Da quarant'anni era uno dei pilastri dell'apartheid di Mario Ciriello

La Chiesa boera molla Botha Da quarantanni era uno dei pilastri dell'apartheid La Chiesa boera molla Botha La separazione delle razze in Sud Africa non è più giustificata in nome della Bibbia DAL NOSTRO CORRISPONDENTE LONDPA — Il governo sudafricano comincia a sentire le fredde raffiche del suo crescente isolamento. Un isolamento che, adesso, non è più soltanto economico — negli ultimi giorni hanno abbandonato Pretoria la General Motors e la Ibm — ma anche confessionale, dottrinale. Dopo quasi quarant'anni d\ tenace difesa dell'apartheid, la Chiesa riformata olandese sudafricana, ha ammesso, per la prima volta, d'aver sbagliato. Ha detto: «La nostra teologia conteneva degli errori'. Il governo non trova un nuovo nemico, ma perde un prezioso amico. Di tutti gli alleali del Partito nazionalista, la Chiesa riformata olandese era uno del più zelanti. Tanto che la chiamavano, ironicamente, The Party at Prayer, il partito nell'atto di pregare. Gravi erano le colpe di questa Chiesa, che con la sua apologia dell'apartheid aveva offerto una giustificazione morale e religiosa alle politiche del governo. Ancora nel '74, con il documento Ras, Volk en Nasie — razza, popolo e nazione — la Dutch Reformed Church aveva attinto alla Bibbia nel tentativo di dare sacra autorevolezza alle sue teorie grette e impietose. Ma adesso tira aria nuova. h'apSrìhhld « non è ancora condannata, ma non è più elogiata e nemmeno approvata. E' già molto, perché questa nuova teologia è il risultato di un compromesso tra le forze liberali e una destra più che mai decisa a non abbattere tutte le barriere erette tra le diverse .razze». Il compromesso ha preso forma al Sinodo Generale della Chiesa, dopo molti mesi di lavori, di discussioni tempestose. Il Sinodo ha approvato all'unanimità una mo¬ zione che, sia pure con molto ambiguità," riconosce' cliè* la «separazione forzata dei popoli' non ha il benestare della Bibbia. 'Bisogna riconoscere che il tentativo di giustificare biblicamente una simile prescrizione è un errore: e, come tale, dev'essere denunciato'. 1 liberali si erano battuti perché l'apartheid fosse inclusa tra i 'peccati', ma hanno dovuto cedere. Altri avevano chiesto un ripudio chiaro e diretto dell'apartheid, sen^a quel tortuoso riferimento biblico, ma an- ch'essi hannp dovuto piegarsi. pv.rs'Kf:r!**!*vfm ■ • E' comunque un passo avanti, tanto più che il Sinodo ha aggiunto alle sue deliberazioni teologiche tre decisioni pratiche, ispirate tutte dai testi sacri. Primo: la Chiesa accoglierà fedeli di tutte le razze. Secondo: non vieterà più i matrimoni misti. Terzo: condannerà il rifiuto dei diritti politici ai neri. Pochi spettacoli in Sud Africa offendevano il visitatore straniero più di quelle belle chiese riservate ai bianchi. L'apartheid spirituale pareva più truce, più crudele di quello secolare. Anche queste «riforme» sono tuttavia parziali. Il Sinodo non ha trovato il coraggio di approvare una riunificazione con le Chiese «sorelle», che rappresentano le congregazioni negre, co'oured e asiatiche. Il nuovo moderatore deila Chieaa riformata, il professor Johan Heyns, 58 anni, non è certo un radicale, ma ha avvertito in un'intervista: «La Chiesa non può essere soltanto un pappagallo che ripete tutto, ma deve fare da guida. Non deve necessariamente scontrarsi con il governo, ma deve parlargli se e quando compie azioni in conflitto con gli insegnamenti divini.. Mario Ciriello

Persone citate: Botha, Church, Prayer, Volk

Luoghi citati: Pretoria, Sud Africa