Il calcio abbatte mura millenarie

Il calcio abbatte mura millenarie Ruspe in azione a Caltabellotta Il calcio abbatte mura millenarie DAL NOSTRO CORRISPONDENTE PALERMO — Per costruire un campo di calcio le ruspe hanno demolito buona parte dei resti dell'antica Triocala, nella zona archeologica di Sant'Anna di Caltabellotta: cinquemila abitanti, un be'lissirno paese dell'Agrigentino arroccato su un'altura, poco distante dal centro turistico-termale "ài Sciacca. Le pale dentate hanno risparmiato poco: distrutto un tratto della cinta muraria, sminuzzato uno strato affiorante di ceramiche del quarto e sesto secolo avanti Cristo, cancellati reperti di valore storico, che testimoniano della civiltà di 2500 anni fa. I reperti sfuggiti al «sacco* sono ora depositati in una chiesa. E' stato il Comune di Caltabellotta a dar via libera alle ruspe. Come molti in paese, probabilmente non rendendosi conto dell'interesse archeologico della zona, ha preferito costruirvi un campo di calcio. Peraltro la Soprintendenza alle antichità di Agrigento retta dal professor Ernesto De Miro, strenuo difensore della Valle dei Templi minacciata- da sempre dalla speculazione edilizia, non aveva posto alcun vincolo di tutela archeologica. La denuncia dello scempio viene dall'archeologo Vittorio Giustolisi, dirigente dell'assessorato regionale ai beni culturali ed ambientali ed alla pubblica istruzione, in passato autore di parecchie ricerche in Egitto e in varie località della Sicilia occidentale. fra le quali appunto Caltabellotta. Fu proprio Giustolisi cinque anni fa a richiamare l'attenzione sull'area di Caltabellotta e in particolare su Triocala arcaica della quale aveva parlato lo storico siracusano Filisto e che da tempo era stata individuata in contrada San Benedetto nei dintorni di Rocca Nadore. LI dove Vittorio Giustolisi più o meno nel 1981 ha localizzato l'antica Camico dominio del mitico re Kokalos, lo stesso che fece uccidere Minosse dopo aver ospitato Dedalo, il costruttore del labirinto riuscito ad evadere dalla prigionia del re di Creta. •E'evidente che ci troviamo qui in un comprensorio di straordinario rilievo-, sostiene Giustolisi ricordando come Triocala fu una città indigena ellenizzata a cominciare dal VI secolo a.C. e che fu poi distrutta durante le guerre servili contro i romani. La distruzione avvenne nel IV secolo a.C. e la città successivamente risorse più a valle nella località Sant'Anna dove il campo sportivo ha cancellato i suoi resti. All'arrivo degli arabi intorno al 900 la città si espanse nuovamente più a monte per svilupparsi definitivamente nel punto dov'è situata l'attuale Caltabellotta. ma la zona di Sant'Anna continuò ad avere un notevole peso e per diversi secoli fu sede di diocesi in cui, appunto, si alternarono i vescovi di Triocala. Antonio Ravidà

Persone citate: Antonio Ravidà, Ernesto De Miro, Giustolisi, Rocca Nadore, Vittorio Giustolisi

Luoghi citati: Agrigento, Caltabellotta, Comune Di Caltabellotta, Egitto, Palermo, Sicilia