saldi incassati, non è stata effettuata alcuna azione di controllo, essendo financo mancata l'identificazione delle aziende die hanno effettuato i versamenti». Per quanto riguarda i crediti iscritti in bilancio per oltre 15.000 miliardi, si rileva che essi -costituiscono una partita dalla sorte in larga parte incerta-. Rispetto all'impegno assunto nel mese di giugno per liquidare le pensioni nell'arco di tre mesi attraverso apposite procedure di emergenza si registrano comportamenti -estremamente diversificati,, tra province e province: alcune liquidano nel giro di qualche mese, altre -senza obiettive giustificazioni- impiegano molto più tempo. Inoltre, in base ad una relazione predisposta dall'Inps sullo staio dei controlli della certificazione di malattia, il ministero del Lavoro ha tratto il convincimento che -l'istituto non stia in alcun modo governando il settore delle erogazioni delle indennità economiche di malattia, in quanto è assente ogni forma di controllo sulla certificazione sanitaria e sulle operazioni di autoconguaglio operate dai datori di lavoro attraverso le denunce contributive,,. Di qui. la richiesta del ministero all'Inps di dare garanzie perché non avvengano raggiri e truffe analoghi a quelli delle «fustelle falsificate» nel campo della sanità. g. c. f. (■ioruio Remi-liuto e Mario Schiniherni visti d;i Bruna. Alla I il piace la proposta del fondo integrativo Montedison