II Vaticano intasca il suo patrimonio di Marco Tosatti

II Vaticano intasca il suo patrimonio Le entrate sono circa la metà di quanto spende (140 miliardi) II Vaticano intasca il suo patrimonio CITTA' DEL VATICANO — Il bilancio della Santa Sede è sempre più in rosso e il suo •consiglio di amministrazione», composto da quindici cardinali in rappresentanza di tutto il mondo, lancia appelli sempre più allarmati, chiamando al soccorso fedeli e Chiese locali. I porporati si sono riuniti, nei giorni scorsi: l'appuntamento tradizionale di novembre è stato anticipato ai 20-21 ottobre, probabilmente perché fra meno di un mese Giovanni Paolo II sarà in viaggio. Il card. Giuseppe Caprio. il .ministro del Bilancio, vaticano (è responsabile della Prefettura degli Affari Economici) ha presentato ai suoi colleghi il conto consuntivo '85. e il preventivo '86. Il deficit '85 è stato di 65 miliardi e 681 milioni di lire (74 miliardi e 785 milioni di entrate, uscite 140 miliardi e 466 milioni). Il disavanzo è stato coperto, in parte, dai proven-i ti dell'obolo di San Pietro (la colletta raccolta In tutte le Chiese cattoliche del mondo il 29 giugno), che nel 1985 è stato di 47 miliardi e 808 milioni di lire. Per i rimanenti 17 miliardi e 873 milioni è stato necessario, dice un comunicato ufficiale, -fare nuovamente ricorso agli ormai ridotti accantonamenti patrimoniali'. Il Vaticano è costretto cosi per la seconda volta (la prima fu nell'84), a turare il buco di bilancio alienando una parte della «dote, che ebbe nel '29 dallo Stato italiano a titolo di risarcimento. Radio Vaticana, Osservatore Romano, dipendenti e costi di gestione (comprese le 113 nunziature in tutto il mondo) sono le principali voci di uscita. La crescita della spesa rispetto all'anno precedente (54%) è legata al personale. Il bilancio di previsione, stilato nel marzo '85 è stato sostanzialmente rispettato (il deficit previsto era di 63 miliardi di lire). Nel novembre scorso era stato annunciato uno .sfondamento* fino a 87 miliardi e 336 milioni del •rosso. '85. Ma una politica più rigorosa — raccomandata dai cardinali — ha scongiurato questo pericolo. La crescita del deficit sembra comunque ormai una costante. Le prospettive per l'anno in corso non sono confortanti. Il deficit dovrebbe salire a 78 miliardi e 791 milioni. Le entrate dovrebbero diminuire rispetto all'85, attestandosi su 72 miliardi e 697 milioni. Le uscite Infine sarebbero di 151 miliardi e 488 milioni. Queste sono le cifre. Ancora più interessanti le considerazioni che i quindici cardinali — moito diversi come provenienza: ci sono i .ricchi», tedesco-occidentali e statunitensi, e i «poveri, provenienti dal Terzo Mondo — hanno ritenuto opportuno rendere pubbliche. -Profonda preoccupazione per l'insufficienza del patrimonio della Santa Sede, è stata espressa con una gravità mai registrata prima in un documento vaticano. «Le presunte ricchezze vaticane sono per lo più di ordine artistico e culturale, non alienabili, e costituiscono un tesoro per tutta l'umanità. La preoccupazione è oggi molto maggiore in quanto vi è stata un'ulteriore e progressiva erosione del medesimo patrimonio'. La Santa Sede — dicono i porporati — è costretta a dipendere dalle offerte dei fedeli, mentre molte Chiese particolari e Conferenze episcopali regionali e nazionali sono sostenute da forme di contribuzione regolamentata (come in Italia o Germania federale). I cardinali sembrano voler rispondere a obiezioni e perplessità presenti fra i cattolici di tutto il mondo, choccati dallo scandalo dello Ior Marco Tosatti

Persone citate: Giovanni Paolo Ii, Giuseppe Caprio

Luoghi citati: Citta' Del Vaticano, Germania, Italia